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Mi svegliai e vidi che il mio telefono squillava già da un pezzo.

Era mia madre.

"Ciao mamma..." risposi parlando piano, visto che Brenda dormiva ancora.

"Alexis dove diavolo sei finita?! Torna subito a casa!!!" Urlò dall'altra parte del telefono, decisi di andare in bagno per non svegliare nessuno.

Che bel buongiorno.

"Mamma avrei dovuto avvisarti, io ho dormito a casa della festeggiata. Eravamo talmente stanchi che ho dimenticato di avvisarti."

"Abbiamo passato tutta la notte a chiamarti, ti stavamo dando per dispersa! Torna immediatamente a casa." Continuò ad urlare, e prima di chiudere la telefonata disse:

"E un'ultima cosa... SEI IN PUNIZIONE!!" Ci mancava solo questa.

Mi sciacquai il viso, dopodichè scesi giù e incontrai una donna dai capelli mori e gli occhi verdi.

Aveva gli stessi tratti di Ash, probabilmente era la madre.

"Buongiorno, io sono Alexis, un'amica di sua figlia Brenda." Le dissi, presentandomi.

"Buongiorno tesoro, dammi del tu per favore. Mi chiamo Rose." Rispose sorridendomi, per poi continuare a parlare.

"Io ho appena finito di fare colazione, accomodati pure. C'è cibo a non finire." Era davvero gentile, proprio come Brenda, a differenza di Ashton.

"Che cazzo ci fai tu qua?" Mi girai spaventata dell'arrivo improvviso di quest'ultimo.

"Non penso tu sia l'unico in questa casa a poter portare ragazze, tua sorella può portare chi vuole." Risposi infastidita, cosa gli prendeva in questi giorni non l'avrei mai capito.

"Tornatene a casa Alexis." Disse deciso.

"Ragazzi che succede? Datevi una calmata, state svegliando i bambini." Si intromise sua madre.

"Ma quali bambini?" Chiesi io, Rose stava per rispondere ma fu interrotta da Ash.

"Mamma, porto a casa Alexis. Ci vediamo tra poco, e sappi che in camera mia c'è Jessica." Mi trascinò per un braccio fuori casa, ma appena uscimmo mi ribellai.

"Non... sta' fermo! Non toccarmi più. Tu non mi porti proprio da nessuna parte!" Dissi infuriata.

"Andiamo Lexi, non fare la bambina. Ti riaccompagno a casa." Si incamminò verso la macchina, ma non gliel'avrei data vinta.

Tornai in casa e notai che Brenda era già sveglia.

"Puoi accompagnarmi a casa? Ti prego." Le chiesi, mentre lei mi guardò provando a capircene qualcosa di quella situazione.

"Certo, aspettami fuori, arrivo subito." Disse infine, mentre io tornai fuori.

"Sto ancora aspettando te." Parlò Ash, il quale era già dentro la macchina.

"Puoi pure tornare da Jessica, io me ne sto andando con Brenda." Risposi acida, incrociando le braccia.

"Sei davvero una bambina viziata, devi farti per forza pregare?" Chiese sbuffando.

"Ash non hai capito che con te non vado da nessuna parte. Quando ti finirà il ciclo, fammelo sapere. Adesso torna pure dentro." Dissi decisa ed arrabbiata.

"Andiamo Alexis? Prendo la macchina." Spuntò finalmente Brenda.

"Sì, ti prego." Salimmo in macchina, mentre Ash scese dalla sua e incenerendomi con lo sguardo, entrò dentro casa.

"Che succede Alexis? Ti prego parlamene, io ti ho raccontato di Travis." Disse Brenda, stanca dei miei litigi con suo fratello.

E lo conoscevo da poco tempo...

"Brenda, te ne parlerei se solo sapessi darti una valida spiegazione. Il fatto è che, non lo so. Litighiamo sempre, ma ti assicuro che non c'è niente. Mi sta antipatico, e lui mi odia." Dissi onestamente.

