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"Ragazzi ricordatevi di fare il pagamento per il viaggio. Per oggi potete andare." Ci informò la prof di Letteratura.

"Io l'ho già fatto settimane fa, voi?" Chiese Tyler.

"Anch'io." Rispose Brenda, felice.

"Ehm... io l'avevo completamente dimenticato. Più tardi lo dirò ai miei." Dissi sentendomi in colpa.

"Sempre la solita." Sbuffò Ty.

"Basta che lo fai al più presto, scema." Rise Brenda, per poi dirigerci verso Brianna e Alec.

"Hanno fatto dei graffiti stupendi!" Esclamò Brianna, mostrando poi le foto.

Erano lì a parlare di questi graffiti, ma io non riuscivo a capire.

"Ma di cosa parlate ragazzi?" Chiesi, in cerca di spiegazioni.

"Noi facciamo dei graffiti di notte, ogni tanto. E per noi intendo Io, Travis ed Ashton." Mi spiegò Alec.

Perchè nessuno mi diceva mai niente?

In ogni caso, guardai quelle foto e... Woow.
Restai senza parole, erano opere d'arte.

Era pur sempre vandalismo, ma era pura arte.

"Ma come fate ad essere così bravi?" Domandai incredula.

"Non lo so, siamo sempre stati bravi a disegnare. Poi l'iniziativa è partita da Ash, bhe inizia sempre tutto da lui." Mi spiegò Alec ridendo.

Non avevo davvero parole, era qualcosa di indescrivibile.

"Loro hanno mai assistito alla creazione di un vostro graffito?" Chiesi ormai curiosa.

"Oh no, quando li facciamo dobbiamo essere concentrati al 100% purchè vengano perfetti." Disse lui, ed io mi rattristii.

Non avrei potuto assistere in diretta a queste opere d'arte.

"Alexis, mi ha chiamato Dallas. Dice se puoi passare da casa sua." Mi comunicò Tyler.

Salutai tutti quanti e andai da lui.

"Ciao tesoro." Mi disse appena aprì la porta, baciandomi come sempre.

C'era anche sua madre stavolta.

"Oh gioia, non vedevo l'ora di conoscerti. Dallas mi ha parlato così tanto di te." Disse la signora, venendomi ad abbracciare.

La situazione si stava facendo leggermente imbarazzante.

"Dammi del tu, mi chiamo Marìa. Se hai bisogno di qualcosa, non esitare a chiedere." Disse poi, mentre io annuii semplicemente.

Io e Dallas ci dirigemmo alla sua stanza e lui chiuse la porta, per poi posizionarsi sul letto.

"Sembra simpatica." Dissi poi, per sciogliere il ghiaccio.

In una coppia non dovrebbe esserci imbarazzo, che avevamo noi di sbagliato?

"Oh, mia madre. Fidati, è capace di mettere in imbarazzo chiunque." Disse ridendo e alzando gli occhi al cielo.

"Non dire così, le madri sono tutte uguali alla fine." Risposi, anch'io ridendo.

Lui in un secondo azzerò le distanze e mi baciò intensamente.

Da vari giorni avevo il costante pensiero che Dallas volesse portarmi a letto a tutti i costi. Non riuscivo a fidarmi di lui, ma non ne avevo motivo.

"L'università come procede?" Gli chiesi, staccandomi.

"Benissimo, tu invece?" Chiese lui.

"Tutto bene, ho dei compiti da fare per domani però... e inoltre ci sarà una gita tra circa un mese."

"E tu ci andrai? Mi mancherai tanto in quei giorni." Disse triste.

"Starò via per una settimana, ma ci sentiremo sempre. Sta' tranquillo." Lo rassicurai e mi lasciò un bacio sulle labbra.

Decisi di studiare un po', mentre Dallas mi guardava attentamente e provava a distrarmi.

È strano studiare quando sei con il tuo ragazzo? Forse un po'...

Tra scherzi, baci, studio e tante risate, il tempo volò.

"Ragazzi, vi ho preparato la cena. Scendete giù prima che si freddi." Ci informò Marìa, così scendemmo al piano di giù come disse lei.

A tavola c'era anche il padre. La cosa divenne sempre più imbarazzante, ma solo all'inizio. I suoi genitori erano davvero simpatici e, proprio come disse lui, sua madre era capace di mettere in imbarazzo chiunque.

Proprio come stava facendo in questo momento con Dallas.

"Oh, questa devi saperla. Aveva circa 5 anni, e non sapeva ancora che le femmine non avessero il pisellino. Perciò vide la parte intima di una bambina, sai all'asilo può capitare, e quando lo andai a prendere lo vidi come scioccato. Mi disse semplicemente "mamma, a quella bambina hanno tagliato il pisellino!" Indicando la bambina. Io scoppiai semplicemente a ridere." Spiegò sua madre, facendo ridere sia me che suo marito.

Dallas invece teneva il broncio, ne stava raccontando così tante che l'avrei potuto prendere in giro a vita.

"Penso possa bastare così, mamma." Disse poi Dallas, sbuffando. Io invece continuavo a ridere.

"È stato un piacere signori Mitchell, arrivederci." Li salutai a fine serata, uscendo poi con Dallas.

"Dobbiamo andare dai ragazzi?" Chiesi io, era ancora presto.

"Dobbiamo andare dai ragazzi." Affermò lui, per poi prendere la macchina e dirigerci al parco.

Piccola sorpresa!!
Non è il massimo, ma volevo farmi sentire anche oggi.

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