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"Alexis, sveglia!!!" Mia madre gridava da più di 10 minuti.

"5 minuti mamma, ti prego." Supplicai con voce ancora assonnata.

"Alexis oggi è il tuo primo giorno di scuola, ed è già tardi! Va' a prepararti, ti accompagnerà tuo fratello." Beh, mi sembrava ovvio, chi se non mio fratello poteva accompagnarmi?

Mi alzai e mi andai a lavare, dopodichè presi un jeans strappato e una maglietta maniche corte nera, con sopra un cardigan lungo rosa cipria, infine misi le vans nere.

Sistemai i capelli, facendomi una coda alta e infine misi un velo di mascara.

Presi la tracolla e mi diressi in cucina.

"Posso fare almeno colazione?" Chiesi a mia madre, la quale era infuriata per il mio ritardo.

"Non se ne parla, comprerai qualcosa strada facendo! Nathan accompagna tua sorella a scuola." Disse infine urlando.

Vi starete chiedendo se faceva sul serio, beh sí, eccome se faceva sul serio.
Dio, quanto mi stressava.

Vidi Nate arrivare, perciò mi diressi alla sua macchina.

"Potevo benissimo andarci da sola a scuola." Dissi sbuffando.

"Il tuo primo giorno qui è importante, volevo almeno avere l'onore di accompagnarti. E vedere anche i teppistelli che stanno lì dentro." Affermò, ghignando.

"Oh no, non se ne parla. Non mi accompagnerai fin dentro la scuola. Appena arrivo, ti saluto e scendo. Per favore Nate, almeno questo non rovinarmelo." Supplicai per far sì che mi lasciasse entrare a scuola da sola, non ero mica una bambina ormai.

"Eh va bene sorellina, allora ci si vede più tardi." Disse appena arrivati a scuola, mi diede un bacio sulla fronte e dopodichè andò via.

C'erano moltissimi ragazzi ancora fuori sui muretti: alcuni fumavano, altri ascoltavano musica, altri leggevano, altri addirittura con lo skateboard o con i videogiochi.

Delle ragazze mi fissarono mentre attraversai l'atrio per andare all'interno della scuola. Sentii vari mormorii ma non mi importava sapere i loro pareri, o semplicemente volevo evitare di sentire cose sgradevoli.

"Salve, sono Alexis Davis, mi sono appena trasferita. Potrebbe aiutarmi?" Chiesi a colei che ritenevo la 'segretaria' della scuola, quest'ultima mi sorrise e dopodichè mi porse un foglio.

"Questa è una cartina della scuola, un po' complicata da capire, ma con l'aiuto dei suoi compagni ce la farà senza dubbio. La sua classe si trova proprio qui." Disse infine, indicando la 5C nella cartina.

Sembrava un vero e proprio labirinto.

"Oh, e in fondo a sinistra trovi il tuo armadietto, C25." Concluse porgendomi le chiavi dell'armadietto.

"Va bene, spero di riuscire a fare tutto e non arrivare in ritardo in aula. Grazie mille e buona giornata." Lei mi sorrise e dopodichè andai alla ricerca del mio armadietto.

Talmente ero presa dall'osservare il numero di ogni armadietto, che andai a sbattere contro qualcuno.

"Oh, scusami. Sono talmente confusa in questo momento. Scusami davvero." Dissi mortificata.

Osservai meglio, era un ragazzo circa di 15 cm più alto di me, capelli castani e occhi color nocciola. Infine, a completare il tutto, era un piercing al lobo sinistro.

"Tranquilla, tu sei quella nuova, giusto?" Aveva una voce davvero profonda.

"Emh, sì. Le voci girano così in fretta?" Chiesi scherzando.

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