"Ma... sarà." Rispose ancora incerta.

"I miei mi uccideranno..." dissi poi, per cambiare discorso.

"Avanti Alexis, hai 18 anni. Dovrai pur fare le tue esperienze, diamine. Dovresti seriamente parlargliene." Lei faceva tutto così facile, come gli altri ragazzi d'altronde.

"Ci vediamo, Brenda. Grazie mille del passaggio." Ero appena arrivata davanti casa, e c'era già mio fratello ad aspettarmi fuori dalla porta.

"Alexis, stasera dovrebbe esserci una festa. Sei dei nostri?" Chiese Brenda, prima che mi allontanassi dalla macchina.

Mi avvicinai al finestrino ed a bassa voce le sussurrai

"Ti sembra il momento? Devo prima riuscire a rimanere viva." Risposi, un po' ironicamente.

"Avanti Alexis, viviti la vita. Ti faccio passare a prendere da uno dei ragazzi per le 9 di stasera, se verrai."

Tutto il mio corpo era in constrasto.
Una parte di me pensava che avesse ragione, l'altra continuava a ripetermi di stare lontana dai guai.

Ma per quanto ancora sarei dovuta stare lontana dai guai? Per quale motivo poi?

Tutti i miei buoni propositi stavano andando a farsi benedire, perciò...

"Vedrò cosa posso fare. Ci vediamo stasera." Le mandai un "bacio volante", dirigendomi verso l'inferno.

"Ma buongiorno!!" Annunciò Nate, una volta arrivata.

Evitai di rispondere, ed entrai in casa.

"Tu sei in punizione, per almeno 2 settimane!" Neanche misi piede, che già mio padre urlò.

"Sei davvero un'immatura! Almeno inviare un messaggio, avvisare che non saresti rientrata. Cos'abbiamo sbagliato con te e tua sorella Rachel?" Continuò mia madre, con voce esausta.

"Dio, mamma ho 18 anni. Penso di poter permettermi una vita, no? E se per una volta dimentico di avvisarti, non vuol dire mica che sia cambiata e che abbia qualcosa di sbagliato." - ora era arrivato il mio momento di sfogo -
"poi, avanti, le punizioni. A quest'età esistono ancora? Siamo seri per una volta, a cosa mi servirà restare in casa per due settimane? Farà illuminare qualcosa nella mia testa? Mi convincerà a rinchiudermi per sempre tra i libri?"

Mi guardavano stupiti, tutti e tre. Per la prima volta in vita mia ero riuscita a pronunciare talmente tante parole insieme, che immaginavo non fosse possibile.

"Questa tua sfuriata non cambia la decisione, signorina. Sei in punizione, il discorso è chiuso. La prossima volta prima di fare qualcosa, pensaci bene!" Concluse mio padre, mentre io in tutta risposta feci una risata amara.

Avrebbero mai capito qualcosa in vita loro? Ok, avevo sbagliato, ma non l'avevo mica fatto intenzionalmente.

Era il mio primo sbaglio, può capitare a tutti.

Andai in stanza furiosa, mentre nella mia testolina una sola idea continuava a vagare.

Stasera io sarei uscita. Mi sarei inventata qualsiasi cosa, ma... sarei uscita.

Passai il resto delle mie ore chiusa in stanza a riflettere.

Nel frattempo decisi i vestiti da indossare, ed optai per una gonna a vita alta con stampe floreali ed un top nero, le vans, non avendo intenzione di provare dolore ai piedi con dei tacchi.

Infine misi il mascara ed un rossetto rosso chiaro.

Ricevetti un messaggio da parte di Dallas.

Mi attendeva poco dopo casa mia, perciò seguii l'istinto.

Non potendo uscire dalla porta di casa, sarei uscita silenziosamente dalla finestra.

Stavo andando alla festa!

Spero vi piaccia!
Ci vediamo lunedì con il continuo.😘
Voi fatemi sapere qualsiasi cosa vi passi per la mente e continuate a stellinareee.❤❤

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