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Mi svegliai con un forte mal di testa e mia madre che mi urlava di alzarmi.

"Per favore mamma, altri 5 minuti." La pregai, ma lei mi buttò praticamente dal letto.

"È tardissimo, hai già perso la prima ora di lezione! Muoviti signorina." Disse urlando, per poi uscire dalla mia stanza.

Merda, oggi avevo scuola.

Mi alzai in fretta e in meno di 10 minuti ero già pronta, disordinata, ma pronta.

Uscii di casa senza salutare e me la feci di corsa fino a scuola.

Appena arrivai, la seconda ora era appena suonata e mi catapultai in classe.

"Scusi il ritardo prof, non accadrà più." Entrai e mi sedetti accanto a Tyler.

"Facciamo le ore piccole, tesoro?" Chiese lui, scherzando.

In tutta risposta gli diedi un pugnetto sulla spalla, e dopodichè ci dedicammo alle nostre ore di lezione.

"Alexis, ti sei ripresa dopo ieri sera?" Mi chiese Brenda uscite da scuola, ed io mi limitai ad annuire.

Non avevo intenzione di pensare alla scorsa notte, ma a quanto pare Brenda e Brianna me lo rendevano impossibile.

"Oh, l'ho lasciata da sola con tuo fratello. Con lui è impossibile non riprendersi." Ammiccò Brianna.

"Smettetela, non voglio parlarne. E tuo fratello è un vero stronzo." Risposi irritata.

"Scusa Alexis, la smettiamo subito. E sono consapevole del fatto che sia uno stronzo, per questo ti ripeto di stargli lontana." Disse Brenda alzando gli occhi in aria.

"Ohoh, l'amore attende." Canticchiò Tyler, dietro di noi.

"Ma che significa?" Chiesi non capendo, e girandomi verso la sua direzione.

C'era Dallas che stava aspettando solo me.

"Non voglio andarci." Mi lamentai, non avevo intenzione di parlare della scorsa sera, quante altre volte dovevo ripeterlo?

"Io devo parlare con Alec, buona fortuna Alexis. Ciao ragazzi." Ci salutò Brianna, andando verso Alec.

Mentre Dallas venne verso di noi.

"Possiamo parlare Alexis?" Diretto il ragazzo.

"Emh... ciao anche a te." Risposi ironicamente.

"È importante." Disse poi, grattandosi la nuca.

"Certo, andiamo pure dove vuoi. Ciao ragazzi." Salutai gli altri, non avendo scelta.

"Quindi... di cosa devi parlarmi?" Chiesi appena entrammo in macchina, facendo la finta tonta.

"Non ora. Prima pranziamo e poi ne parliamo." Rispose lui, facendomi un sorriso.

Stava procendendo tutto tranquillamente, finchè non mi ricordai di essere in punizione...

"Dallas, scusami davvero, ma io non posso. I miei sono arrabbiati con me e dovrei rientrare." Dissi mortificata.

"Chiamali e inventagli una scusa, ti prego." Mi supplicò per vari minuti e alla fine mi convinse.

Digitai il numero di mia madre per poi premere sul tasto 'invio'.

"Emh... ciao mamma." Ero davvero agitata, e dovevo essere brava a mentire, proprio come le altre volte.

"Nathan mi ha detto che non sei a casa, che stai combinando?" Mi attaccò subito lei.

"Sì, ho chiamato appunto per avvisarti. Siamo bloccati a scuola per un'assemblea straordinaria, il preside ci tiene praticamente chiusi in palestra. Appena finiamo, vado dritta a casa." Inventai questa scusa, sperando ci credesse.

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