CAPITOLO VENTUNO

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  Ho ancora gli occhi chiusi ma sento delle voci ed un dolce respiro su di me. Li apro lentamente e guardo un attimo il soffitto, poi mi giro e vedo Ale ancora dormire abbracciato a me, con la sua testa poggiata sulla mia spalla e il suo braccio attorno alla mia vita. Guardo l'orologio e vedo che sono le otto, è ancora presto perciò non ho intenzione di alzarmi. Dalla finestra entra una debole luce solare giusto per illuminare un po' la mia camera. Leggermente mi metto di fianco verso di lui, gli accarezzo il viso. E' così bello. Gli do un leggero bacio sulla fronte e continuo ad accarezzarlo, le sue guance sono così lisce. Più lo guardo più mi innamoro, nessun ragazzo è perfetto quanto lui.
Si sposta mettendosi un po' più su di me, non mi dispiace affatto. Lo abbraccio come se avessi un bambino tra le braccia, la cosa più preziosa del mondo. Gli accarezzo i capelli e questo rilassa anche me, sto per chiudere di nuovo gli occhi e addormentarmi ma vedo che lui piano piano si sta svegliando. Apre i suoi occhi verdi e mi guarda.
-Mi stavi guardando mentre dormo?- dice lui richiudendo gli occhi e sorridendo
-Buongiorno meraviglia- dico io dandogli tanti baci sulla guancia e uno a stampo
-La meraviglia qui sei tu, sei comodissima- dice riaprendo gli occhi e stringendomi ancora di più
-Vorrei svegliarmi tutta la vita così-
Mi sposta i capelli dietro l'orecchio e mi bacia. Dolce e lento come sa fare lui, non potevo chiedere buongiorno migliore.
-Penso che dovremo alzarci, chissà se tua madre ci ha visti- dice ridendo
-Anche se fosse non mi importa- rido anch'io e lo abbraccio finendo addosso a lui
Tra baci e coccole decidiamo di alzarci, rifaccio il letto e lui mi aiuta a posare la coperta. Scendiamo e vediamo mamma apparecchiare per la colazione.
-Buongiorno mamma- dico dandole un bacio
-Buongiorno a voi piccioncini- dice sorridendo
-Buongiorno signora- dice Ale
-Suvvia Ale, non chiamarmi più signora che mi fai sentire vecchia. Chiamami Sandra-
-Va bene, Sandra-
Beviamo il cappuccino e mangiamo un cornetto, nel frattempo mamma sistema la cucina.
-Sai tesoro Carlo verrà tra cinque giorni-
-Finalmente!- dico io sorridendo
-Chi è Carlo?- dice Ale mangiando un cornetto
-Il mio fratellone, è in militare e quindi sta tanto tempo fuori. Viene solo per le feste o per i pochi giorni che gli danno loro-
-E' brutto stare fuori e non vedere la famiglia, io lo provo solo quando faccio molte date-
-La differenza è che lui lo fa per guadagnarsi da vivere, ha sempre voluto essere indipendente proprio come me-
-Non vorrai andare al militare pure tu- dice lui con sguardo minaccioso
-No no, ho altri piani in mente- dico ridendo
Fra varie chiacchiere ci prepariamo per uscire, Ale vuole ancora andare in giro per Napoli e se ci penso non è una cattiva idea. Stare sempre in casa è noioso. Mentre metto le ultime cose nella borsa ricevo una chiamata su FaceTime da Alessia, in questo momento è andata a Milano da Giulio.
A:" Tesoro!"
M:" Ehi cucciola, come va lì?"
A:" Benissimo, guarda un po' chi c'è con me" dice girando la videocamera verso Giulio
G:" Ciao Marìa"
M:" Guarda pure tu chi c'è qui" dico io inquadrando Alessandro
A:" Che bellini che siete"
Ale:" Ciao ragazzi, ciao zio"
G:" Ohi Ale"
Trascorriamo un po' di tempo parlando, li vedo così felici proprio come me ed Alessandro.
M:" Mi mancate"
G:" Anche voi, dobbiamo organizzare qualcosa per vederci"
M:" Giulio trova il modo per scendere a Napoli"
A:" Lo troverà se non vuole che lo uccido! Adesso chiudiamo, ci sentiamo. Vi voglio bene"
Poso il cellulare dentro la borsa e usciamo di casa. Pronta per passare un'altra giornata bellissima.   

Un'incredibile agoniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora