"sei cambiata molto, sei davvero bella" si complimenta e gli sorrido amichevole dallo specchietto.
"mi ingelosisco eh" commenta Oliver sedendosi accanto al fidanzato.
"ora, bella ragazza, ci spieghi per bene cosa diamine è successo quest'anno" mi obbliga, dal tono che usa, il mio migliore amico, a parlare.
"non ho altro da dire, in realtà. Ti ho già spiegato tutto quando sei venuto a trovarmi ad ottobre e per messaggio, non ho altro d'aggiungere" cerco di far morire subito il discorso, notando che il mio telefono sta iniziando a vibrare, segno che mi stanno arrivando numerosi messaggi, probabilmente tutte le notifiche che non mi sono arrivate nel viaggio.
"chi è?" mi chiede Oliver dal sedile davanti quando sente che non parlo più, troppo concentrata a leggere i numerosi messaggi.
DA NIALL:
com'è andato il viaggio?A NIALL:
Molto bene, ho incontrato delle personcine carine, poi ti chiamo e ti racconto."è lui vero?" mi chiede ancora il mio migliore amico e sono tentata dal prenderlo a pizzicotti.
"sì Oliver, è Niall, stavo leggendo i messaggi che mi sono arrivati" gli spiego e leggo anche gli altri messaggi.
DA MICHAEL:
hey splendore, sappi che quando mi sono svegliato ci sono rimasto male a non aver trovato il tuo bel sorriso mentre parli con i professori al bar.A MICHAEL:
allora è vero che a Natale siamo tutti più buoni. Sei molto dolce Michael, penso che sarà molto difficile anche per me non poter passare il tempo a chiacchierare con un pazzoide durante le pause o semplicemente vedere i tuoi capelli strani che si aggirano per il campus.Finalmente sono a casa. Mi è mancata molto. Tutti, appena sono arrivata, hanno iniziato a salutarmi, dal gelataio alla vicina di casa, tutti mi hanno dato il ben tornato a casa, e sono felice che lo abbia fatto anche la vicina.
Quella donna mi odia perché tutti i pomeriggi mettevo la musica in cameretta e disturbavo il suo pomeriggio di dormita, cucito, o qualsiasi cosa lei abbia dovuto fare.
"Ash, amore della mamma" mi stritola la donna che mi ha messo al mondo.
"mamma, calma, non mi lasci respirare" ridacchio leggermente, per quanto mi sia possibile farlo mentre sono stretta completamente da mia madre.
"papà?" chiedo mentre entro nel salone con Uilliam e Oliver al mio seguito che mi aiutano a portare le svariate borse che mi sono portata.
"oh, lui è a lavoro, non è riuscito a prendere il giorno di ferie, ma questa sera tornerà sicuramente" mi informa mamma mentre sparisce in cucina per preparare il caffè a tutti quanti i presenti, lei compresa.
Con l'aiuto dei ragazzi, poso tutto ciò che mi ero portata nella mia camera e mi lancio sul mio letto sfinita, con la voglia di svegliarmi direttamente l'indomani, il giorno della vigilia.
"forza bella, cambiati, mettiti più comoda che ci andiamo a fare un giretto" mi propone con più il tono di un'imposizione il castano che più comunemente chiamo Oliver mentre fa il suo ingresso nella mia camera con in mano due bicchierini di caffè, uno per me ed uno per lui.
"Oli, scusami ma non ho proprio voglia di uscire." Sospiro alzandomi sui gomiti per bere il contenuto del bicchiere appena passatomi per poi tornare a sdraiarmi una volta finito.
"vuoi fare i compiti?" mi chiede con tono molto più dolce di quello precedente ed io annuisco.
"più che altro lì devo fare" commento rigirandomi su un lato per poterlo guardare mentre prende qualche vestito dai miei borsoni e me lo tira mentre lui si leva la maglietta per indossare solamente il giacchetto della tuta nera.
"mettiamoci comodi, ci aspetta un pomeriggio intenso" mi spiega quando intuisce che io non sono molto intenzionata ad alzarmi dal mio letto.