CAPITOLO 34

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SABATO 2 NOVEMBRE

Ero sdraiata nel letto ed era mattina. Sentii la porta aprirsi ma non mi mossi.

Lei <Signorina, volevo informarla che visto che le condizioni sono migliorate tra due settimane verrà dimessa e ovviamente ci saranno delle visite per assicurarsi che non accada nulla.>

Fece qualche passo verso di fino ad arrivarmi davanti. Guardai il vuoto intensamente.

Lei <Sta bene? Ha sentito quello che ho detto?>

Io <Si ho capito, va bene.> dissi indifferente.

Lei <Tutto a posto?>

Io <Si, tutto okay.> risposi con lo stesso tono di voce tenendo sempre lo sguardo fuori dalla finestra dove un uccellino si era appena posato sul davanzale.

Rimasi di nuovo sola immersa nel silenzio. Vidi nuovamente il ricordo di ieri, quando Edward se ne andò dalla stanza probabilmente per l'ultima volta.

Non lo capivo davvero... non sapevo nemmeno io il perchè lo avessi baciato, sapevo solo che in fondo era quello che volevo fare ma non mi sarei mai aspettata una reazione del genere.

Quindi non sarebbe più venuto a trovarmi? Perchè da ciò che mi aveva detto così sembrava.

<Aurora è in linea e vorrebbe vederti.> disse una donna entrando nella stanza con un computer portatile in mano.

Io <Scusi, ma non me la sento oggi...>

<Oh, va bene certo. La informerò di questo.>

Non capivo il perchè era bastata la sua scomparsa dalla stanza in quel modo a cambiare il mio umore totalmente.

Fino al giorno precedente sembrava andare tutto bene e ormai ero fuori da qui, mentre dopo quei pochi minuti che mi avevano scombussolata completamente era come se mi si fosse catapultato tutto addosso.

Da una parte volevo davvero essere sua amica perchè mi trovavo bene in sua compagnia e da quando c'era lui aveva trovato una ragione per uscire da questo squallido posto, ma ora?

Era come se avessi fatto un passo dentro la fossa dalla quale stavo ormai uscendo, mancava poco dannazione, ed eccomi di nuovo qui.

Perchè doveva sempre rendere le cose così... così complicate?

Sentivo un enorme vuoto dentro di me e anche se era ora di pranzo avevo lo stomaco chiuso. Quasi vomitai mentre mi sforzavo a mandare giù quello schifo.

Ma ormai ero obbligata e avevo gli occhi di quella psicopatica addosso come se con il suo sguardo volesse intimorirmi, ma la verità era che non mi faceva per nulla paura. Se fosse stato per me le avrei rovesciato il vassoio in testa direttamente, ma le mie gambe erano immobili.

Io <Posso fare una chiamata? È urgente.>

Lei <Va bene, ma non metterci troppo.>

Io <Però non so il numero...>

Lei <Chi vuoi chiamare?>

Io <Edward, è venuto a trovarmi, dovrebbe esserci scritto il suo numero nelle registrazioni.>

Lei <Torno subito.>

Uscì dalla stanza e rimasi ferma ad aspettare.

Non sapevo bene cosa gli avrei detto, ma nemmeno se avrebbe ascoltato o risposto alla chiamata. L'unica cosa che sapevo era che volevo una risposta e se non l'avessi trovata subito non avrei chiuso occhio.

Dopo qualche minuto entrò la donna di prima e mi porse il telefono con il numero già impostato.

Lei <Cinque minuti.> disse per poi uscire.

Feci partire la chiamata.

<Pronto?>

Io <Ed, sono io, Arianna.> non ricevetti risposta, solo silenzio. <So che probabilmente non vorrai più venirmi a trovare ma volevo che sapessi quanto io mi sento vuota adesso e ho bisogno di te e della tua presenza... Edward quando ti ho conosciuto devo dire che ho iniziato ad odiarti non so nemmeno per quale motivo ma in questi giorni ho capito come sei davvero e sei stato tu che mi hai spinto ad andare avanti... non puoi scomparire proprio adesso, non puoi abbandonarmi, non puoi lasciarmi. Perchè già adesso sento di non potercela fare più. La mia è una condizione instabile ora e andartene via peggiora tutto...> sentivo le lacrime scorrermi sulle guance e respinsi alcuni singhiozzi.

Io <Tu hai sempre saputo ciò che stavo passando e in qualche modo mi hai aiutata... non capisco il perchè ultimamente io mi senta così diversa a stare con te... in senso positivo... aspetto che tu entri dalla porta e ho una voglia di parlarti che non puoi immaginare....> ormai stavo piangendo e sapevo che sentiva le mie lacrime e I singhiozzi ma non diceva nulla.

Io <Edward, ti prego dimmi qualcosa... non lasciarmi ora, non adesso, non dopo tutto. Torna a trovarmi perchè credo che crollerò di nuovo... Edward ti prego...> sussurrai. <Ho bisogno di te.>

La chiamata si interruppe lì dopo che mise giù. Rimasi immobile con le guance tempestate da lacrime.

Strinsi il telefono che avevo in mano per poi scaraventarlo contro il muro.

E adesso?

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Sorratemi per il ritardo... ora sono happy dato che finito gli esami finalmente!😂

Sono happy anche perché il 28 sono andata al concerto dei Chainsmokers e gli adoro troppo.💗

Dopo aggiorno

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Dopo aggiorno.❤

-Sam🌸

~La ragazza della ferrovia~ (Wattsy2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora