30 | party hard

12.7K 829 230
                                    

È giunto il famoso sabato ed è strano che mi spaventi di più incontrare Sofia che Alexandra

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

È giunto il famoso sabato ed è strano che mi spaventi di più incontrare Sofia che Alexandra. Ancora non mi spiego il perché non mi abbia richiamato l'altro ieri, eppure quando Matthew l'ha fatto, lei ha accettato dopo nemmeno uno squillo. E ancora non mi spiego perché ci stia rimuginando così tanto.
Ero in auto con Matthew quando lei gli ha inoltrato quella foto, coperta da un costume, addirittura bagnato mostrando in tal modo, seppur attraverso, i suoi capezzoli turgidi. I commenti poi che ha espresso il mio migliore amico, che nemmeno qualche giorno fa l'aveva abbandonata a casa mia, non mi sono piaciuti. Solitamente andiamo d'accordo in tutto e per tutto, ma sulle donne davvero non lo digerisco. Dopotutto, ho incominciato ad apprezzare seriamente la presenza di quella ragazzina e mi dispiacerebbe se una sera venisse da me con il cuore a pezzi a causa del mio migliore amico.

"Mi presti il tuo profumo?" chiede mentre si spruzza già il mio one million. Risparmio saliva per dirgli su e continuo a guardarmi allo specchio, indeciso se lasciare sbottonati uno o due bottoni della camicia.

"Cazzo, è da un sacco che non vado in discoteca! E stavolta non ci vado per rimorchiare perché ho già la tipa con cui provarci." dice fiero, aggiustandosi i capelli color pece.

"Per piacere, non farla soffrire." mi sfugge dalle labbra, spingendolo ad inarcare un sopracciglio.

"È più cazzuta di noi due messi insieme, secondo te sarò io a farla soffrire?"

"È pur sempre una ragazzina."

"A cui inizi a tenere troppo, amico. Ti sbatti già mia sorella, il minimo che puoi fare è non fottermi anche Sofia." sputa tagliente e io decido di non proseguire per evitare che si scateni una rissa. Saliamo entrambi nella mia auto e guido per la casa di Alexandra, a cui mi complimento per il suo vestito e poi mi dirigo da Sofia, la quale percorre il vialetto di casa sua come se fosse miss Italia, con tanto di mano che sventola in modo altezzoso e regale. È dannatamente stupenda e provocante che ho il timore che Matthew stasera si approfitti della cortezza della sua tutina rossa. Si siedono sui sedili posteriori, mentre accanto a me ci sta la mia fidanzata, elettrizzata all'idea di fare baldoria.
Arrivati a destinazione, andiamo ad occupare un divanetto e Sofia, molto nota in quell'ambiente, ordina di portarci degli shottini. Beviamo e i tre paiono non avere intenzione di fermarsi. Okay, ho capito che ruolo dovrò interpretare questa sera, quello di baby sitter.

"Balliamo?" sento chiedere Matthew a Sofia, che accetta volentieri. Non mi ha rivolto nemmeno una parola, se non il « ciao » di prima. Li seguo con lo sguardo e vederla strusciarsi addosso al mio amico, mi fa ribollire il sangue. So già come andrà a finire e come sempre mi sentirò in colpa per non aver agito.
Alexandra al mio fianco invece continua ad ingerire alcolici su alcolici.

"Allora, non mi chiedi di ballare?"

"Non so ballare." mento e lei mugugna, abbracciandomi strettamente.

"Io ti amo, lo sai?" mi domanda e le sorrido, maledicendomi mentalmente per il fatto che non stia prestando alcuna attenzione all'unica donna che ho mai amato. Non mi curo più della diciottenne e mi focalizzo sulla donna ubriaca accanto. Le prendo il viso e faccio scontrare le nostre labbra in un dolce e lungo bacio. Sopporto il brutto sapore di ciò che ha bevuto e le sussurro che la amo pure io.

EighteenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora