CAPITOLO 30

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Pov. Dylan
Sento il telefono vibrare, quindi lo tiro fuori dalla tasca.

Chi cazzo mi scrive durante le ore scolastiche?

Sblocco il telefono, è Shawn.

"Troviamoci a ricreazione, in cortile. Dobbiamo parlare."

Chissà cosa vuole...

...

A ricreazione mi dirigo in cortile dove trovo Shawn appoggiato al muro.
Appena mi vede mi viene incontro sbattendomi alla parete.

"Che cazzo hai fatto a mia sorella!?", urla incazzato.
"Niente! Non le farei mai niente!", urlo anche io.
"Bugiardo!", esclama tirandomi un pugno in piena faccia.

Sento il sangue caldo scendermi dal naso e gocciolare sulla maglietta bianca.

"Ha avuto un attacco di panico e tu che fai?! La baci e la lasci lì da sola!
Non è un giocattolo, ha dei sentimenti!"

Mi tira un altro pugno nello stomaco.
Dopotutto me lo merito, l'ho fatta soffrire..

Non mi ero accorto della folla intorno a noi.
Tiro un pugno a Shawn, anche se me la merito non ha diritto di trattarmi così!
Iniziamo a picchiarci violentemente fino a quando la folla si sposta e lascia passare il prof di inglese.

Corre verso di noi e ci divide:

"Adesso basta! Smettetela! Finitela con queste cavolate, non ho tempo da perdere con voi, ho già abbastanza problemi per conto mio!", esclama il vecchio afferrando per i polsi Shawn e portandolo dal preside.
"Lei ti amava!", mi grida.

Mi accascio a terra e ignorando il dolore inizio a piangere.

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