capitolo 71

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Inizio a svolgere gli esercizi ma trovo davvero difficile riuscire a concentrarmi con tutti questi pensieri che mi riempiono la mente, e se domani non andassi a scuola?

Sarebbe indubbiamente un'ottima idea, e potrei aspettare il momento che Niall parta per la Scozia con più tranquillità e finalmente tirare un sospiro di sollievo da tutto quello che mi circonda.

Incredibile come lui sia potuto essere la causa del mio sorriso e passare il giorno dopo ad essere quella di tutte le mie lacrime, mi ha rovinato, come farò adesso senza di lui? Con chi passerò il tempo in palestra? Con chi farò i compiti quando Willow ha ripetizioni da Liam? Chi mi manderà messaggi di buongiorno e buonanotte? Chi mi bacerà? Chi mi consolerà quando sarò triste? Chi mi coccolerà la notte? Con chi prenderò la cioccolata quando non riesco a dormire? Con chi condividerò la mia vita?

Non ho mai incontrato nessuno che mi ha fatto provare quello che provo per Niall, quella sensazione di casa che ti fa capire di essere finalmente nel posto giusto, al sicuro, nonostante tu possa essere nei problemi fino alla punta della testa.

E mi sembra così strano dover considerare tutto questo sbagliato, un errore, ma è normale che un errore ti faccia stare male quando cessa di esserci?

No, non lo è.

Chiudo il libro che ormai giaceva solitario sulle mie gambe, con una pagina che aspettava solo la mia concentrazione per essere riempita, una concentrazione che non era interessata neanche minimamente ad arrivare.

Uno starnuto esce dalla mia bocca e subito dopo una mano mi porge un fazzoletto bianco.

Alzo lo sguardo incontrando gli occhi verdi smeraldo di Harry.

"salute" mi sorride mentre io sono occupata a soffiarmi il naso nel lembo di carta offerto dal professore.

"grazie" lo ringrazio una volta finito mentre lui si siede accanto a me ed io faccio una piccola palletta con il fazzoletto per poi riporlo nella tasta del giacchetto.

"non ti chiederò come stai perché so già che la risposta non è positiva, perciò, vuoi parlare o chiedermi qualcosa?" inizia a parlare il ragazzo dai capelli ricci guardandomi con sguardo dolce, comprendendo a pieno il mio stato d'animo.

"non lo so, penso che dirti che so di Fancy ti illumini" borbotto appoggiando poco delicatamente la schiena contro il tronco dell'albero sotto il quale mi ero seduta.

"te lo ha detto Zayn?" mi chiede incrociando le gambe e guardandomi con la coda dell'occhio, mentre i ricci gli ricadono ai lati del volto.

Spero vivamente che la sua vicinanza mi aiuti a capire cosa debba fare con Niall e con la nostra relazione.

"Niall partirà dopodomani alle 10 per la Scozia..." sospira poggiando il capo alla corteccia dell'albero.

"il mio non sarà un grande aiuto, ma, ormai il danno è fatto, tutto quanto è successo e non possiamo tornare indietro, possiamo solo migliorare il presente e sparare in un futuro migliore, perciò, abbiamo fino a dopodomani alle 10 per far in modo che tu e Niall stiate bene questi ultimi momenti, dimenticando di tutto quello che vi circonda, della preside, di Zayn e Alyx, della scuola, della Scozia e anche di noi tutti, dovrete essere solo voi due...detto questo, Willow starà da Liam per tutto il tempo a venire, mentre Niall starà da te, non potrete uscire dalla camera, il cibo ve lo portiamo noi, intesi? Sappi che non potete rifiutare, in questo momento Louis sta dicendo lo stesso a Niall" propone Harry prima di prendermi per il braccio e farmi alzare da terra mentre con l'altra mano prende il mio zaino e lo mette su una sua spalla, prima di trascinarmi verso la sua macchina.

La sua proposta è decisamente pazzoide, penso che passeremo queste ultime ore a litigare per qualsiasi cosa ci passa per la testa, e non smetteremo fino al momento in cui alle 8 dovrà uscire dalla stanza per andare all'aeroporto.

"Harry non credo sia una buona idea" affermo appena la sua auto si ferma nel parcheggio della scuola.

Fidato ricciolino, sono sicura di quello che dico.

"tentar non nuoce" alza le spalle scendendo dalla macchina.

"tanto siamo io e Niall quelli che non si vedranno mai più" borbotto aprendo lo sportello e successivamente uscendo dalla vettura.

Con accanto il professore dai capelli ricci entro nel dormitorio femminile e con lui dietro come un cagnolino segue il proprio padrone arrivo fino alla mia camera.

"bene, cosa aspetti ad aprire la porta?" mi chiede quando sono ormai diversi secondi che passo avanti a questa con una forza inesistente di volerla aprire.

"la venuta di un fulmine su di me" borbotto estraendo le chiavi dallatasca del giacchetto.   

Love me -NHDove le storie prendono vita. Scoprilo ora