capitolo 60

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Indosso la tuta della Nike grigia ed i calzini bianchi mentre lui è occupato a guardare il mio diario, completamente ricoperto da frasi scritte, non vi è una pagina libera fino al giorno di oggi.

Passiamo fino all'ora di pranzo a studiare, quando mia madre fa irruzione in camera e ci avverte che il pranzo è pronto.

Tornare a casa mi ha fatto prendere una bocca d'aria da tutto quello che stava succedendo a Londra, almeno qui sono lontana dai miei problemi.

"come procede con Niall?" mi chiede mia madre quando ormai abbiamo iniziato a mangiare e non posso fare a meno di notare che non toglie lo sguardo dai miei capelli.

"tutto bene, prima l'ho sentito e penso ci chiameremo nel pomeriggio appena lui arriverà a casa sua" rispondo prima di bere un bicchiere d'acqua.

"ti stanno bene questi capelli" commenta mia madre ricevendo l'approvazione di Oliver.

"concordo pienamente, la mia piccola puffa è sempre perfetta, però, la prossima volta, devi farteli grigi" mi propone il mio migliore amico finendo di mangiare.

"oh andiamo, avrà la sua vecchiaia per avere i capelli grigi, falli verde acqua, sarebbero bellissimi, poi se con il ferro li smuovi un pochino arriveresti alla perfezione" protesta mia madre terminando anche lei di mangiare.

I due continua a bisticciare ridacchiando ogni tanto, quando il mio telefono suona in modo continuo. Guardo con la coda dell'occhio lo schermo illuminato del mio cellulare quando i due difronte a me non smettono di guardarlo e di lanciarsi occhiate complici nel leggere il mittente della chiamata. Inutile dire che è Niall.

"pronto?" chiedo appena poggio l'apparecchio al mio orecchio.

Mamma e Oliver si sono magicamente ammutoliti, troppo interessati a sentire la mia conversazione telefonica con il biondino.

"amore!" esclama dall'altra parte del telefono tutto felice.

Mi piace sentirlo così felice, si vedeva che sentiva la mancanza della sua famiglia, spesso mi faceva vedere delle loro foto oppure lo sorprendevo nel guardare delle vecchie conversazioni per messaggi con i suoi familiari, e mi divertivo molto nel parlare irlandese con lui anche davanti a gli altri, senza essere capiti da nessuno, tranne i pochissimi irlandesi e i pochi scozzesi del campus.

"sei arrivato?" gli chiedo e lui fa un verso d'approvazione.

"sono sceso adesso dall'autobus, tra qualche minuto dovrei essere a casa, chi la sente mia madre..." sbuffa nel finire la frase, facendomi ridacchiare.

"secondo me non è poi così male, la fai troppo tragica" commento ribattendo.

Gli sguardi di mia madre e Oliver non mi danno sicurezza, e ringrazio il cielo quando la donna inizia a sparecchiare la tavola e il castano sposta la sedia difronte a me, facendo toccare le nostre ginocchia.

Tutto questo contatto tra di noi, ormai, non mi dà più fastidio, so per certo che lui non lo fa con malizia, è solo dolce e vuole starmi vicino, come ha fatto sempre.

"fidati, non esagero poi tanto...comunque, com'è andato il volo? Con chi hai parlato?" mi chiede assumendo una voce autoritaria che prima non aveva.

Rido leggermente prima di iniziare nuovamente a parlare, mentre Oliver poggia i piedi sulle mie gambe.

"ho parlato con una signora anziana molto simpatica, è la stessa che ci guardava all'aeroporto, non so se l'hai notata" spiego al mio fidanzato mentre incenerisco con lo sguardo Oli.

"non ci ho fatto caso, ero troppo preso da una bellissima ragazza che era difronte a me" mi spiega con una voce molto più calda che mi fa sciogliere.

"e poi?" mi chiede poco prima che possa dire altro.

Mi sistemo meglio sulla mia sedia e inizio a giocare con l'orlo dei calzini del mio migliore amico, mentre lui sta al telefono, probabilmente per scriversi con Uilliam, e ogni tanto mi lancia delle piccole occhiate.

"ho incontrato Ron, e poi ho rivisto un mio vecchio amico" affermo sospirando ricevendo completamente lo sguardo di Oliver addosso.

"come si chiama questo vecchio amico?" mi chiede il mio ragazzo con leggero affanno, probabilmente dovuto alla camminata.

"mh...si chiama Devil, era nel mio gruppetto di amici qui a Belfast..." spiego.

Oliver apre di poco la bocca e blocca il suo cellulare prima di posarlo sul tavolo e di piegarsi verso di me, probabilmente per ascoltare la conversazione.

"mh..." mugugna qualcosa dall'altra parte del telefono e inconsciamente inizio a sudare freddo, giocando con l'orlo della mia felpa.

"mi devo preoccupare?" chiede retoricamente il biondo dall'altra parte del telefono e sento il rumore di qualcosa che rotola, evidentemente ha dato un calcio a qualcosa che ha trovato per strada.

"perchè dovresti?" chiedo di rimando posando la guancia sulla spalla di Oliver.

Questa conversazione mi sta mettendo a disagio.

"non lo so, dimmelo tu" mi sfida con la voce e mi altero leggermente.

Il mio migliore amico lo capisce e abbraccia leggermente.

"l'unica cosa che posso dirti è che non devi preoccuparti di nulla" sbuffo leggermente, sperando che lui non mi abbia sentito.

"con chi sei? Non dire con nessuno, lo sento che con te c'è qualcuno" mi chiede cambiando discorso, e lo ringrazio mentalmente per questo.

"sono con Oliver, si è fermato da me mentre Uilliam è a gli allenamenti" gli spiego diventando tutto d'un botto molto più calma.

"ah okay...dolcezza, sono arrivato a casa, a meno che tu non voglia assistere alla morte per soffocamento del tuo ragazzo, ci conviene chiudere, a dopo amore mio" mi saluta il mio bellissimo Niall ridacchiando.

"a dopo amore" ridacchio per poi attaccare la chiamata.

"basta. Vi credo la otp" commenta Oliver alzandosi dalla sedia.

Love me -NHDove le storie prendono vita. Scoprilo ora