Sono le quattro del mattino e non riesco a prendere sonno sia per la scomodità del divano sia per la bugia di Sofia a cui ho finto di credere. Non è scientificamente possibile che si sia innamorata di Theo, avendo trascorso tutto il tempo con me e a scuola, quindi mi sta nascondendo qualcosa di grande rilevanza.
E ancora non mi spiego il suo improvviso distacco nei miei confronti, o tantomeno la sua voglia di tornare solo amici.
Persino sua madre è riuscita ad accettarmi, perché proprio ora vuole fare dieci passi indietro? Le ho detto che mi piace e lei ha ricambiato, ma di punto in bianco è scomparso quel sentimento da parte sua; il che è risultato come una pugnalata al mio cuore.Turbato, mi sposto in cucina per sgranocchiare qualcosa, ma suppongo di aver fatto un po' di rumore scendendo, dato che Andrea si presenta con un sorriso malinconico.
"Avevo fame" mi affretto a giustificarmi e a scusarmi per averla svegliata, scoprendo poi però che nemmeno lei aveva chiuso occhio.
Fa un cenno col capo e cambia discorso, ficcanasando sulla sorta di relazione tra me e sua figlia e chiedendomi dunque qualche aggiornamento.
"Vuole che siamo soltanto amici, ma so perfettamente che prova qualcosa per me nonostante abbia ammesso di essere innamorata di un altro" spiego, nella speranza che la rimproveri e le faccia aprire gli occhi.
"Mia figlia è complicata e si spaventa facilmente quando le cose si fanno serie" enuncia, ma viene interrotta dal mio quesito più grande, ossia che errore ho commesso? Cosa le incute tanto terrore? "Il futuro con te. Le hai promesso di rimanere nella sua vita con il tatuaggio e lei, essendo abituata a non impegnarsi e a non aspettarsi niente da nessuno, si è lasciata sopraffare dalla paura."
"Che dovrei fare?"
"Rispetta la sua volontà di essere amici, senza però diminuire la quantità di attenzioni che le hai sempre dato e per cui, dal profondo del mio cuore, ti ringrazio. Ha smesso di bere troppo, di frequentare ragazzi a caso e di piangere ogni notte" mi comunica e una lieve soddisfazione si fa spazio dentro di me.
"Ironico che mi abbia conosciuto proprio perché non sapeva controllarsi."
"Sei ciò di cui ha bisogno mia figlia" conclude tornandosene a letto e io invece nella stanza del soggetto della nostra conversazione. La trovo rinchiusa su sé stessa, come un riccio, e combattendo contro l'irrefrenabile voglia di sdraiarmi al suo fianco e abbracciarla, mi acquieto sul sofà dove ci sto a malapena.
Sono davvero quello giusto per Sofia? Le sto nascondendo spudoratamente che stia da ormai tre settimane indagando su suo padre con Matthew, con l'unico scopo di ricacciarlo in prigione con la sua intera banda criminale. Fatto che cancella ogni mia buona azione e che mi fa capire che non meriti altro dolore, che non la meriti io. Afferro pertanto il mio telefono per inviare un messaggio al mio collega, ex migliore amico, dicendogli che lascio il caso e che deve continuare senza di me. Vedo subito il cambiamento del suo stato da offline ad online, che a sua volta si trasforma in un sta scrivendo.... Ciononostante non riesco a leggere la sua opinione a riguardo, ché Sofia, biascica con voce impastata e gli occhi chiusi:"È scomodo quel divano, vero?"
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Eighteen
Teen Fiction"Hey, modello di Abercrombie and Fitch! Mi sto annoiando, parliamo o pomiciamo?" chiedo al poliziotto di guardia, il quale subito dopo rotea gli occhi al soffitto. Beh, io ci ho provato. É SOLO PER FARE RIDERE, NON FATEVI IDEE AFFRETTATE SU DI ME...