You Can Run...

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POV Ethan

Il locale si riempie come tutte le volte. Ormai non mi stupisco più di quanti giovani trascorrono le loro serate a bere senza freno e ballare tutta la sera. 
Ci sono anche molti adulti a dire il vero che sicuramente nelle loro vite di tutti i giorni non faranno altro che giudicare gli adolescenti per il loro modo promiscuo di vivere.

Potrei elencare tutti i nomi dei padri di famiglia che si trovano qui a bere insieme a ragazze con la metà dei loro anni. Come fanno a comportarsi così?

Ad avere una famiglia che mi vuole bene e che conta su di me non riuscirei nemmeno a pensare ad una cosa del genere. Ho già fatto una volta questo errore, non lo ripeterò.

E pensare che solo un anno fa anch'io ero così.
Mi divertivo a sballarmi, ad uscire dai limiti senza preoccuparmi di niente.
Passavo dal bere al farmi come se niente fosse. Una ragazza diversa ogni sera e non me ne fregava di niente. Mi ripugna la persona che ero diventato.

Ora vorrei solo essere a casa mia, nel mio letto, con la ragazza che amo fra le braccia. Ma le cose non vanno sempre come vogliamo, giusto?
Jennifer è fuori da questo ambiente ed è quello che conta.

"Sembra che questa serata sia davvero proficua... farai molti soldi...se vinci, ovviamente".

La voce di Kara mi raggiunge da dietro il bancone e quasi non mi accorgo che mi si è seduta accanto.

"Non mi sembra di averti chiesto la tua opinione,Kara...o qualsialsi altra cosa"le rispondo con voce acida.

Non sopporto la vicinanza di nessuno in questo momento,di Kara soprattutto.

"Tu non chiedi mai niente a nessuno,Ethan...stai sempre da solo,per conto tuo...sei diventato rammollito da quando mia sorella ti ha preso per le palle"conmenta Kara avvicinando le sue labbra al mio orecchio.

Trattengo a stento il brivido di nausea che sento quando parla in quel modo di Jennifer.

"Non parlarmi mai più così,Ashton!"le sibilo contro stringendole il polso per spostarle la mano dalla mia gamba.

Appena pronuncio quel nome sento dell'amaro in bocca.

Non c'è paragone con il dolce sorriso che mi nasceva sulle labbra ogni volta che chiamavo in quel modo Jennifer.

"Ho saputo che non ti parla più per davvero ormai" continua imperterrita lei a rompermi le scatole.

Non le rispondo,continuo a camminare verso qualsiasi altro posto per cercare di perderla nella folla.

"Ha scoperto che bugiardo cronico sei in realtà? Non sapevo che ti importava di aiutare le troiette rimaste incinte".

Non riesce proprio a smetterla.
Non ha ancora capito che non è saggio provocarmi?

"Prima quella Claire...poi questa Lily! Sei un campione Saint".

A quelle parole dette con tale tranquillità scatto.
Mi giro di colpo verso di lei e la spingo indietro finché la sua schiena non finisce contro la parete.

"Tu non sai quante puttane ho dovuto far abortire solo per coprire quello stronzo del tuo "amore"! Non hai la minima idea di che mostro tu stia diventando...ma probabilmente a dormire con i serpenti si diventa tali e quali a loro...giusto?".

Le parlo a pochi centimetri dal viso e non mi trattengo dal stringere i suoi polsi più di quanto avrei dovuto forse.

"Coraggio! Fallo! Violentami...non vedo l'ora di sentirti supplicare Wesley affinché lasci stare Jennifer...lei perderebbe tutto solo per colpa della tua incapacità di trattenerti".

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