49 | fart

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È da più di dieci minuti che vago disorientata in cerca di Dean, che pare scomparso nel nulla. Ho tenuto i miei occhi su di lui sin da quando gli ho inserito il lassativo nello champagne, ma mi sono distratta quando ho visto il buffet e, maledetta me!, non ho resistito. Ho controllato in ogni bagno, ogni stanza della villa e ora sto camminando verso i garage di questa ricca famiglia. Entrata in quello del mio amico, vedo quest'ultimo con le gambe incrociate, come se stesse trattenendo la pipì, o in questo caso la cacca, e a frugare tra i portachiavi per trovare le chiavi appartenenti alla moto più veloce che possiede.

"Tutto okay?" chiedo fintamente ignara di come il lassativo gli stia mettendo sottosopra lo stomaco.

"No, non mi sento bene. Devo assolutamente tornare a casa." farfuglia freneticamente piegandosi ogni tre secondi su se stesso per il dolore che gli ho causato.

"Ma la festa? Tua madre?"

"Che vadano a farsi fottere." augura e successivamente esulta mostrando al mondo di aver trovare quel che stava cercando ansiosamente, esclamando:"Eccola!"

"Beh, mi lasci qui?"

"No, ti accompagno a casa." mi intima di salire dietro di lui sulla moto.

"Fammi venire con te al tuo appartamento." mi impongo, per assicurarmi che non svenga o checchessia.

"Okay, andiamo." non obietta ed è da quell'istante che capisco quanto male stia fisicamente. Guida più veloce di Dominic Toretto in Fast and Furious e, sebbene dovesse darmi una scarica di adrenalina essendo di norma un'amante di azioni illegali, la cosa che mi preoccupa è che si caghi addosso e che mi macchi. È un pensiero egoista, ne sono pienamente consapevole, ma il suo sedere al momento è una bomba di merda nucleare.
Arrivati ai piedi del suo palazzo, scende e corre via chiedendomi di parcheggiare al suo posto.
Non faccio nemmeno in tempo a rispondere che mi abbandona. Pertanto, eseguo i suoi ordini e lo raggiungo al suo piano, dove ha lasciato la porta aperta e dove, una volta varcata la soglia di essa, lo vedo correre verso il bagno con i pantaloni eleganti neri alle caviglie assieme ai boxer e con in mano due rotoli di carta igienica.

"Che cosa ho appena visto?" mi domando scioccata, ma divertita al medesimo tempo. Chiudo la porta e busso invece a quella del bagno, per fare un minimo di compagnia a Dean, per alleviare i miei sensi di colpa e per controllarlo.

"Amore, stai bene?" pongo con il mio solito sarcasmo che nemmeno in questo caso sono stata in grado di accantonare in un angolo buio della mia mente.

"Sofia, non sono proprio dell'umore." ribatte a fatica per poi gemere come una donna in preda ad un parto di tre gemelli.

"Stai tanto male?"

"Un po'." risponde con un tono sempre più debole e allora decido di sputare fuori il rospo, essendo mortificata. Dovevo optare per il viagra, dannazione!

"Potrei averti inserito un lassativo nello champagne..." mormoro impaurita dalla sua reazione, ma in modo comunque udibile da parte sua.

"Cosa?"

"Potrei averti inserito un lass-..."

"Sì, ho capito. Ma perché?! Non riesco praticamente a smettere di cagare e, porca puttana, sto sudando!" mi rimprovera arrabbiato e, nonostante sia serio, le sue parole mi fanno ridacchiare.

"Doveva essere uno scherzo innocuo..."

"Ne discutiamo dopo. Fammi cagare in pace." esige e a testa bassa cammino verso il soggiorno, dove trascorro quarantacinque minuti a informarmi sugli effetti di un lassativo, sui saldi di mezza stagione e sulle versioni da copiare su Splashlatino. Dopodiché appare Dean che, privo di forze, si butta sul divano, incurante della mia presenza, e appoggia il capo sulle mie cosce.

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