Uso i soldi datimi generosamente da Dean, per fare colazione nel bar lì vicino al palazzo, poiché non voglio tornare a casa né tantomeno entrare alla quarta ora, possibilità che non è nemmeno concessa a noi studenti. Il cameriere si segna la mia ordinazione sul taccuino e mi comunica che sarebbe ritornato in un nano secondo. Accendo il cellulare, psicologicamente pronta a tutti gli insulti di mamma per essere scappata e a quelli di Cheche per essermi assentata anche oggi. Non avevo ancora dato il mio nuovo numero a quest'ultima, ma l'ho subito riconosciuta per le parolacce e le bestemmie che ha usato come rafforzativi, al termine di ogni messaggio. Il mal di testa diminuisce gradualmente fino a scomparire completamente e quando mi indirizzo all'esterno, dopo aver mangiato e pagato, mi scontro con Dean.
"Che cosa ci fai ancora qui?" domanda riformando un'adeguata distanza tra i nostri corpi.
"Avevo fame, dato che tu non mi hai nemmeno offerto la colazione da te." chiarisco e lui probabilmente se ne era solamente scordato, motivo per cui è diventato rosso per l'imbarazzo. Attendo delle scuse, ma non vogliono arrivare e l'agitazione che c'è in lui, è ben visibile.
"Dove stai andando adesso? E Matthew?"
"Da una parte." risponde vago, tentando di sorpassarmi da un lato, ma io lo fermo per l'avambraccio.
"Posso venire?"
"No."
"Dai."
"No, torna a casa tua!"
"Daiii!" lo scongiuro senza mollare la presa salda e lui, passandosi una mano sul viso, assente. Ci dirigiamo verso la sua auto e quando avvia il motore, io mi guardo allo specchietto, spaventandomi per il trucco sbavato. Sono andata in giro in questa condizione? Manco fossi stata violentata! Ora comprendo il ché degli sguardi schifati che mi hanno rivolto al bar.
"Cazzo, potevi dirmi che sembro un cazzo di panda, cazzo!" bofonchio, bagnandomi un polpastrello con la saliva per cercare poi di pulirmi almeno un poco.
"Vuoi aggiungere un altro cazzo?"
"Che figura ho fatto con il tuo amico!" esclamo immaginandomi già tutti i pensieri che gli sono svolazzati per la testa nel ritrovarsi davanti a me.
"A proposito del tuo amico, come mai mi hai cacciata bruscamente? Geloso che stessi flirtando con lui e non con te?"
"È il fratello della mia ragazza e non volevo che si facesse idee strane nel trovarmi con te." mi informa e io non sono per niente entusiasta di questa notizia.
"Da quando frequenti qualcuno?"
"Da otto mesi. Ah, e stiamo andando da lei."
Di male in peggio, insomma.
"Beh, abbiamo già un argomento da affrontare."
"Quale?"
"Parliamo di come possiamo liberarcene." batto le palpebre velocemente e allargo il mio sorriso a più non posso per sembrare una pazza, o meglio lo Stregatto di Alice nel paese delle meraviglie. Mi fulmina con lo sguardo e borbotta:"Il nostro rapporto è già in crisi di suo, non intrometterti."
"Inoltre, mia sorella non lo sa, quindi non dirglielo." mi addita frenando al semaforo rosso. Bene, ho già due assi nella manica nel caso mi faccia incazzare, ossia il video e questo suo segreto. Chissà, potrei usarli a mio vantaggio per obbligarlo a lasciare la sua presupposta ragazza... No, okay, è troppo crudele.
"No, ma ho il timore che lo stia per fare lei."
"Non mi sorprenderei."
"Perché?"
"Sì, sei bello e sexy, ma sei rigido come un palo e costantemente arrabbiato." spiego placida e dalla sua espressione, credo di avere ferito il suo ego. Vabbé, gli passerà.
"Io sono sempre arrabbiato a causa tua! Mi innervosisci più di ogni altra cosa." addossa la colpa a me e io non posso non essere d'accordo in parte:"Vero, ma si vede da un miglio che non sei quel tipo di uomo bravo con le relazioni."
"Beh, neanche tu scherzi. Hai come migliore amico il tuo ex che hai anche provato a ribaciare." tenta di girare la frittata di nuovo, solo perché non è capace di accettare i propri difetti.
"Che tipo di problema avete tu e lei... o lui?"
"È una lei." precisa, riavviando il motore nel vedere che si è accesa la lampadina verde del semaforo.
"Non ti giudico se-..." scherzo, ma lui non mi permette di stuzzicarlo. Dannazione, oggi non ho detto ancora nulla per innervosirlo! Devo assolutamente rimediare.
"Dai, Samantha! Sai benissimo che sono etero." sbotta e aggiunge:"Lascia perdere comunque, non capiresti. Sei troppo piccola."
Mi sta sfidando?
"Okay, sono più giovane, ma sono una donna e capisco le donne! Siamo tutte uguali." sparo la cazzata del secolo, ma devo pur inventarmi qualcosa per persuaderlo.
"Dice che passo troppo poco tempo con lei." replica malinconico, "E che quando stiamo insieme, non facciamo mai niente di interessante."
"Wow, mi chiedo come abbiate fatto a resistere per otto mesi! Fai schifo come fidanzato, lasciatelo dire."
"Tu sì che mi fai sentire meglio." dice sarcasticamente e dal momento che ora so che è off-limits, devo calmarmi. Non sia mai che venga scambiata per una rovina-relazioni o una ruba-fidanzati. Ad un tratto mi viene un'illuminazione e prorompo:"Ti aiuterò, dai. A patto che tu mi faccia conoscere Matthew!"
"Ma non ti piacciono quelli della tua età?"
"Quelli della mia età non sanno come toccarmi." cito il verso di una canzone e la smorfia che mi piace parecchio, fa la sua apparizione.
"Sai che non ho mai incontrato una ragazza senza filtri come te?"
"Proprio per questo ti piaccio: perché sono unica!" affermo, "Com'è la tua ragazza? Bella come me?"
"Avete entrambe gli occhi azzurri."
"E per quanto riguarda il fisico?" ghigno e lui, voltando a sinistra, guida per ancora due minuti fino a posteggiare il veicolo di fronte ad una graziosa villetta.
"Posso sapere a che diavolo serve questo alla mia relazione?" chiede avendo già compreso a che punto volessi arrivare.
"Okay, scusa scusa. Vediamo... Riesci sempre a soddisfarla? Sai, non ci vuole molto a fingere un orgasmo."
"A dir la verità, non me l'ha ancora data."
Mi ammutolisco e, accendendo la radio, le note della canzone Bang Bang di Jessie J, Nicki Minaj e Ariana Grande, mi fanno ridere per l'incredibile coincidenza. Canticchio, calcando bene sulle parole Bang Bang, e lui mi manda a fanculo, prima di ordinarmi di aspettarlo in macchina.
N/A
Spero vi sia piaciuto il capitolo! xx
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Eighteen
Teen Fiction"Hey, modello di Abercrombie and Fitch! Mi sto annoiando, parliamo o pomiciamo?" chiedo al poliziotto di guardia, il quale subito dopo rotea gli occhi al soffitto. Beh, io ci ho provato. É SOLO PER FARE RIDERE, NON FATEVI IDEE AFFRETTATE SU DI ME...