capitolo 57

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Con la coda dell'occhio vedo ancora la signora guardarci ed un piccolo sorriso si forma sul mio viso prima di prendere le valigie, ancora ai nostri piedi, e lasciare un ultimo bacio sulle labbra di Niall per poi passare al metaldetector e i vari controlli, prima di aspettare di poter salire sull'aereo.

Mi siedo a terra vicino alle mie svariate borse e prendo il mio cellulare per ingannare il tempo e vedere i vari messaggi.

DA NIALL:

possibile che già mi manchi?

*hai cambiato il nome in 'amore'*

A AMORE:
è possibile perché anche tu mi manchi.

Il tempo sembra non passare mai, le porte di vetro pare che non vogliano aprirsi, e non mi resta altro che vedere gli altri messaggi.

DA OLIVER:
piccola stronzetta che non sei altro! Cosa avete fatto tu e il professore eh! Vi picchio a tutti e due, appena lo vedo li disegno un pene sulla guancia con il rossetto! Io non ci posso credere! Aspetta, mi sorge il dubbio, tu...insomma...l'hai già persa? Non chiedermi cosa, è imbarazzante, capiscimi, sforzati e boom, rispondi!

A OLIVER:
piccolo zombie del mio cuoricino, io e Niall non abbiamo fatto nulla quella sera, ti ha scritto quel messaggio perché è uno stupido. Non provare a toccare il suo visino con uno dei miei piccoli bimbi colorati, siamo intesi? E comunque...sì, l'ho persa...

DA OLIVER:
okay, ma solo perché me lo stai chiedendo tu, comunque, con chi?

A OLIVER:
con Devil, te lo ricordi vero?

DA OLIVER:

credo di ricordarlo, ma non era il ragazzo che stava con noi alle medie e poi era entrato nella comitiva?

A OLIVER:
si, lui, bravo.

DA OLIVER:
e quando?

A OLIVER:
è un interrogatorio per caso? Comunque, è successo nel periodo in cui faceva calcio con mio cugino, aveva organizzato una festa con i compagni di squadra quando hanno vinto il campionato l'altro anno, io ho accompagnato il mio bel cuginetto e boom, l'ho persa.

DA OLIVER:
grazie per aver saltato i dettagli piccola

A OLIVER:
figurati.

Blocco il telefono quando sento la porta aprirsi e subito prendo le mie valigie per affrettarmi a dare il biglietto.

Metto il telefono nella tasca dei jeans e metto in spalla tutte le borse mentre in mano tengo il biglietto e il documento.

Appena passo davanti alla hostess, mi rivolge un sorriso molto dolce mentre con il suo chinion di capelli ramati continua a controllare i biglietti.

Cammino sulla passerella leggermente infreddolita e con le mani che mi fanno male per colpa delle borse.

"aspetta, ti aiuto" la voce di un ragazzo che non mi è nuova mi fa girare e rimango sorpresa nel vedere Ron.

"Ashley!" esclama il rosso prendendo dalle mie mani una borsa.

"Ron, come mai qui? Non sei di Cork?" gli chiedo mentre ci dirigiamo verso l'aereo.

Vederlo mi ha fatto fare un sospiro di sollievo, almeno un volto conosciuto.

"sì, ma mia sorella è stata spostata perciò passeremo Natale vicino a Belfast e poi io verso gli inizi di gennaio, tipo il 3, torno a Cork mentre Emma va dal suo ragazzo" mi spiega mentre ormai stiamo salendo le scalette dell'aereo.

Guardo sul biglietto il numero del mio posto e appena lo trovo, saluto Ron e mi siedo dopo aver sistemato la mia borsa e quella con i libri che mi terranno occupata per la durata del viaggio.

Love me -NHDove le storie prendono vita. Scoprilo ora