Preparai tutto ciò che mi disse la sera prima il Signor McCall.
Il biglietto l'avrei avuto una volta arrivata all'aeroporto da uno dei suoi colleghi, per il momento dovevo solo andare lì ed aspettare.
La cosa positiva era che Ash aveva deciso di stare in Spagna solo per una settimana, al momento. E mi accordai con il Signor McCall, in modo che non dicesse nulla del mio arrivo ad Ashton.
Volevo che fosse una sorpresa e speravo andasse tutto alla perfezione.
La mia famiglia non sapeva nulla, o almeno sapeva solo che sarei partita a Londra con la scuola. E probabilmente era meglio così.
Salutai Nate, il quale mi raccomandò di comportarmi bene e aggiornarlo su come procedesse la "gita". I miei erano al lavoro, perciò uscii fuori e chiamai un taxi.
"All'aeroporto, grazie." Dissi semplicemente, e questo partì subito.
Stavo commettendo una pazzia mai fatta prima d'ora, forse era vero: Ashton mi stava cambiando. Ma io glielo stavo permettendo.
Dopo circa un'ora arrivai a destinazione, pagai il tassista e aspettai, proprio come aveva detto McCall, che un signore con gli occhiali da sole mi venisse a lasciare il biglietto.
In inverno, col buio e la pioggia era impossibile trovare altre persone con gli occhiali da sole, perciò non mi sarei confusa.
Ma fu più facile del previsto, il signore trovò me.
"È Alexis Davis?" Chiese lui, venendo diretto verso di me.
"Sì, sono io." Dissi sicura.
Mi consegnò il biglietto, e senza neppure salutare, andò via subito.
Aspettai circa un'altra mezz'ora, dopodichè sentii l'annuncio del mio volo e mi precipitai sul posto.
Qualche ora dopo.
Vidi il Signor McCall fuori dall'aeroporto e mi precipitai da lui.
"Il volo è stato piacevole?" Chiese, per poi salutarmi.
"Oh, sì grazie. Grazie veramente di tutto." Risposi felice.
"Ti porto da Ashton, dovrebbe essere ad allenarsi per ora." Mi comunicò poi.
"Come... come sta andando? Cioè insomma, l'azienda l'ha accolto bene?" Chiesi curiosa.
"Meravigliosamente. Amano già quel ragazzo, e tutti quanti pensiamo che se la caverà alla grande." Rispose fiero, come se fosse suo padre.
Dopo un paio di minuti arrivammo davanti ad una palestra gigante.
"Dovrebbe essere qui, buona fortuna ragazzina." Mi sorrise, per poi andar via.
Io, dopo vari secondi, entrai in quella palestra. Impiegai vari minuti a girarla tutta per trovarlo, ma non vi era alcuna traccia di Ash da nessuna parte.
In lontanza vidi gli spogliatoi e decisi di andare a controllare.
Forse avrei potuto evitare.
Lo trovai, ma vidi una ragazza insieme a lui. Inizialmente stavano solo parlando, dopodichè questa si precipitò sulle sue labbra.
Perfetto. Potevo benissimo tornarmene da dove ero venuta.
Lasciai sbattere la porta dello spogliatoio e lo stesso feci con la porta d'ingresso.
Ero furiosa, anzi devastata. Possibile che quel ragazzo non sarebbe mai cambiato?!
"Alexis?! Alexis sei proprio tu?" Sentii Ash urlare il mio nome, incredulo.
"No, fa' finta di non aver visto nulla. Sto tornando a casa." Risposi furiosa, continuando a camminare.
"Non è come pensi, aspetta un attimo." Mi supplicò.
Io decisi di fermarmi, perchè non aveva senso continuare a camminare per strada, tra lampi e tuoni.
Sì, stava proprio diluviando.
"Che c'è Ashton? Lasciami andare ti prego, ho fatto un errore a venire qua." Dissi stanca.
Ero appena arrivata e avevo già voglia di scomparire.
"Non... non è completamente come pensi. Io non ho fatto nulla, mi ha baciato lei. Avanti Lexi, l'hai visto pure tu." Disse giustificandosi.
"Ma tu non l'hai rifiutata! Tutto ciò non ha senso, puoi fare quello che vuoi. Non sono la tua ragazza, sei libero di stare con chi vuoi, sul serio. D'altronde l'abbiamo detto entrambi, tutte quante ora ti correranno dietro, come rifiutarle." Feci un ghigno delusa, guardando il vuoto.
"Alexis che cazzate stai dicendo?! È stato un fottutissimo malinteso, ti avevo già detto che non me ne fregava nulla delle altre." Disse, provando a rassicurarmi. Ma riuscii solo a farmi arrabbiare di più.
"Non è vero Ashton, sei sempre il solito coglione! Vai dietro a qualsiasi ragazza e non riuscirei a fidarmi di te, non così!" Urlai devastata.
"Non ci abbiamo mai provato seriamente Alexis, non sai come potrebbe essere. Che cosa ti costa provare, ormai che ci sei talmente dentro?! Che hai da perdere?" Chiese provocandomi.
"Ah, ti odio Ashton!!" Urlai arrabbiata, non credendo alle sue parole.
"E io ti amo Alexis, mi sei entrata dappertutto e non ne uscirai tanto facilmente. Sei riuscita a farmi innamorare, ci sei riuscita. Ora non venirmi a dire che mi odi, perchè sono fottutamente innamorato di te!" Disse, avvicinandosi a me e fissandomi negli occhi.
Mi aveva spiazzata veramente stavolta. Ashton mi amava, lui l'aveva detto realmente.
Non sapevo che dire, non poteva essere vero. Sembrava un sogno.
"Ripetilo." Dissi dal nulla, avvicinandomi a mia volta.
"Ti amo." Disse semplicemente, guardandomi negli occhi a due passi da me.
La prima cosa che feci fu mettergli le mani attorno al collo e sorridere come un ebete.
Mi dimenticai di tutti i disguidi, mi dimenticai perchè fossi arrabbiata con lui.
"Un'ultima volta." Dissi poi, ancora incredula.
Mi fissò negli occhi, mentre la pioggia ci aveva resi ormai fradici.
"Ti amo da impazzire Alexis Davis." Disse infine, con calma.
Io iniziai a baciarlo con foga. Mi era mancato da morire e avevo voglia di sentirlo, di sentire il suo sapore. Di sentire e sapere che fosse mio.
"Ti amo Ashton." Risposi, appena ci staccammo. Per poi dargli un altro piccolo bacio sulle labbra.
Ora sapevo realmente cosa significasse amare qualcuno, e andando avanti l'avrei capito sempre di più. E tutto ciò non era neanche lontanamente paragonabile alla storia con Dallas.
Sembra essere tornato il sereno tra Ashton e Alexis. Durerà a lungo stavolta, o come sempre finirà prima del previsto?🤔
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Dark Angel
RomansaAlexis è una ragazza semplice, con la testa sulle spalle e con la solita aria da innocente. I suoi genitori vorrebbero dettare regole, suo fratello è davvero ossessivo, e sua sorella è pronta ad aiutarla sempre. Il trasferimento in California, per...