capitolo 64

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Dei raggi del sole mi colpiscono il volto e quando questi arrivano ad illuminare i miei occhi ancora chiusi, mi giro dall'altra parte per dare loro le spalle, ma ormai è tardi, mi sono svegliata.

Aspetto altri minuti passati a rigirarmi tra le coperte prima di alzarmi dal letto con il mio immancabile telefono in una mano e l'altra che abbassa il tessuto della felpa, larga ma non lunghissima, che lascia scoperte, anche abbastanza, le mie gambe.

I miei genitori hanno preso questi due giorni di ferie e perciò staranno tutto il tempo a casa, o almeno credo così.

"buongiorno tesoro" mi sorride radiante mia madre appena faccio il mio ingresso in cucina per poter prendere qualcosa da mangiare.

"buongiorno mamma" le sorrido di rimando mentre lei torna a guardare i fornelli, il fatto che lei stia già preparando per questa sera mi fa spaventare, verranno anche le zie e le nonne e non oso immaginare cosa porteranno, penso che con il cibo che avremo in tavola solo questa sera potremmo andare avanti per anni.

"papà?" le chiedo mentre guardo degli assaggi di alcuni dolci che si è dilettata a preparare.

"è andato a comprare le scaglie di cioccolato" afferma mentre immerge un biscotto in una crema al cioccolato che sembra essere deliziosa.

Prendo uno dei cupcake che aveva provato a fare ma le sono venuti male e lo assaggio, convalidando i miei pensieri, erano venuti male solo esteticamente, ma da brava perfezionista quale è mia madre per lei potevano anche essere buttati ed io aggiungo nel mio stomaco.

"tra poco vai a vestirti che sono le due del pomeriggio ed arriverà zia Aine e mi aiuterà con i preparativi e prenderà tutti i regali" mi informa mia madre mentre continuo a gustare il cibo da lei preparato, seduta sul tavolo in camera da pranzo che ospita impasti diversi di qualsiasi cibo, dal dolce al salato.

Come ogni anno, mia zia Aine, la mattina della vigilia passa nelle case di tutti i componenti della famiglia per prendere tutti i regali incartati e portarli nella casa sul lago, di sua proprietà, dove lì scarteremo e brinderemo alla nascita di Gesù bambino, dato che siamo cristiani nonostante abitiamo in Irlanda del Nord.

La famiglia di mio padre è nata e cresciuta nella Repubblica e perciò sono cattolici, la famiglia di mia madre, essendo inglese, è in realtà protestante, ma accetta molto volentieri la cattolicità mia e della parte paterna della mia famiglia, e per questo passiamo comunque le festività insieme.

Appena finisco di mangiare salgo in camera per lavarmi non senza prima aver messo la musica dal mio telefono ed averlo messo in posizione tale che il muro faccia da cassa a questo e il tutto sembri ancora più forte.

Mentre sono sotto la doccia, mia madre mi informa dell'arrivo di mia zia e usando la mia stessa lentezza solita continuo a passare il sapone e successivamente l'acqua sul mio corpo.

L'atmosfera natalizia non si può dire che non ci sia in casa mia, perché, già da quando esco, ancora con l'accappatoio addosso, per salutare la mia zia preferita tra tutte quante, il salone è pieno zeppo di cibi cosparsi di decorazioni e l'albero accanto alla televisione presenta ancora miriadi di pacchi con sopra bigliettini per non sbagliare a consegnare i regali.

"auguri piccolina di casa" mi abbraccia forte e mi lascia dei piccoli baci sulla fronte, ancora imperlata delle goccioline d'acqua.

"auguri anche a te zia" ricambio i gesti prima di staccarmi da lei e tornare in camera per cambiarmi.

Indosso un vestitino, molto comodo e morbido, grigio con le spalline e le maniche bianche e torno in sala da pranzo per dare aiuto alle due.

Nel mentre, mio padre fa ritorno a casa e mentre lui passa le varie gocce e spiega alla mamma perché ci abbia messo così tanto, io aiuto la zia a mettere i vari regali all'interno della sua auto già piena.

"insomma piccoletta, non voglio sembrare come tutte le altre zie vecchie che ti fanno sempre le domande meno opportune che ti rovinano l'esistenza, ma, ti sei fidanzata? Ho visto le foto che hai postato e mi sembra di aver capito così" inizia a parlare mia zia, una donna fantastica, con morbidi capelli castani lisci che le contornano il viso, ma che lei arriccia più o meno sempre con il ferro, occhi di un verde scuro ma intenso, un bel fisico e un carattere molto giovanile ma non troppo, ha solo un difetto, quello di essere logorroica, parla e parla senza sosta, le telefonate con lei sono senza una via d'uscita se non quella di attaccare mentre lei continua a parlare.

"sì zia, mi sono fidanzata" affermo non facendo a meno di pensare al mio fidanzato che in questo momento si starà occupando del nipote mentre le donne lavorano per le feste e lui da bravo uomo starà tutto il tempo sul divano a non fare nulla, considerando badare ad un bambino stupendo come Theo faticoso.

"oh, dimmi che ce lo farai conoscere presto!" esclama battendo le mani e attirando l'attenzione del signor Aidan che assieme a suo nipote Aran sorseggiano del thè in giardino.

Quel ragazzo mi conosce da quando sono nata, e lo stesso io con lui essendo più piccola di lui di soli pochi mesi, abbiamo passato molto tempo insieme e lui pensa di me come una buonissima amica, e forse qualcosa di più, mentre io lo considero solamente il mio vicino di casa.

"verrà domani nel tardo pomeriggio" affermo facendo mente locale per riuscire a ricordare le parole del mio fidanzato, che da quando mi sono alzata non sembra avermi voluto scrivere.

"oh sono molto felice, e dimmi, come si chiama?" mi chiede ancora mentre chiudiamo il porta bagagli della sua auto avendo finito di mettervi dentro i vari regali.

"Niall, sia chiama Niall" affermo sorridente mentre però penso al perché lui non mi abbia ancora scritto da quando mi sono svegliata, mi sono alzata tardi e lui si dev'essere svegliato sicuramente prima di me e neanche mi ha fatto gli auguri...strano.

"ti vedo pensierosa, a cosa pensi?" mi chiede mia zia mentre rientriamo a casa.

Si deve essere semplicemente dimenticato, non devo dare importanza a questo, no?
"oh niente zia, sono solo preoccupata per la quantità industriale di cibo che state preparando".

Rido, risata di circostanza, o forse di agitazione.

"nonna Ashling penso che non baderà a spese e avrà fatto le peggio invenzioni in cucina" ridacchia mia madre pensando alla madre di mio padre che sembra essere troppo preso dal leggere le notizie dal suo telefono che prestare attenzione ai nostri discorsi.

Probabilmente sta solo facendo finta di leggere, ci sta ascoltando ma non vuole farcelo credere per non essere messo in mezzo nelle nostre discussioni da donne in cui si sentirebbe in imbarazzo e a disagio, con il timore di rispondere in modo errato e di avere due donne irlandesi ed una inglese contro.

"sta tranquilla, Allan e Allen finiranno tutto prima che possa uscire dalla porta di quella casa" ride mia zia pensando ai suoi due gemelli, ancora non capisco perché abbia voluto dare due nomi praticamente uguali e con lo stesso significato di semplicità ai suoi figli, gemelli...di sicuro non è semplice chiamare nel modo giusto al primo colpo uno dei due, forse se lo aspettava e lo ha fatto per prendere tutti in giro, in questo caso, 100 punti al grifondoro.

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