Lo amo. Lo amo come non ho mai potuto amare nessuno in questi miei diciotto anni di vita sulla terra. La sua bontà e varietà, mi mandano in estasi più di un orgasmo. Per non parlare di come sia sempre in grado di tirarmi su il morale con una semplice leccata.
"Mi stai ascoltando?" mia madre schiocca le dita per farmi uscire dal mio stato trance, "Non avrei dovuto comprarti il gelato, mi ascolti appena!"
"Come se senza, lo facessi." brontolo e lei emette un verso infastidito per poi indirizzarsi verso la cucina, nonché l'unico luogo che le mette l'anima in pace. Nel momento in chi Dean ha parcheggiato la moto nel mio vialetto, ha ricevuto un'urgentissima chiamata dalla centrale, che accennava ad un caso sette sette sette o una cosa del genere, e mi ha scaricata dalla sua fiammeggiante Ducati come un sacchetto di spazzatura, spingendomi bruscamente, senza neppure darmi il tempo di riconsegnargli il casco. E io che speravo mi togliesse dai piedi sua sorella! La quale tra l'altro non è ancora arrivata – probabilmente sta facendo più turni. E riguardo il suo regalo e la fandonia che ho rifilato a mia madre, o meglio, che ho cercato di rifilarle, dal momento che non mi ha creduta affatto, anzi, mi ha riso in pieno viso, mi hanno spinta a svuotare il sacco. La sua reazione è stata esagerata:"E il prossimo regalo che ti farà, sarà un anello o uno spermatozoo?" ha chiesto ed effettivamente è strano che un conoscente ti dia un cellulare. E se Dean mi spiasse attraverso esso? Guardo troppi film.
"Allora, stronzetta, ti piace il gelato?" Zoe fa il suo ingresso nel salotto e si accomoda sul divano al mio fianco.
"E a te il cazzo di Giovanni?"
"Quasi più buono di quello di Naìm."
"Sai che sei davvero una bastarda?"
"Grazie, ci metto tutta me stessa!" piega le labbra in un lieve sorriso e io le spiaccico il gelato in faccia, addolorata per la ferita riaperta da quest'ultima. Non essendo totalmente fiera e felice, mi prendo la briga di spalmarglielo per bene, come una crema.
"Sei una b-..." le chiudo la bocca con l'indice e il pollice, "Aspetta, non ti muovere... Okay, adesso sei bellissima! Tienilo su per quindici minuti." batto le mani delicatamente, contenta del risultato.
"Se non mi fossi fatta la manicure, ti avrei già picchiata."
"Non credo. Uno perché ti sto ospitando, due perché non sai picchiare, difatti le hai prese da Cheche." le ricordo e con la solita sfiga a braccetto, mia madre subentra ed enuncia:"Sofia Kylie Hall Roux."
"Mamma, risparmia e di' solo Sofia." le suggerisco, ma lei mi impone l'obbligo di aiutare Zoe a togliersi di dosso il ben di Dio che ho sprecato stupidamente. Ribatto che è in grado di lavarsi autonomamente, tuttavia quando ricomincia con il mio nome per intero, cedo, non sopportandola più. Dean e Zoe mi affibbiano nomignoli dispregiativi o nomi che non mi appartengono, poi c'è la donna che mi ha dato alla luce che si diverte ad attirare la mia attenzione usando anche i miei due cognomi.
Faccio segno alla baldracca di seguirmi sino al bagno, dove contro la mia volontà rimedio alla mia azione infantile, come la definirebbe Dean se fosse qui.
Lavando via il mio gelato sprecato, Zoe rimane senza trucco e quanto la invidio per la sua bellezza naturale. In silenzio e con occhiatacce, andiamo entrambe in camera, ove è lei la prima a intraprendere un nuovo dialogo."Posso chiederti dov'è tuo padre?" domanda e io mi ritrovo impreparata, perciò rispondo secca:"No, stai nel tuo."
"Okay, scusa."
