Oceans

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Siamo finalmente arrivati a casa dopo un viaggio che mi è sembrato interminabile. Cercare di evitare tutti i possibili argomenti di scontro è stato difficile. Ogni volta che Ethan mi sfiorava tentavo di trattenermi dal piangere davanti a lui per l'ennesima volta. Lui continuava a parlarmi di tutt'altro, come dei nuovi film usciti al cinema o dell'ultimo libro del suo scrittore preferito, come se me ne fregasse qualcosa dopo quello che mi ha detto l'altra sera. Lo detesto quando fa così, quando tenta di farmi sentire la debole della situazione. Ovviamente non è quello il suo fine, ma è quello che provo io. Mi siedo sul divano prendendo fuori subito il mio cellulare per controllare le ultime chiamate che ho praticamente ignorato. Sono quasi tutte di Lucy, e una di Kara.

Appena leggo il nome sullo schermo del mio telefono sussulto. Ethan in pochi passi è accanto a me. Sento i suoi occhi bruciare sul mio viso mentre continuo a fissare il display luminoso. Non abbiamo nemmeno acceso tutte le luci e la casa è immersa nella penombra. Il viaggio è durato molto più di quello che avrebbe dovuto a causa di un paio di guasti tecnici al treno, sono quasi le otto di sera.

"Jenn...che c'è?" mi domanda finalmente Ethan sfiorandomi il braccio con la sua mano fin troppo premurosa. Sposto il cellulare così che possa leggere da solo il numero che mi ha chiamato poche ore fa. Anche lui sembra sorpreso quanto me.

"Che cosa vorrà?" domando ad alta voce lasciando che un sospiro profondo esca dalle mie labbra.

"Probabilmente vorrà sapere dove siamo stati" mi risponde Ethan cercando di rimanere tranquillo.

Senza pensarci gli prendo la mano e gliela stringo come se da questo dipendesse la mia vita. Il cellulare sta suonando e il nome di mia sorella brilla nel buio della casa come un fantasma del passato.
Ethan sta per prendermi il cellulare ma prima che se ne accorga metto il vivavoce. Lui mi guarda come se gli avessi appena detto un insulto. Alzo le sopracciglia e aspetto che Kara si faccia sentire.

"Siete tornati allora,piccioncini".
La sua voce mi manda brividi per tutta la schiena. E pensare che prima pensavo che mia sorella fosse la ragazza perfetta in persona. Mi sentivo inferiore a lei, come se avessi fatto qualcosa di sbagliato io. Ora vorrei solo vederla in prigione con quel mostro che chiama "il suo ragazzo".

"Che cosa vuoi,Kara? Avevate detto un mese"risponde Ethan al posto mio stringendo le dita intorno alle mie per trattenermi. Sto per scoppiare, ora che so quello che ha intenzione di fare Wesley.

"Wes ha bisogno di Jennifer"dice semplicemente.
A quelle semplici parole Ethan diventa un fascio di nervi.

"Fanculo! Non la toccherà nemmeno per sogno quel perverito!"esclama tenendo a stento a freno le mani.

"Vorrei ricordarvi che, nonstante il tuo stupido accordo con il mio Wesley, Jennifer ha un conto in sospeso con lui...è già bello che sia ancora lì tutta tranquilla a casa invece di essere qui per i nostri clienti" risponde Kara con un tono così calmo da sembrare un semplice fatto oggettivo. A sentire la parola "clienti" inizio a sentire un senso di nausea alla base dello stomaco.

"Dovrà passare sul mio cadavere, quel bastardo, prima di sfiorare anche solo con un dito la sua pelle...lui e tutti i sorci che vengono da voi"risponde subito Ethan non lasciandomi nemmeno il tempo di pensare.
Avremmo la possibilità di avvicinarci a Wesley. Sarebbe il momento perfetto per eseguire l'arresto, il detective lo coglierebbe sul fatto.

"Ditemi il giorno e il posto"dico senza veramente ragionarci sopra. Gli occhi di Ethan diventano paonazzi e si spostano verso di me.

"Ti ho già mandato tutti i dettagli per email...vestiti in modo decente...se vuole può venire anche il tuo cagnolino"risponde Kara ridendo leggermente alla fine prima di mettere giù.
Cade il silenzio.

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