"Allora, Dean, che fai nella vita oltre a maneggiare le pistole?" chiedo togliendomi il diadema di plastica dal mio capo per cominciare a farmi due trecce.
"Gli affari miei, cosa che dovresti fare anche tu, Sissy." risponde, chiamandomi ancora una volta con un nome che non mi appartiene, sebbene abbia già imparato il mio.
"Credevo lo avessi capito." affermo fintamente delusa, mentre assumo una posizione strana per fare la treccia a sinistra dato che, per me, è sempre stata un'impresa ardua. Mi concentro e passo una ciocca di capelli sotto l'altra, non dopo averla unita ad un'altra ancora.
"Che cosa?" corruga la fronte.
"Che solitamente li faccio, ma pur di romperti i maroni, fingo di interessarmi alla tua noiosa e schifosa vita." e smorzo uno dei miei sorrisi migliori, ma nel farlo rovino l'acconciatura e di conseguenza dalle mie labbra esce un sospiro.
"Simpatica!" esclama sarcastico, mandandomi a fare in culo con la mano e borbottando qualcosa di incomprensibile.
"Modestamente." sogghigno, "Uh, mi è venuta un'idea!" annuncio, lasciando i miei capelli sciolti al lato sinistro della mia testa e intrecciati a quello destro.
"Non me la dire." esige, ma da rompipalle di prima categoria quale sono, non gli faccio questa cortesia.
"E se giocassimo a indovina la vita dell'altro?" propongo e non rimango stupita né triste dalla sua impassibile espressione e dal suo squallido rifiuto.
"No, non conosco quel gioco."
"Che giochi conosci?" domando curiosa, immaginandomelo già in versione Christian Grey. Che mente malata che ho!
"Quanto sei zozza!" dice come se a momenti dovesse vomitare.
"È facile, dai." tento di convincerlo ammiccando al discorso di poco fa, prima che la mia parte pervertita intervenisse.
Evita il mio sguardo, ma io con la forza, gli afferro la mascella ben delineata con una mano e mi focalizzo sui suoi fantastici occhi."Non guardarmi così e toglimi le mani di dosso, ragazzina." si scrolla dalla mia presa, ma questo non mi impedisce di proseguire il gioco.
"Sei sposato, ma al momento sei alle prese con il divorzio richiesto da lei, dato che l'hai tradita. Eravate sposati da poco e inoltre... hai un cane!" espongo la mia teoria sulla sua intera vita e lui, per un attimo, spalanca gli occhi, attonito.
"C'ho azzeccato?!"
"All'incirca, la parte corretta è quella inerente al cane, difatti ho un carlino. Come hai fatto a scoprirlo?" chiude gli occhi in due fessure, tipico dei poliziotti durante un interrogatorio.
"Guardandoti negli occhi." e mi avvicino, "Sempre più vicina." mantengo il tono della voce basso e affermo, una volta avuto pochi centimetri che ci dividono per colpa delle sbarre, "Così."
"È divertente vederti così convinta di essere provocante." ridacchia.
"Osi affermare il contrario? Sei un maschio e come tutti gli altri, una terza di seno e un culo sodo ottenuto con gli squats, priva il tuo cervello d'ossigeno e di sangue che vanno a finire, indovina dove?, nel tuo Dean-osauro." esclamo, rendendomi conto solo in seguito, della battuta fatta sul momento.
"Oddio, che battutona! L'hai capita?"
"Sfortunatamente sì e comunque no, io trovo attraente tutt'altro." mi informa, suscitando improvvisamente il mio vero interesse.
"Cazzo, ma sei veramente gay?" scatto in all'erta, dubitando del mio radar per gli uomini dell'altra sponda ai quali logicamente non potrei piacere. Dean non può essere tra loro! È dannatamente e altamente scopabile per i miei gusti. Poi con quella sua divisa!
"No, Serena."
"Sei confuso?" pongo, sperando che almeno sia bisessuale nel caso.
"No, Stefania."
"E come fai a non trovarmi sexy?" domando non trovando alcuna valida spiegazione. Sono bella, sono giovane e sono anche simpatica; non mi manca nulla!
"Per la tua immaturità e la tua scurrilità." risponde con nonchalance, spiazzandomi a tal punto che rimango in silenzio per dieci minuti e lui, in tutto quel tempo, non spiccica parola a sua volta, probabilmente stupito dalla mia improvvisa incapacità di controbattere.
"Mi hai ferita nel profondo." gli riferisco e lui in risposta scoppia a ridere come un forsennato, esattamente come i bambini delle elementari che sogghignavano all'udire culo dalla bocca di un altro.
"Melodrammatica."
"Faccio teatro alle superiori, sai?" lo informo, tanto per cambiare l'argomento e riprendere il titolo di scassa-maroni numero uno.
"Non mi interessa, sai?" copia la mia voce, rendendo la sua così tanto acuta che pare gli abbiano chiuso i testicoli in un cassetto.
Inutile dirvi che non bado molto a ciò che ha replicato e proseguo con il mio sproloquio:"Ovviamente sono sempre la protagonista, vista la mia bravura.""Non starai mai zitta, vero?"
"Finalmente ci sei arrivato! C'è voluto un po', ma ce l'hai fatta. Sono fiera di te, Dean." batto le mani e mi sciolgo i capelli che ho tentato invano di raccogliere in due trecce.
"Fottiti." mi augura e io spalanco gli occhi, incredula.
"Oh Dio! La tua prima parolaccia, ma che tipetto." lo prendo per il culo e quando ribatte, viene interrotto dall'ingresso del suo collega, considerato da noi ormai perduto. Quest'ultimo mi libera dalla cella e mi comunica che Naìm ha pagato la mia cauzione. Dean a questa notizia esulta, ringraziando tutti i santi nel cielo.
"Beh, allora, ci vediamo in giro, Dean."
"A mai più, Sissy."
"Mi chiami così perché mi consideri una principessa, lo so."
"No, perché la mia cagnetta si chiama così e tu mi ricordi un po' lei."
"Figlio di buona madre! È stato un piacere romperti i coglioni."
"Per me un inferno."
Detto ciò, mi allontano e vado a firmare ciò che devo firmare.
N/A
sono tornata e stavolta mi impegnerò di più affinché gli aggiornamenti siano più frequenti! xx
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Eighteen
Teen Fiction"Hey, modello di Abercrombie and Fitch! Mi sto annoiando, parliamo o pomiciamo?" chiedo al poliziotto di guardia, il quale subito dopo rotea gli occhi al soffitto. Beh, io ci ho provato. É SOLO PER FARE RIDERE, NON FATEVI IDEE AFFRETTATE SU DI ME...