Mi ha colta alla sprovvista con questo suo improvviso interesse e mi sento un poco in colpa per il modo con cui l'ho respinta.
"È in prigione." taglio corto, ma lei pare volerne sapere di più:"Perché?"
"Frode."
"Mi dispiace, non ne avevo la più pallida idea." mi guardo attorno, confusa, molto confusa. Ha appena affermato che le dispiace? Dove diamine è finita Zoe Hill? Giovanni le ha fottuto anche il cervello per caso?
"Tranquilla, come mai ti interessa?"
"Ho visto che nella maggioranza delle tue foto appese, o ci sei tu con Cheche o con tuo padre, ma mai con tua madre. Credevo fosse morto o che avesse divorziato." spiega.
"Capito. I tuoi sono divorziati, giusto?"
"Non si sono mai sposati, a dir la verità. Stavano per farlo, ma quando mio padre ha scoperto che era legata ad un altro e che aveva avuto un figlio con questo anni prima, non ne ha voluto più sapere, né di lei né di me." sintetizza brevemente e mi stupisce la sua nonchalance nel farlo, sebbene il labbro inferiore abbia cominciato a tremare un pochino.
"Bella merda."
"Ah, e adesso mia madre ha deciso di sposarsi con un altro." la sua voce si spezza per un secondo e ormai è palese che parlare di questo la stia ferendo più di quanto voglia far credere
"E a te sta bene?"
"Avrebbe solo un lato positivo questa unione: la sua acidità diminuirebbe se scopasse prima di entrare in menopausa."
"Mi dispiace, Zoe."
"Anche a me, sia per questo che per la questione di tuo padre... e anche per Naìm, già che ci siamo."
Cala un silenzio imbarazzante e grattandomi l'avambraccio, domando:"Non mi stai per abbracciare, vero?"
"No, che schifo. Okay che è stato un momento di debolezza per entrambe, ma no, non esageriamo."
"Bene."
"Bene, stronzetta."
Ridacchio a disagio per quel che è appena successo e fortunatamente vengo salvata dallo squillare del mio nuovo iPhone. Mi assento un attimo e mettendomi una felpa pesante, esco in balcone per accettare la chiamata senza che nessuno origli.
"Pronto?"
"Sveva!" sento esclamare dall'altra parte e capisco già con chi ho il piacere di parlare.
"Ah, sei tu, Dean."
"Esatto. Senti, potresti portare tu mia sorella a casa?" pone. Sì, certo, vuoi anche un rene, tesoro?, vorrei dirgli visti i diversi favori che gli sto facendo.
"No, se vostra madre ci tiene tanto, che venga lei."
"Mi sono perso qualcosa?"
"Torna a lavorare, spogliarellista occasionale."
"Inizio il turno tra mezz'ora, la chiamata di prima era una cosa da niente."
"Quindi mi hai scaraventata per terra per una cosa da niente?"
"Tanto avevi il casco, non ti sei fatta nulla di che."
"Scommetti che domani avrò un livido sul culo?"
"E come faccio io a verificarlo?"
"Ti mando la foto."
"Del tuo fondoschiena?" chiede come se non avesse compreso le mie parole e io glielo ripeto.
"Sei una scrofa, fattelo dire."
"Non hai detto di no però, quindi te la invio. Un paio di chiappe al vento ogni tanto, non ti fanno male, tesoro."
"Non inviarmi niente, piccola pervertita."
"Aw, nessuno mi aveva mai chiamata piccola."
"Io ci rinuncio."
N/A
Sta per terminare il primo quadrimestre, che ansia. Avete sotto qualche materia?
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Eighteen
Teen Fiction"Hey, modello di Abercrombie and Fitch! Mi sto annoiando, parliamo o pomiciamo?" chiedo al poliziotto di guardia, il quale subito dopo rotea gli occhi al soffitto. Beh, io ci ho provato. É SOLO PER FARE RIDERE, NON FATEVI IDEE AFFRETTATE SU DI ME...