CAPITOLO 17

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GIOVEDI' 26 SETTEMBRE

Il suono della sveglia mi fece cadere dal letto. Perfetto. Un inizio migliore per affrontare questa giornata non poteva non esserci. Lasciai I capelli lisci sciolti e mi truccai. Misi in cartella un libro, lo avevo comprato ieri prima di tornare a casa. Avevo sempre amato leggere ed era da tanto che non lo facevo.

"Impossible" mi aveva ispirato. Mi aveva incuriosito molto. Anche perchè la protagonista aveva avuto una vita felice quasi quanto la mia.

Mi ritrovai seduta tra I banchi della mia classe. Il posto di Aurora era vuoto e lo sarebbe stato per sempre. Mi ero completamente dimenticata di andare all'allenamento ieri. Le mie compagne mi avevano tempestato di domande. Avevano detto che ci sarebbe stati un altro allenamento, di venerdì stesso orario. Per me andava bene, più che bene.

Lui <Bene, ora Arianna, legga fino a dove sono arrivato io. Visto che la trovo particolarmente attenta.> ma beccavano solo me? Possibile?

Io <Scusi prof ho mal di gola.> finsi una tosse.

Lui <Ed io ho male a qualcos'altro in questo momento... ha il segno o no?> sbirciai da Edward che teneva sempre il dito sotto la riga. Ed iniziai a leggere.

Lui <Bene, mi sono sbagliato. Pensavo fossi distratta. Prossima settimana interrogo di storia sulle vostre ricerche, ricordate no?> quella che avevo con Edward. Non me la ricordavo più.

La campanella segnò l'inizio dell'intervallo. Uscimmo tutti.

Vidi Chloe seduta con gli altri che parlava e scherzava, c'erano tutti. Pure Edward. Io non ci andai. Andai nell'angolo desolato dove c'era solo un albero. Iniziai a leggere il libro tranquillamente. Quando vidi una palla volare verso la mia direzione. La raccolsi.

Warren <Scusa era un mio amico che lancia roba... oh Ari.> gliela lanciai. <Cos'hai fatto alle mani?> mi ero scordata di disinfettare le nocche.

Io <Niente, ora puoi andare? Sto leggendo.> dissi indicando il libro. Disse qualcosa ma non lo sentii perchè misi le cuffie. Poi lo vidi andare via incazzato.

Guardai l'ora. Tolsi la musica e chiusi il libro. Tre secondi dopo suonò la campanella.

Non feci nulla per entrambe le due ore se non scarabocchiare il diario, o pensare al libro. Venni ripresa e beccai due note. Dal prof di geografia per distrazione e da quella di arte per aver risposto male.

Dopo un interminabile tempo suonò il secondo intervallo. Appena uscii mi ritrovai Chloe davanti.

Io <Mi hai spaventata.> dissi ridacchiando, ma lei mi guardò seria. <Che c'è?> continuai non avendo risposta.

Lei <Perchè non sei venuta nell'intervallo oggi?>

Io <Volevo leggere un libro.>

Lei <Non sei venuta nemmeno a salutare.>

Io <Ti ho vista allegra e felice, non volevo rovinare l'atmosfera con la mia presenza.>

Lei <Tu non rovineresti niente.>

Io <Da quando sono qui ho rovinato tutto.>

Lei <Non è vero. Quando ti ho vista sono stata la persona più felice del mondo, e poi è grazie a te se ora ho una possibilità con Thomas. Prima di allora non ci parlavo nemmeno. Se non fossi diventata amica di Warren non saremmo mai entrate nel club dell'albero. Io sono felice, e ora che sei qui ancora di più.>

Io <Bene, ma io non lo sono.> dissi voltandole le spalle e andai a isolarmi sedendomi con la schiena contro il solito tronco.

Ritornai alla mia lettura, e per fortuna non venni disturbata.

~La ragazza della ferrovia~ (Wattsy2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora