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"Sono lieto di rivederti, Alexis. Sei sempre più bella, a quanto vedo." Disse suo fratello.
"Ehm... grazie." Mi limitai a rispondere.
Osservai il viso di Ash e notai che fosse leggermente irritato, perciò decisi di prendergli la mano.
"Siete ritornati insieme quindi? Non pensavo potessero piacerti i tipi come Ash." Disse poi, osservando le nostre mani intrecciate.
"Jack, non iniziare." Lo avvisò Rose.
Lui stranamente si zittì, e mangiammo in tranquillità... almeno fino al secondo pasto.
"Ho sentito papà in questi giorni, sai? Cioè lo sento sempre in verità." Disse poi Jack, fissando Ashton.
"E quindi?" Rispose lui, cercando di mantenere la calma.
Jackson stava toccando il tasto sbagliato, e lo stava facendo di proposito.
"Dice che ti ha visto in tv, inizialmente provava tanta pena. Ora è un po' più fiero di te, ma gli sembrano comunque delle pagliacciate. Non capisce ancora cosa ha sbagliato con te." Si fermò un secondo.
"Oh, inoltre dice che la ragazzina ti porterà solo al fallimento. E lo appoggio in pieno, o c'è l'amore o c'è il lavoro. Entrambe le cose insieme non possono stare." Concluse.
"Davvero? E questo lo dici tu? D'altronde per entrare nelle aziende c'è solo bisogno di saper leccare bene il culo, e non ti è mai servito l'amore in questo." Rispose Ash, provocandolo.
"Aspetterò con ansia il momento in cui Alexis ti sentirà gridare il nome di una ragazza che non sarà il suo. Oppure, chissà, mentre tu farai a botte, lei sarà al letto con uno dei tuoi sfidanti. Lo saprà tutto il mondo, Ashton. E papà la pensa esattamente come me." Ash stava per prenderlo a pugni, ma io lo presi per mano e gli proposi di andare fuori.
Stranamente, sembrò ascoltarmi, e sotto gli occhi stupiti della sua famiglia, ci dirigemmo in giardino.
"Io lo ammazzo, giuro che lo ammazzo. Tanto che cazzo vive a fare?" Blaterava, mentre fumava una sigaretta.
"Calmati tesoro, lo fa solo per provocarti. E tu cedi sempre, è il momento di smetterla." Gli dissi sinceramente.
"Già, hai ragione... ma quando nomina anche quello schifoso di mio padre, prenderei a pugni entrambi!" Rispose, guardando il vuoto.
"Puoi... cioè so che tuo padre non accetta la boxe, ma dov'è ora? Non ne abbiamo mai parlato veramente." Parlai calma, non volevo che si agitasse.
"Ti avevo detto, se non sbaglio, che mi aveva mandato in un università per studiare Basket. Io dopo un anno sono tornato qui deciso a continuare la Boxe, e bhe... lui non accettò questa mia scelta. Ha iniziato a dire che tutti in famiglia sono perfetti, io ero quello sbagliato." Si fermò un secondo.
"Mia madre mi appoggiava sempre, quindi se la prese anche con lei. Gli dissi di prendersela solo con me, e così fece... quel giorno ci picchiammo di brutto. Era mio padre, ma non potevo stare fermo mentre lui mi prendeva a pugni."
Ero davvero scioccata. Suo padre l'aveva preso a pugni solo perchè voleva fare Boxe?!
"Dopodichè prese le sue cose e andò via, dicendo di dimenticarmi di lui. I miei fratelli ogni tanto continuano a sentirlo, ma io e mia madre ci siamo dimenticati davvero di lui. So solo che è a New York ed ha una compagna. Poi non me ne frega se ha altri figli, un lavoro o merdate simili." Concluse, buttando la sigaretta finita per terra.
"È... è per questo che ti consideri la pecora nera della famiglia?" Chiesi incredula.
"Mi sento come se fosse tutta colpa mia, è in realtà lo è davvero. Mio padre è andato via a causa mia, i miei si sono lasciati a causa mia, Jackson mi odia per questo motivo. È tutto a causa mia, Lexi. Ed è un brutto peso da sopportare ogni giorno."
Lo abbracciai, non sapendo cosa dire, sembrava così vulnerabile che qualsiasi parola lo avrebbe potuto ferire in quel momento.
"Non voglio la pietà di nessuno, Lexi." Disse poi, acido.
"Oh, non provo pietà. Anzi provo pietà per tuo padre, come può pretendere di scrivere il tuo futuro? Avanti, questo accadeva moltissimi anni fa. I tempi sono cambiati, e ti posso assicurare che hai fatto benissimo a seguire il tuo cuore. Non devi sentirti in colpa per nulla, davvero." Lo rassicurai, per poi lasciargli un bacio casto.
"Tu non andrai via di nuovo, vero?" Chiese poi.
"Non andrò mai più via, te lo prometto." Lo abbracciai un'ultima volta, dopodichè rientrammo dentro.
La serata proseguì tranquillamente, tranne qualche frecciatina da parte di Jack, ma Ashton finalmente lo ignorò.
"Accompagno Alexis a casa." Disse poi alla sua famiglia, uscendo di casa.
Sua madre mi fermò e a bassa voce mi ringraziò.
"Non so che potere abbia tu, ma ti ringrazio. Jack ed Ash non passavano una serata senza litigare da chissà quanto tempo. Hai la forza di calmare Ash, e sei l'unica a riuscirci. Prenditi cura di lui, io non ne sono stata in grado." Disse poi, con gli occhi lucidi.
"Oh, invece ne sei stata in grado. Questo ragazzaccio non si è mica cresciuto da solo. Hai fatto un lavoro grandioso, e me ne prenderò cura. Buon proseguimento di serata Rose." La salutai e andai via.
"Che voleva mia madre?" Chiese Ash, alzando gli occhi al cielo.
"Nulla di importante, andiamo." Lo baciai e ci dirigemmo verso casa mia.
Dopo vari minuti arrivammo e vidi mia madre ferma ad osservarci.
"È inquietante." Mi disse Ash, mentre io risi.
"Ashton, volevo chiederti se ti andava di cenare con noi domani sera. Dovrò pur conoscere il ragazzo di mia figlia, no?" Chiese poi.
Questa sua proposta aveva spiazzato sia me che Ash.
"No, ti prego. Ash, dille di no." Sussurrai in imbarazzo.
"Ma certo signora, a domani sera allora." La salutò, per poi salutare me.
"Ti odio." Sussurrai, seccata.
"Ti amo." Mi sussurrò all'orecchio, per poi sorridere e scomparire con la sua moto.
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Dark Angel
RomanceAlexis è una ragazza semplice, con la testa sulle spalle e con la solita aria da innocente. I suoi genitori vorrebbero dettare regole, suo fratello è davvero ossessivo, e sua sorella è pronta ad aiutarla sempre. Il trasferimento in California, per...