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"Lei preferiva piangere per lui
che ridere con chiunque altro."

[..]
Non potevo mica lasciarlo così, in cerca d'aiuto.

"Ok, così dovrebbe andar bene. Ma forse dovremmo andare all'ospedale, ci vorrebbero dei punti qui secondo me." Dissi, sfiorando la ferita sul suo zigomo destro.

L'avevo medicato con cura, stando attenta a qualsiasi graffio.

"No, non c'è bisogno dell'ospedale Lexi. Sono solo stupide ferite, guariranno in fretta." Rispose serio.

"Non guariranno in fretta, potrebbero rimanerti anche delle cicatrici! Devi smetterla di fare boxe, ti prego." Lo supplicai, pur sapendo che non servisse a nulla.

"Non abbandonerò mai la boxe. E non me li sono procurato combattendo." Rispose abbassando lo sguardo.

"E... e come allora?" Chiesi scioccata.

Chi era stato ad aggredirlo?

"Era appena finito l'incontro ed ovviamente avevo vinto, facendo perdere i soldi a coloro che avevano scommesso contro di me. Ci sono sempre persone che non la prendono bene e mi hanno preso alla sprovvista. Non ho potuto fare niente." Rispose come sconfitto.

"Cavolo Ash, ti uccideranno prima o poi. Devi smetterla, per favore." Dissi nuovamente.

Non potevano essere così meschini, non potevano averlo fatto sul serio. Si tratta solo di uno stupidissimo sport!

"Sai già che non ti darò ascolto, mocciosetta." Rispose, facendo un piccolo sorriso, stando attento a non riaprire la ferita vicino al labbro.

Lui però non poteva stare qua, non ancora.

"Ok... penso di aver finito qua. Va' via Ash, ti prego." Dissi esausta.

Mi fissò a lungo, ma non osò muoversi.

"Non posso andar via Alexis. Non di nuovo." Disse guardandomi dritto negli occhi.

"Ash non rendere tutto così comp..." mi bloccò lui stavolta.

"Così complicato? Non c'è nulla di complicato Alexis, sei tu a renderlo complicato." Rispose sicuro di ciò.

"Ma che stai dicendo?" Chiesi non capendo.

"Mi avevi detto di lasciarti stare, e così ho fatto. Io ti avevo solo chiesto di dirmi se lo amassi veramente, non mi hai saputo rispondere Alexis. Era una domanda così semplice, alla quale non hai risposto. Così io mi divertivo con le altre e tu continuavi ad amare lui." Rispose disgustato.

"Non ti ho mai dato risposta, perchè continui a dire che lo amavo?" Chiesi irritata.

"Chi tace acconsente, no?" Rispose provocandomi.

"Potremmo... potremmo uscire fuori? Non vorrei che mio fratello ci sentisse parlare." Proposi poi, se ci avesse scoperti ero finita.

"Sì, tanto avevo intenzione di portarti in un posto." Rispose, alzando le spalle.

Io sbuffai, vinceva sempre lui in un modo o nell'altro.

"Ok, stavamo dicendo. Chi tace acconsente, no?" Ripetè di nuovo, camminando tra i vicoli della città.

"O magari vuole solo evitare una brutta verità." Risposi ovvia.

"Oh, non dirmi che non provavi niente per lui." Rispose ridendo, fermandosi di botto.

"Provavo solo un gran bene." Controbattei, sempre più irritata.

"Allora che senso aveva starci insieme, Alexis?" Chiese continuando a provocarmi, avvicinandosi a me.

"Mi faceva stare bene, ma non l'ho mai amato." Risposi decisa.

"Come?" Chiese, facendo finta di non capire, continuando ad avvicinarsi a me lentamente.

"Non l'ho mai amato, Ash. Sei felice di sentirmelo dire? Credi davvero che se l'avessi amato, mi sarei lasciata baciare da te? Veramente Ash?" Stavolta lo provocai io.

Lui smise di avvicinarsi a me, essendo ormai incollati. Infine, mise le sue mani sulle mie guance.

"Non l'hai mai amato Alexis?" Chiese, cercando certezze nei miei occhi.

"Non l'ho mai amato Ashton, mai." Risposi sicura, guardandolo negli occhi.

Con le labbra si avvicinò piano piano alle mie, ma non potevo permetterglielo.

"Ehm... dove volevi portarmi? È già abbastanza tardi." Mi allontanai di scatto, e lui fece un ghigno.

Dopodichè riprese a fare strada, parlando del più e del meno.

"Volevi conoscermi meglio, stai per conoscere un'altra piccola parte di me." Mi comunicò, fermandosi all'entrata della stazione.

"Non sono solo un duro che fa boxe. Mi piace anche fare graffiti, disegnare sui muri, sai un po' di vandalismo." Disse infine.

I ragazzi me ne avevano parlato poche settimane fa, ed ora lui mi stava facendo entrare in un altro suo piccolo mondo.

"Ti faccio vedere qualche graffito fatto pochi giorni fa da me e dai ragazzi." Continuò, illuminando il muro con il telefono.

"Ma... questi sono capolavori. Ash, sono stupendi!" Esclamai scioccata.

Come facevano ad essere cosi bravi?

"Qui teniamo nascosti gli attrezzi che ci servono. A partire dalle bombolette, ai pennelli, a qualsiasi altra cosa possa servirci." Disse poi, andando a prendere una bomboletta color rosso.

Senza dirmi nulla, iniziò a fare una scritta.

Anche questo capitolo continuerà nell'altro perchè era troppo lungo.

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