Gangsta

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La famigerata e tanto temuta sera è arrivata.

Sono pronta e vestita. Il più adatta possibile ad un posto del genere. Jeans scuri  abbinati ad una canottiera attillata e giacca di pelle. Il trucco un po' più pesante del solito, l'eyeliner più spesso e il mascara che non ho mai usato di mia sorella. Ha lasciato molti dei suoi trucchi in bagno sul suo vecchio scaffale, sempre più pieno del mio. Clark è accanto a me in macchina con i capelli gellati e la giacca borchiata. Devo dire che sta davvero bene, gli dona il nero e se non fosse, beh Clark, lo troverei davvero attraente, ha dei lineamenti molto particolari e gli occhi di un azzurro quasi innaturale.

Non appena ci avviciniamo alla centrale di polizia inizio a pensare a tutte le cose che potrebbero andare male, a tutto quello che potrei dire sbagliato, a come potrei peggiorare solo la situazione. Sto quasi avendo dei ripensamenti su tutto quando la mano di Clark stringe la mia in modo affettuoso. Sento salire l'ansia e le preoccupazioni.

"Stai tranquilla Jennifer...ecco il detective...oddio,si è sistemato"mi dice quando parcheggia vicino alla stazione di polizia.

Guardo nella direzione dove ha lo sguardo Clark, e vedo il detective.
Spalanco la bocca per la sorpresa.

Davanti a noi sembra esserci un ragazzo della mia età e niente male a dire il vero.

"Oh guarda c'è Jared"dice Clark indicando verso l'altra parte del parcheggio.

"Dove?!"chiedo spaventata che mi potesse vedere guardare il detective in quel modo.

"Qualcuno ha la coda di paglia".

Jared non si vede da nessuna parte. Tiro un pugno debole al braccio di Clark mentre lui ride prendendomi in giro. Ruoto gli occhi e cerco di sdrammatizzare la cosa con un sorriso appena accennato.

"Siete in ritardo" è la prima cosa che dice il detective Norton appena scendiamo dalla macchina.

"Non farmi cambiare l'idea che mi sono fatto di te" si lamenta Clark allargando le braccia in modo teatrale.

"Se vogliamo che questa cosa funzioni dobbiamo essere precisi"ribatte lui sbuffando.

Mi sembra di avere a che fare con due bambini dell'asilo non due venticinquenni. Cominciano a litigare su chi ha ragione o meno.

"La volete smettere di battibeccare?"chiedo avvicinandomi a Richard. Lo guardo per bene e devo davvero ammettere che è proprio un bell'uomo, la barba appena accennata sottolinea perfettamente la sua mascella squadrata, i capelli sono lievemente più sistemati del solito e gli stanno veramente bene.

"Sei pronta?"mi chiede il detective dopo aver incenerito Clark con lo sguardo.

"Potrei chiederti la stessa cosa...mi hai fatto una promessa".

"Hai la mia parola,Jennifer" mi tranquillizza abbassandosi per guardarmi meglio negli occhi.

Posso vedere la sincerità sul suo viso e per qualche secondo non dico niente e rimango a guardarlo. Percepisco un'intesa tra di noi, decido che mi posso fidare di lui e posso mettere nelle sue mani tutte le mie aspettative. Richard mi sorride leggermente quando capisce il mio nuovo atteggiamento.

"Devo dire che sembrate abbastanza affiatati... funzionerà" dice Clark facendomi voltare di nuovo verso di lui. Lo guardo male e sbuffo come una bambina, è proprio bravo a far diventare imbarazzanti le situazioni. Il detective di schiarisce la gola e si allontana da me.

"A proposito...non credo che sia una buona idea" risponde Richard portandosi una mano dietro alla nuca.

"È l'unico modo detective" ribatte Clark.

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