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"Lei era un angelo in cerca di caos,
lui un demone in cerca di pace."

[...]
Senza dirmi nulla, iniziò a fare una scritta. Iniziò con una "M".

Finì, completando la scritta "Mocciosetta", con una calligrafia a dir poco unica.

Ora il soprannome attribuitomi da lui era sul muro di una stazione, e questo piccolo segreto l'avremmo tenuto unicamente per noi.

Si girò a fissarmi, sorridendomi. Io probabilmente avevo gli occhi che brillavano.

"Prova tu, avanti." Mi incitò.

"Oh, no... questo è vandalismo Ash, non fa per me." Risposi, rifiutando.

"Per una volta, non lo saprà nessuno. Provaci." Disse infine.

Mi lasciai convincere, così presi una bomboletta color azzurro ed, emozionata, scrissi la prima cosa che mi venne in mente.

"Niente di più." Disse Ash, leggendo la mia scritta.

"Che vuol dire?" Chiese poi, curioso.

"Mh, non voglio dirtelo." Dissi facendogli la linguaccia.

Lui mi guardò indispettito e dopo pochi istanti lo vidi prendere un pennello.

"Ash... Ash sta' fer..." non conclusi, che già il colore era sul mio viso.

"Oh, questa me la paghi. Scemo!" Dissi, ridendo.

Presi un altro pennello e lo sporcai anch'io. Iniziò una battaglia fatta d'arcobaleno.

I vestiti erano sporchi, i nostri visi erano inguardabili. Ma noi eravamo felici al massimo.

"Basta, ti prego basta." Dissi sfinita, continuando a ridere.

Lui mi diede ascolto e dal nulla mi venne ad abbracciare. Mi fissò di nuovo dritto negli occhi e iniziò ad avvicinarsi, proprio come prima.

"Ash... io, io non voglio essere come le altre. Scusami." Sputai fuori ciò che pensavo, finalmente l'avevo detto.

Mi guardò confuso, per poi fare un sorriso e carezzarmi i capelli.

"Non lo sei mai stata Alexis, e mai lo sarai. Dico sul serio." Parlò sicuro.

"Come faccio a crederti se sei sempre con una ragazza diversa?" Chiesi.

Avrei voluto credergli, ma non potevo.

"Appunto, ogni volta con una ragazza diversa. E poi ci sei tu... ci sei sempre tu. Sto facendo cose con te, e per te, mai fatte prima d'ora. Nessuno mi conosce così come stai imparando a farlo tu. Non ne ho mai dato l'opportunità a nessuno." Rispose guardandomi sempre negli occhi.

"Perchè io?" Chiesi curiosa.

"Perchè sei diversa Alexis, perchè sei tu. E quando si tratta di te non capisco più nulla, sarai la mia rovina." Disse poi.

Sembrava sempre così sincero, come facevo a non credergli?

Sorrisi, non sapendo che dire.

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