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"Tesoro, accomodati!" Mio padre mi abbracciò, appena mi vide fuori casa sua.

"Mi dispiace tanto per tutta questa confusione che si è creata, sappi che ti voglio sempre bene." Disse poi, accomodandosi sulla poltrona.

"No, va tutto bene... o almeno proverò a farmi andare tutto bene." Risposi a bassa voce.

"Come puoi vedere sto ancora sistemando un paio di cose, ma vuoi qualcosa da bere? Da mangiare?... potresti venire a dormire qua ogni tanto, sai?" Parlò velocemente e nervosamente.

"Ehi, sta' tranquillo. Andrà tutto bene... bhe sì, potrei venire ogni tanto." Risposi sorridendo.

"Scusa, hai ragione. Solo... non voglio farti mancare nulla, tesoro." Rispose, prendendomi la mano.

"Ho sentito dire che sei fidanzata con Ashton Miller." Disse poi.

"Oh, ne parli come se lo conoscessi." Osservai, curiosa.

"Bhe... suo padre sta nella nostra vecchia città. Cioè si era trasferito lì da solo, poi ha trovato una compagna e... penso di star parlando troppo." Disse grattandosi la testa.

"Aspetta, quindi suo padre non abita in California?" Chiesi confusa.

"Oh, ecco. Ho parlato fin troppo!" Si rimproverò da solo.

"Non fa nulla... ehm, come mai sei a casa e non al lavoro?" Chiesi cambiando argomento.

"Perchè, appunto, sto ancora sistemando le ultime cose e inolt..." si bloccò, sentendo suonare il campanello di casa.

"Chi sarà?" Chiesi curiosa.

"Oh, di sicuro il furgone per gli ultimi mobili da portare in casa." Spiegò, ma sembrava ansioso.

"Mh, va bene." Risposi non del tutto convinta.

"Ora va' tesoro, mi occupo di loro." Disse, spingendomi velocemente verso la porta del retro.

"Ma ero venuta a farti visita." Risposi contrariata, non capivo tutta questa fretta.

"Bhe penso che possa bastare... ci si vede in giro, allora." Continuò a trascinarmi fuori, fin quando non sentimmo parlare.

"Tesoro, ho così tanta voglia di te. Aprimi e non perdiamo tempo." Era una voce stridula e sensuale, proveniente dalla porta d'ingresso.

"Sì papà, il furgone con gli ultimi carichi... come no." Risposi amaramente.

"Oh, posso spiegarti tutto. Cioè io dovevo parlartene, sul serio." Cercò di spiegare, nervoso.

"Davvero? E quando? Quando questa sgualdrina si sarebbe ritrovata incinta del mio fratellastro?!" Risposi urlando, con le lacrime agli occhi.

"Avanti Alexis... aspetta, possiamo parlarne." Insistette.

Io aprii la porta principale, trovandola lì.

Era alta, per via dei suoi infiniti tacchi, jeans attillati, top striminzito, pelle abbronzata ed occhiali da sole sui capelli. Capelli color oro, ed occhi verdi.

Ma da dove era uscita fuori questa?

"Wow... tutto l'opposto di mamma. Ma almeno è maggiorenne?" Chiesi, facendo una risata isterica.

"Ti scopi anche lei?" Chiese la signora, fissandomi.

"Oh, sta' tranquilla, è tutto tuo." Risposi disgustata, per poi sbattere la mia spalla contro la sua, e andar via.

Non potevo andare da mia madre, non potevo andare da Ashton o da Brenda. Erano già troppo incasinati, io sarei stata solo un problema in più.

Avevo bisogno di mia sorella Rachel, ora.

Presi l'autobus e dopo vari minuti arrivai davanti al suo college. Dopodichè mi diressi davanti la sua stanza, seguita da vari sguardi curiosi.

"Rachel, sei in stanza?" Chiesi, bussando.

"Rachel è in biblioteca, arriverà tra poco. Accomodati pure." Mi venne ad aprire la sua compagna di stanza.

Mi accomodai sul suo letto, mentre la ragazza uscì senza salutare.

"Ho saputo di te ed Ashton, zuccherino... sei qui per pres-" Rachel spuntò dalla porta, felice.

Ma appena mi vide piangere, si catapultò sul letto accanto a me, e mi abbracciò.

"È colpa sua? Perchè gli spezzo le gambe, dimmelo subito." Disse seria.

"No... sono andata a casa da papà per vedere come stava e per fargli visita." Iniziai a spiegare, e lei fece una faccia dispiaciuta.

"L'hai scoperto..." disse poi.

"Tu... aspetta, tu lo sapevi?" Chiesi incredula.

"L'ho scoperto qualche settimana fa, l'ho beccato in macchina con una tipa." Mi spiegò.

"E perchè non mi hai detto nulla, Rachel?!" Chiesi non capendo.

"Per evitare questo... ci saresti rimasta male, sei troppo emotiva e non meritavi tutto ciò. Scusami tesoro." Disse abbracciandomi.

Restammo ancora un po' così, io in silenzio e lei a rassicurarmi.

"Ora parlami un po' di Ashton." Propose, sorridendo.

"Bhe... lui è premuroso, gentile, dolce, incredibilmente bello, geloso, altruista..." iniziai ad elencare varie cose.

"Whoa... ma tu sei innamorata davvero." Disse incredula, fissandomi negli occhi.

"Penso proprio di sì... non avevo mai provato nulla del genere e con lui mi sembra di stare in paradiso." Spiegai.

"Quindi non è poi così terribile come dicevi, eh?" Chiese ridendo.

"Oh, a volte lo è, credimi. Ma non potrei mai odiarlo veramente." Risi anch'io.

"Voglio conoscerlo." Mi comunicò infine.

"Bhe, prima o poi magari..." dissi, ricevendo proprio una sua chiamata.

"O magari adesso." Concluse lei, facendomi l'occhiolino.

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