"Ragazzi, questa da oggi in poi sarà la vostra nuova casa." Ci avvisò nostro padre.
Eravamo appena arrivati in California e mi ritrovai davanti a una villa gigante, per sole quattro persone, visto che Rachel aveva deciso di trasferirsi nel dormitorio della sua accademia.
Mi sembrava un po' esagerata quella villa, alla fine dovevamo viverci solo in quattro. Lì dentro ci sarebbe potuta stare un'intera generazione. Avanti, siamo seri?
Ma d'altronde stiamo parlando dei miei genitori, dovevo aspettarmelo.
"Non sapevamo se fosse troppo piccola, ma era l'unica più grande a disposizione." Annunciò mia madre, facendomi spalancare gli occhi.
"Beh, sarei stupita se ne esistessero di più grandi." Risposi, guardando ancora incredula quella villa.
"Attenta a come parli, signorina. Ora portiamo su i bagagli. Nathan prendi anche quelli di tua sorella." Ordinò mio padre, come al solito.
"Sorellina, sarà dura senza di me in casa." Mi sussurrò all'orecchio Rachel.
"Eh già, davvero dura. Ma cercherò di cavarmela, come al solito. In ogni caso... mi prometti che potrò venirti a trovare quando ne avrò voglia?" Chiesi con un velo di tristezza nella mia voce.
"Certo, tesoro. La porta è sempre aperta per te e gli amici che sicuramente troverai subito." Mi fece l'occhiolino.
Adoravo Rachel, vedeva sempre il lato positivo delle cose e mi rassicurava ogni volta. Se non ero ancora scappata via da casa era solo per lei, rendeva quella famiglia unica, ma ora era proprio lei ad andar via. E io che fine avrei fatto?
"Alexis entra in casa, hai salutato abbastanza tua sorella. Potrai vederla quando vorrai, non sta mica partendo!" Urlò mia madre da dentro casa, mentre io, sbuffando, abbracciai un'ultima volta Rachel e andai dentro.
"Sono qui, ora sistemo le mie cose." Avvisai mia madre, facendo si che smettesse di urlare.
Osservai bene la casa, era gigante. C'era anche il piano di sopra, almeno due camere per gli ospiti, e tre bagni. Un salone e una cucina immensi. La mia stanza era gigante, potevano starci almeno 3 persone lì dentro.
Iniziai a sistemare tutti i miei vestiti nei cassetti, dopodichè sistemai il letto, gli armadi, e poi tutti i miei oggetti. Appesi i quadri al muro e anche vari poster.
Se c'era una cosa che amavo era proprio l'ordine di una stanza, o di una casa. Non sopportavo di vedere qualcosa lasciata per terra o che ci fosse polvere dappertutto.
"Sorellina, vieni a vedere la mia stanza." Spuntò Nate, senza bussare.
"Ora arrivo Nate, datemi il tempo di respirare." Dissi sbuffando.
"Vabbè fa' come vuoi! Torno su." Disse scocciato, chiudendo la porta senza darmi il tempo di fiatare.
Faceva sempre così, una singola parola pronunciata in modo 'sbagliato' scatenava in lui la tempesta.
Per evitare che mi tenesse il broncio per almeno una settimana, salii al piano di sopra a vedere la sua camera, come da lui richiesto.
Una cosa positiva di questa casa c'era: le nostre camere erano in piani diversi. Almeno con questa scusa non mi sarebbe stato continuamente addosso, forse.
"Eccomi Nate, scusa per prima. Sai tutte queste novità creano un po' di confusione." Inventai una scusa qualsiasi, e lui sembrò calmarsi.
"Tranquilla mostriciattolo, ti piace la mia stanza?"
"Sì, è davvero bella. Anche se la mia è più grande." Dissi scherzando, facendogli infine la linguaccia.
"Ti va di vedere un film dopo cena?" Ed ecco la fatidica domanda.
Ogni giorno con lui era quasi di rito vedere un film. Io non amavo vedere film, gliel'avevo anche detto ma nulla da fare, avrebbe continuato a chiedermelo.
Così almeno una volta a settimana mi spettava vedere un film insieme a lui, non che fosse un peso ma, ripeto, non amo i film.
"Ragazzi, la cena è pronta." Ci avvisò mia madre, così scendemmo.
"Alexis, sei emozionata per il tuo ultimo anno di liceo?" Chiese mia madre, mentre mi passò il sale.
"Beh, sarà come gli altri anni. Non mi emoziono facilmente, lo sai. Spero solo di inserirmi bene nella scuola." Risposi, mentre masticavo.
"Non si parla con la bocca piena, tesoro." Mi riprese mio padre, facendo un sorriso tirato.
Giusto, non si mangia con la bocca piena Alexis. Imitai internamente mio padre.
"Non vedo l'ora che finisca anche per te il liceo. Così potrai trasferirti con tuo fratello per studiare ingegneria insieme, ha ancora diverse materie da dare lui." Mi informò mia madre, facendomi affogare con un pezzo di pane.
"Oh, tieni dell'acqua." Mi diede subito l'acqua Nate, preoccupato.
"Sto bene, ho finito di mangiare. Buona serata..." così dicendo andai nella mia stanza.
Incredibile, davvero incredibile!!
Sapevo che le sarebbe piaciuto se avessi preso la loro strada, ma non pensavo che non mi dasse neanche la libertà di scegliere cosa fosse meglio per me. In più aveva già programmato di farmi vivere con mio fratello.Mi sentivo come una principessa intoccabile, ed ero davvero stanca. Mi sarei dovuta dare una mossa al più presto, o sarebbe stato troppo tardi.
"Alexis, quindi per il film?" Ed ecco di nuovo mio fratello.
"Emh, sì arrivo. Comincia a metterlo." Non avevo scelta. Ora avrei visto il film, magari mi avrebbe fatta distrarre da quest'incubo.
Infine, domani inizierá l'incubo peggiore: l'ultimo anno di liceo.
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Dark Angel
RomanceAlexis è una ragazza semplice, con la testa sulle spalle e con la solita aria da innocente. I suoi genitori vorrebbero dettare regole, suo fratello è davvero ossessivo, e sua sorella è pronta ad aiutarla sempre. Il trasferimento in California, per...