Where's My Love?

How long will I love you

La serata va avanti che è una meraviglia. Sto ballando con Rebecca da quasi un'ora mentre Ethan, Clark e Lucy parlano. Non ho ben capito quello che è successo, se qualcosa in particolare ha fatto cambiare idea ad Ethan. C'è qualcosa che non mi ha detto. Non posso credere che improvvisamente abbia totalmente invertito le sue idee sul matrimonio, o che abbia praticamente perdonato Clark. Dietro ci deve essere qualcosa di più.

"Forse è meglio che vada a controllare che tutto vada bene" urlo nelle orecchie a Rebecca dato che lo stile di musica ora è diventato molto più rumoroso rispetto ai miei gusti.

Nel retro invece hanno allestito un palco più piccolo dove le coppie che vogliono un po' di privacy possono ballare dei lenti. So che Lucy e Clark volevano stare lì dopo aver parlato con Ethan, nel caso ci fossero state delle cose da dirsi tra di loro. Mi faccio strada per il cortile per arrivare dove spero di trovare il mio ragazzo.  Sto cercando di sopportare il dolore che provo ai piedi per tutto il tempo passato su questi tacchi, ma non riesco a resistere. Mi fermo e mi tolgo le scarpe e rimango scalza, tanto l'erba è morbida e fresca, mi aiuta solo a provare sollievo.

"Jennifer" mi sento chiamare da dietro e per la sorpresa quasi cado a terra. Mi volto di colpo e sento una strana sensazione al petto.

"Ehi! Scusami!". Roland alza le mani in segno di resa e mi viene lentamente in contro.

"Non avevo intenzione di spaventarti...mi dispiace" continua ridendo insieme a me per la figura appena fatta.

"Nulla...Scusami tu è che ero sovra pensiero" mi giustifico arrossendo di colpo.

"Beh, qui intorno c'è sempre molto silenzio...la musica quasi non si sente a causa del vento" aggiunge lui sorridendomi come solo lui riesce a fare. E' un uomo perfetto per mia zia e sono così felice di averlo conosciuto.

"Allora...come te la cavi?" mi domanda ridendo lievemente.

"Sto cercando Ethan" gli rispondo sospirando in modo teatrale.

"Il mio testimone!" esclama facendomi subito ridere.

Non mi sembra ancora vero sentire questa parola associata ad Ethan, e non riesco a non sentirmi strana a parlare con Roland, praticamente è mio zio e parte della mia famiglia. Pensavo che sarei rimasta sola per sempre. Per fortuna mi sbagliavo.

"Come diavolo l'hai convinto a sostituire Jake?" gli chiedo scuotendo il capo mentre cominciamo a incamminarci entrambi alla mia meta iniziale.

"Io e lui siamo più simili di quanto si potrebbe pensare...ho semplicemente fatto appello al suo lato migliore" mi risponde con sguardo fisso davanti a lui.

"Non saprei dire proprio quale" ribatto io sorridendo amaramente; nonostante io ami Ethan devo ammettere che ci sono delle cose di lui che vorrei che cambiasse, è troppo impulsivo nelle sue reazioni. Il modo in cui diventa aggressivo a volte mi spaventa, non perché penso che potrebbe fare del male a me, ma perché so che lui non è così veramente.

"Sei tu, Jennifer... quel ragazzo farebbe di tutto per te" mi risponde fermandomi per guardarmi negli occhi. Interiorizzo le sue parole mentre cerco di non crollare su due piedi.

"E' questo che mi terrorizza il più delle volte" gli dico onestamente.

Posso capire dal suo sguardo che non ha capito cosa io voglia intendere. Mi stringo nella giacca che Ethan mi aveva dato ad inizio serata per il vento, fa improvvisamente più freddo e la luce delle candele distribuite in giro per il giardino riesce a malapena ad illuminare le nostre figure. Cerco di prendere un respiro profondo mentre sento gli occhi diventarmi lucidi.

"Ho paura che lui faccia delle cose che in realtà non vorrebbe fare...ho paura che per me rischi tutto, che diventi una persona che non vuole essere...Non voglio che lui si senta obbligato a fare o ad essere qualcosa che non fa parte di lui, magari non ha senso quello che sto dicendo, ma a volte ho paura che lui si senta costretto a darmi tutto questo anche se non è quello che vuole lui" mi confesso con Roland dicendo ad alta voce quello che ormai penso da un paio di giorni.