capitolo 47

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"piccolino è una storia lunga, goditi la neve che forse sarà anche la tua prima nevicata" gli sorrido amaramente raccogliendo le gambe al petto e posando la testa contro il tronco dell'albero sotto cui sono seduta.

" non sarà l'ultima, ho tutto il tempo...aspetta, ma hai freddo?" mi chiede con una vocina acuta ma dolcissima prima di abbracciarmi, o meglio, provare ad abbracciarmi, coperto da un giubbotto, la sciarpa, i guanti ed il capello.

Ormai la mia teoria era fatta, questo bambino non può essere inglese.

"sei una testa dura, lo sai?" gli chiedo retoricamente asciugando le lacrime rimaste a ghiacciarsi sulle mie guance.

"me lo dicono spesso, comunque io sono Theo, tu?" mi chiede e per un attimo i miei pensieri tornano su quel biondino che ho lasciato al campus.

"il mio nome è Ashley, ma tutti mi chiamano Ash..." sospiro prendendo un mucchio di neve e spalmandolo sulla mia gamba, bagnandola ulteriormente.

"quindi Ash, perché piangi? Aspetta, dimmelo dopo, adesso chiamo papà così ci prendiamo un'altra cioccolata calda visto che ho fame e tu ti puoi riscaldare" mi sorride il piccolo pulcino di nome Theo sistemandosi il cappellino che lasciava vedere alcuni ciuffetti biondi.

Annuisco mentre lui si alza da terra e si pulisce i vestiti prima di correre verso un uomo che riconosco essere suo padre.

Il mio telefono squilla e solo in quel momento mi ricordo della sua esistenza, trovando ormai l'ennesima chiamata persa da parte di Niall e Willow. Quando mi sta chiamando il primo riesco a rispondere tremando e devo ammettere a me stessa che Theo era riuscito a riscaldarmi con le sue braccine.

"pronto?" tremo leggermente guardando a terra e giocando con un mucchio di neve che ormai mi aveva congelato la mano.

"Ash oh merda, grazie Dio, dove diamine sei? Non lo guardi il tuo cazzo di telefono?" mi urla contro al telefono Niall e involontariamente delle lacrime tornano a scendere dai miei occhi.

"s-scusa" singhiozzo senza volere nel mezzo della risposta e quasi urlo quando il telefono mi viene preso di mano da parte di un Theo rosso in viso per la rabbia.

"senti tu, brutto coso, solo perché ti chiami come mio zio non hai il diritto di far piangere la mia Ash, hai capito? Non lo fare mai più altrimenti me la porto in Irlanda e non te la faccio più vedere! Ed ora non continuare a darle fastidio dato che passerà un felice pomeriggio con me, addio!" incomincia ad urlare al telefono il bambino lasciandomi a bocca aperta e quando chiude la telefonata non mi trattengo dall'abbracciarlo come mai avevo fatto con qualcuno.

"ricompensa" mi informa picchiettando il dito contro la sua guancia e mentre sto per lasciare un bacino su questa, veniamo entrambi distratti dal mio telefono che suona nuovamente.

"ora gli faccio male" si arrabbia nuovamente Theo ma gli prendo il telefono dalle mani quando sta per rispondere nuovamente e penso che questa volta non si sarebbe contenuto dall'usare parole poco carine contro il mio fidanzato.

"Niall?" rispondo più sicura dell'ultima volta al telefono e Theo mi tira il pantalone per riuscire a richiamare la nostra attenzione mentre mi porta verso suo padre.

"Ashley, te lo ripeto un'ultima volta prima che venga lì e non risponda delle mie azioni anche contro quel bambino che per la cronaca merita una medaglia per come ti ha difeso" parla Niall dall'altra parte della cornetta e mentre stringo la mano di Theo gli rispondo.

"sono in un parco, non so bene quale sia ma comunque sto andando a prendere penso una cioccolata calda con il bambino, sto bene comunque, grazie per esserti interessato prima di urlarmi contro, ora vado, ciao" attacco la telefonata una volta davanti il padre di Theo.

"ci conosciamo?" mi chiede corrucciando le sopracciglia e piegando il capo proprio come fa Niall ogni volta che ha un dubbio.

"penso proprio di no" ridacchio facendomi forza per non piangere ripensando a ciò che è accaduto tra me e Niall pochi secondi fa.

"lei è la ragazza che ti dicevo papi, può venire a prendere una cioccolata con noi, vero? Ti prego" lo supplica il bambino al mio fianco facendomi ridere per la sua estrema dolcezza.

"d'accordo" ridacchia l'uomo prendendo l'altra mano del bambino.

"il mio nome è Greg" mi annuncia sorridente tendendomi una mano che prontamente afferro.

"sono Ashley" sorrido all'uomo che ora posso chiamare Greg.

Aspetta. Accento strano. Theo. Irlanda. Nome uguale allo zio. Greg.

"mi perdoni, per caso suo fratello è Niall Horan?" chiedo all'uomo dai capelli castani che si volta con un sopracciglio alzato a annuendo stranito.

"Theo credo che tu prima abbia urlato contro tuo zio al telefono..." ridacchio e un piccolo 'oops' esce dalle labbra del bambino.

*spazio autrice*

ciao a tutti e benvenuti in questo nuovo capitolo.

quello di oggi è un capitolo che in realtà non crea molti cambiamenti all'interno della storia ma determina l'entrata di due personaggi di relativa importanza all'interno di essa, Theo e Greg, rispettivamente nipote e fratello di Niall. povero Theo o Niall a seconda dei punti di vista per il piccolo grande equivoco che si era creato con Ashley ma speriamo che si risolva tutto.

non ho altro da dire tranne il fatto che ci saranno delle sorpresine per i prossimi due giorni...

bene, vi lascio alla vostra vita.

spero come sempre che il capitolo di oggi vi sia piaciuto e che continuerete a seguire la storia.

un bacio e alla prossima.

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