I Love You

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POV Ethan.

Forse abbiamo un occasione, forse possiamo davvero andarcene via da questo posto. Non posso dire di non averci provato in questi dieci anni, ogni tentativo finiva male. Ho provato a lasciare Penton con Clark in treno una notte, siamo arrivati a New York dove credavamo di essere fuori pericolo. Il giorno dopo abbiamo sentito che Wesley aveva stuprato una delle sorelle di Clark e ci aveva contattato minacciando di farlo un'altra volta se non fossimo tornati da lui. Non provammo più ad andarcene. Questa volta non avrà nessun modo per minacciarci, lo avremo in pugno.

"Ethan! ti squilla il telefono"mi richiama Jennifer mentre mi passa il mio cellulare. Mi ero incantato pensando al passato.

"Scusa...ero sovrapensiero"le rispondo ridendo leggermente imbarazzato. Lei mi risponde con un semplice sorriso. Prendo in mano il dispositivo che continua a vibrare. Quando lo giro per guardare lo schermo mi blocco di colpo.

"Che hai?"mi domanda Jenn ridendo alla mia reazione. Non riesco a scostare lo sguardo dal nome del contatto.

"Ethan!".

"È mia madre"dico a bassa voce cercando di non dare di matto. Inizia anche la suoneria, il numero non sparisce mentre mia madre mi richiama di nuovo.

"Che intenzioni hai?"mi chiede lei con sguardo preoccupato. Non so cosa risponderle, perché non so cosa voglio fare.

"Ethan...rispondi, potresti pentirti di non averlo fatto"mi suggerisce lei stringendomi la mano.

Siamo in una caffetteria vicino al lago, non c'è molta gente. Io annuisco prima che lei si alzi per andare a prendere le nostre ordinazioni. Vuole lasciarmi da solo mentre parlo con lei, quel poco che riuscirò a dire. Non parlo con mia madre da almeno otto anni. Sentirla, anche solo al telefono,mi sembra talmente assurdo.

"Pronto"rispondo con voce roca e sussurrata. Sento dei rumori dismessi dall'altra parte.

"Ethan?".

Sento un tuffo al cuore quando riconosco la tonalità di voce. Mi era sempre piaciuta la voce di mia mamma, calda e accogliente.
"Figliolo sei tu?" mi chiede in un sussurro.

"Ehm,sì...mi hai chiamato tu"rispondo alzando un lato delle mie labbra come per abbozzare un sorriso.

"Sembra la voce di un uomo...non quella del mio bambino" mi dice lei facendomi rabbuiare di nuovo. Credeva che in tutti questi anni io rimanessi piccolo?

"Davvero ti sorprende?"chiedo nascondendo a malapena il mio risentimento. Sento il mio cuore battere contro il mio petto forte come un martello pneumatico.

"Hai ragione...scusami,Ethan...io ho chiamato perché mi è appena arrivata la notizia che...Lucy è scappata dalla sua scuola" risponde lei con voce più sommessa di prima.

"Dalla sua prigione volevi dire"la correggo trattendo malamente la risata che mi provoca questa sua affermazione. Solo ora lo viene a sapere?

"Credo che ti abbiano avvertito un po' tardi, Caroline"aggiungo sapendo di ferirla chiamandola per nome. Sento infatti dei piccoli e leggeri singhiozzi dall'altra parte. Mi sento di merda a farle questo, ma deve capire che non la perdonerò facilmente.

"Tu sai dov'è?" mi domanda riprendendo controllo della propria voce.

"So che sta bene ed è al sicuro"le mento per chiudere velocemente la conversazione, non credo che resisterò molto.

"Ora devo andare".

"No,ti prego,Ethan...dimmi qualcosa di te..." mi ferma lei con la disperazione nella voce.

Where's My Love?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora