2 | which one

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"...e poi ho cercato di baciare il mio ex e attuale migliore amico, ma indovina? Mi ha respinta! Cioè, dai, chi mai potrebbe rinunciare a tutto questo?" indico il mio corpo al termine del sommario di questa sera, sperando in una qualche reazione da parte della mia guardia, che ho scoperto chiamarsi Dean, ma con scarsi risultati. La noia è diventata la mia compagna di cella e lui non è nemmeno amichevole; il peggior compleanno della mia vita!

"Non hai la fede, eh?" constato osservandogli bene le dita e, probabilmente ho toccato un tasto dolente, perché di punto in bianco si avvicina alle sbarre con fare minaccioso.

"Senti, ragazzina, puoi stare zitta?" richiede per quella che sarà la settima volta, inspirando profondamente con l'intento di non scoppiare e per un attimo serra gli occhi.
Quasi quasi mi dispiace, ma devo pur far passare il tempo in un qualche modo.

"Ma allora hai la lingua!" esclamo divertita e sorpresa, formando una perfetta O con la mia bocca.

"Non hai qualcuno che ti possa pagare la cauzione? Così te ne vai." domanda mantenendo un contatto visivo che mi trasmette la sua completa frustrazione nell'essersi ritrovato una come me di sabato. Inevitabile informarvi del fatto che mi sono persa ad ammirare il suo viso, cogliendo l'occasione della distanza ridotta tra di noi. Ha degli occhi marroni, senza alcuna particolarità se non per il mio bellissimo riflesso, ma le sue labbra sono come il sesso per Cheche, qualcosa di cui sento di avere estremamente bisogno. Ad un tratto, mi accorgo di essermi distratta e allora ritorno in me e prorompo falsamente indignata:"Ma quanto sei maleducato! Ti pare il modo di trattare una donna?"

"Io vedo più che altro una bambina." piega le labbra in un lieve sorriso convinto di avermi azzittita.

"Mi ferisci." mi porto una mano al cuore teatralmente e fingo addirittura di asciugarmi una finta lacrima. Bofonchia qualcosa a voce bassa e io mi siedo sulla panca gelida mantenendo lo sguardo su di lui, che batte spazientito il piede sul pavimento chiedendosi quando il suo collega tornerà e lo salverà.
Sogghigno nel vedere che gli sto recando parecchio fastidio.

"Perché non paghi tu la mia cauzione? Che ne dici? Sarebbe un bene sia per te che per me!" propongo e mi lancia un'occhiataccia per poi replicare con il medesimo tono che usa Naìm quando faccio una battuta a sfondo sessuale, ovvero con disgusto:"Non spreco i miei soldi."

"Sei davvero un uomo senza cuore." lo addito sconcertata, aggiustandomi sulla testa il diadema acquistato al mercato di giovedì assieme alla mia migliore amica. Noto che mi sta dando di nuovo le spalle e personalmente non mi dispiace: ha delle belle chiappe sode.

"E tu una bambina fastidiosa quanto le mosche e pervertita quanto le milf." e si gira, "Che mi sta attualmente fissando il culo."

Mi coglie con le mani nel sacco e le mie gote prendono diverse sfumature si rosso. Sì, sono una ragazza diretta e depravata, lo ammetto, ma provo comunque imbarazzo.

"Scusami se ho gli ormoni anche io!" mi giustifico.

"Perché non torni a dormire, Sabrina?" incrocia le braccia dedicandomi stranamente un sorriso; probabilmente vuole uccidermi nel sonno.

"Mi chiamo Sofia, S-O-F-I-A." scandisco lettera per lettera.

"Ma che me ne importa! Domattina sarai libera e non ti vedrò più se Dio è gentile." sogna ad occhi aperti, senza tenere conto delle cinque ore che dovrà trascorrere ancora assieme a me.

"O magari ci rincontreremo all'Havana Club in città, mi offrirai da bere e poi Dio solo sa cosa succederà." espongo la mia ipotesi, immaginando già la scena: gli invio una miriade di segnali, faccio sì che le nostre labbra diventino un tutt'uno e infine gli rubo il portafoglio!
Ha sempre funzionato con gli altri penimuniti incontrati nella mia vita, quindi, sono sicura che sarà facile anche con Dean.

"Quando si dice avere la fantasia alle stelle. E comunque non lo farei mai con una bambina."

"Perchè secondo te andrei con uno come te oltre il bacio? Cristo, no, ho standard più alti." mi metto sulla difensiva, accantonando il pensiero di vederlo privo dei suoi indumenti.

"Standard che non riuscirai mai a raggiungere, bassa come sei." accenna alla mia scarsa altezza e dal momento che è da una vita che ricevo battute inerenti a ciò, mi surriscaldo un po'.

"Una curiosità: hai dimenticato la gentilezza a casa o nell'utero di tua madre?" ci metto tutta me stessa per non essere più crudele, per non alzarmi e gridargli insulti a spiano.

"Puoi stare muta almeno per cinque benedetti secondi?"

Soddisfatta dell'assenza della sua risposta e del suo cambio di discorso, gli faccio questa cortesia e conto a mente. Arrivata al cinque, riprendo a stuzzicarlo nella speranza di persuaderlo a pagare la mia cauzione.

"Sei sicuro di non volere pagare la mia cauzione?" batto velocemente le palpebre come una bambina di cinque anni che cerca di convincere i propri genitori a comprarle una bambola sebbene ne abbia già tre.

"Sono molto tentato ad usare la mia pistola, stai attenta." mi mette in guardia e senza neanche volerlo, chiedo:"Quale delle due?"

"Non ho parole."

"Era per sapere."

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