CAPITOLO 136

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Pov. Cameron
"Hey, tranquilla...non è successo niente! Se devi dirmi qualcosa puoi dirmelo...lo sai che con me puoi parlare di qualsiasi cosa!", cerco di rassicurarla e, intanto, le accarezzo la schiena.

Si alza e si siede accanto a me:

"Ok, ti racconto una cosa...", dice e io mi siedo prendendole le mani.

A quel tocco si rilassa e, dopo aver preso un lungo respiro, decide di parlare:

"Vedi Cameron ...due anni fa stavo uscendo con Shawn. Era da tanto tempo che volevamo restare soli e, finalmente, avevamo trovato un po' di tempo. Dopo aver passato un meraviglioso pomeriggio con lui, mi accompagnò a casa.
Quando ripartì, entrai nel vialetto di casa e davanti al portone trovai il mio ex..."
"Come si chiamava?", chiedo.
" Ron. Adesso è in carcere per aver stuprato varie ragazze...", annuisco e capisco con chi ha avuto a che fare.
"Lui mi stava aspettando.
Non so per cosa...perché, dopo aver rotto il fidanzamento, ho sempre cercato di evitarlo e avere meno contatti possibili con lui. L'ho fatto entrare in casa ed è stato l'errore più grosso che potessi fare! Mi ha messo alle strette e, pieno di rabbia e gelosia, mi ha...stuprata..."

A quelle parole mi si gela il sangue e, d'istinto, l'abbraccio.
Quando si stacca da me, si solleva la maglia e rimane in reggiseno. Si gira e mi mostra la schiena:

"Questo è tutto ciò che rimane, oltre al fatto che da quel giorno... sono due anni che non ho rapporti sessuali... nemmeno con Shawn. Per questo ho reagito così prima..."
"Mi dispiace, non lo sapevo... se solo lo avessi saputo.."
" No, Cameron... tranquillo. Dovevo avvertirti prima, comunque non è successo niente. Ho solo bisogno di abituarmi di nuovo a queste sensazioni....
Purtroppo ogni volta rivivo quei ricordi", dice con un filo di voce.

Mi dispiace per lei, non sapevo del suo passato e lei sembrava pronta. Probabilmente si è sentita come quella volta e devo fare in modo che se lo dimentichi! Non le farei mai del male!

La prendo per i fianchi e la faccio appoggiare al mio petto, avvolgo le braccia intorno alla sua vita e le accarezzo la pancia.
Inizialmente si irrigidisce, poi sembra rilassarsi e rimaniamo in questa posizione per un po'.

"Cameron."
"Dimmi"
"Tu non mi farai mai del male vero?" "Non ti farò mai del male, te lo prometto. Supereremo insieme questa cosa, ok?"
"Ok"

Sorrido.

"Perché ridi?", chiede girandosi e ci ritroviamo faccia a faccia con le nostre labbra a pochi centimetri di distanza.

Guardo i suoi occhi grigi che brillano e le sue labbra si schiudono leggermente:

"Beh... perché ormai sono mesi che ci conosciamo e, ultimamente, ci comportiamo come se fossimo fidanzati: ci baciamo, ci diciamo di amarci.... ma non stiamo insieme e questo mi fa ridere!"

Scoppia a ridere:

"E tu cosa vorresti?", mi chiede sistemandomi il ciuffo:

"Vorrei amarti come nessuno ha fatto", dico e mi meraviglio delle mie parole.

Ci baciamo e, quando lei si stacca, mi guarda con i suoi occhi grigio azzurri.

"Ele, so che potrebbe essere troppo presto per chiedertelo, ma non me la sento più di aspettare... provo qualcosa per te, sin dal primo giorno che ti ho vista e, dopo quello che è successo in questi mesi, ho sentito il bisogno di proteggerti, di starti vicino e di non lasciarti mai sola. Adesso che conosco il tuo passato, questo sentimento si è ingrandito e voglio proteggerti ancora di più...
Ele... ti prometto che non ti farò soffrire e che ti farò passare i momenti più belli della tua vita....vuoi essere la mia ragazza?"

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