45 | i disagree

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Sono rimasta sotto il getto della doccia per più di un'ora a causa del persistente bruciore che sentivo su tutto il corpo e nel mentre non sono riuscita a non pensare a che tipo di scherzo potessi fare a danno della salute di quel troglodita. Fargli la ceretta? Cambiare il suo shampoo con una tinta? Ammanettarlo alla testiera del letto di sua madre? Mettergli un lassativo nel bicchiere? O forse è meglio il viagra? Avrei deciso prima o poi.

"Sei ancora viva?" bussa Dean alla porta del bagno in cui mi trovo e in risposta lo mando nuovamente a puttane. Non ho mai sudato così tanto, né nell'ora di scienze motorie né durante un rapporto sessuale. Il che è sorprendente: non credevo di poter trasformarmi in una fontana bollente.
Indosso il mio pigiama, controllo che il fondotinta non sia andato via e nel momento in cui sto per uscire, mi salta all'occhio la scatola di strisce depilatorie. Rapidamente ne prendo una e in seguito torno a tavola, ignorando Dean e mangiando la pasta che si è preparato per sé. Non essendo sazia ma adirata, mi sfogo ingerendo ogni cosa commestibile che trovo in cucina, sotto lo sguardo attento ed esilarato dell'idiota numero uno della mia vita.

"Sei un pozzo senza fondo. Attenta o andare in palestra non ti servirà più granché." mi mette in guardia, sopravvalutando la sua simpatia.

"Perderò tutte le calorie e i chili che sto assumendo uccidendoti e trasportando il tuo corpo fino al mare." lo informo senza smettere di mangiare.

"Okay, questo è raccapricciante." afferma grattandosi la nuca, "Era uno scherzo, andiamo! Tu hai usato il trucco waterproof su di me." si lamenta, sfruttando a suo vantaggio il ruolo della vittima. Lo avrei ripagato nei peggiori dei modi, tanto vale accantonare la mia rabbia e distrarlo per rendere una sua ascella liscia come il sedere di un bambino.

"Hai ragione, ma guardati le spalle perché ormai è guerra."

"Mi stanno tremando le gambe, guarda." dice sarcastico mentre apro le ante del frigorifero, che scopro essere un tesoro, data la presenza di delizie divine al suo interno. Ci sono addirittura due torte!

"Posso prenderne una fetta?" cambio discordo, essendo stata totalmente ammaliata da quei dolci, e faccio il labbruccio a Dean, che assente e mi spiega che una è il campione di quella che sarà al matrimonio di sua madre. Chi organizza tutta la cerimonia dopo un mese dalla proposta? Coloro che cagono soldi a spruzzo, ecco chi.
Mi chiede poi di esprimere il mio parere, riguardo la morbidezza, la dolcezza e in generale il sapore di essa, ed essendomi ritrovata in Paradiso dopo una sola forchettata, mi metto a citare Alessandro Borghese:"Mi piasce. Voto: diesci."

"Mongola!" ride sguaiatamente, rischiando inoltre di cadere dallo sgabello su cui si è seduto. Lo affianco e cambio per la terza volta argomento, portandolo su sua sorella.

"Dov'è Zoe? Non mi doveva parlare?"

"Torna tra mezz'ora. È da Naìm." mi comunica guardando l'orologio al suo polso, che sono certa sia costato più di un rene.

"Uhm, la coppia perfetta."

"Eravate davvero fidanzati?"

"Sì, ma niente di serio." mi alzo per mettere il piatto e la forchetta nel lavello, e anche per sfuggire al questionario che Dean muore dalla voglia di farmi.

"Siete durati due anni."

"E come fai a saperlo, stalker?" ribatto, appoggiandomi al ripiano di marmo. Che abbia fatto ricerche su di me? Okay, è un poliziotto, ma questo è abuso di potere! La sua professione non gli dà il diritto di sapere la mia vita privata prima che ne facesse parte. Considerando però questa sua azione positivamente, potrei interpretarla come interesse nei miei confronti... no, non sono così cogliona.

"Me ne ha parlato lui. Viene spesso qui, sai?"

"Non ho voglia di parlarne con te." provo a chiudere qui il discorso, spostandomi in salotto, dove il divano di pelle è rovinato a causa dei selvaggi che sono stati invitati al compleanno di Zoe. Lui naturalmente mi segue e non fa minimamente caso alle mie parole precedenti.

"Perché l'hai tradito?"

"Lui che ti ha detto a riguardo?"

"Che sei una ragazza testarda, che riesci ad ottenere quel che desideri, che hai un fegato incredibile, che ti stanchi di tutto e di tutti e che sei avida di sesso e soldi." elenca, rammentandosi precisamente ciò che gli ha riferito il mio migliore amico – so che non lo è più, ma per me questo titolo è sempre stato collegato al faccino asiatico di quella testa di cazzo che si è innamorato di me. Non è la prima volta che sento una mia simile descrizione, eppure fa ancora male e non credo sia possibile abituarcisi. Per lo più, sapere che sia stato proprio il ragazzo con cui sono cresciuta a dirlo, è stata una pugnalata più dura da sopportare, perché ciò significa che è vero.

"Descrizione perfetta e accurata." mi fingo per niente offesa.

"Non sono d'accordo."

"E cosa ti fa capire che me ne freghi qualcosa?"

"L'espressione che hai assunto quando ti ho elencato tutto ciò e il tuo lato stronzo risorto." contesta, "È quel che dicono di te i ragazzini del tuo istituto e so che in fondo ti danno fastidio, sebbene tu faccia finta che non ti importi. Ti fa male la reputazione da troia alcolizzata che ti hanno costruito loro a tal punto da credere che abbiano ragione. Sei pervertita a livelli esorbitanti, lo ammetto; non ho mai conosciuto una ragazza così priva di ogni filtro. Ma so riconoscere una ragazza facile ed elastica, e tu sei tutto fuorché quello."

"Ti aspetti il parrucchino di Trump adesso?" rovino questo momento dolce che mi ha letteralmente migliorato la giornata.

"No, mi aspetto un bacio alla francese."

"Sono disposta a darti quello all'australiana."

"Che differenza c'è?"

"É come quello francese, solo che si dà dalla parte opposta dell'emisfero."

"Sono basito."

Sogghigno e lo bacio, accontentando entrambi, essendo ormai da troppo tempo che non lo facciamo. Questo contatto mi dà sempre le solite emozioni intense che non riesco a spiegare, ma che amo da morire – non immagino come sia a letto, okay la smetto.
Di punto in bianco, mi viene un'illuminazione che decido di mettere subito in atto, approfittando del fatto che sia distratto da me. Mi metto a cavalcioni su di lui, sfilandogli la maglietta e con una rapidità che nemmeno Usain Bolt riesce a raggiungere, abbranco la striscia depilatoria dalla mia tasca del pigiama che l'ha resa un po' stropicciata e l'appiccico sull'ascella pelosa di Dean dopo aver tolto la parte inutile. Ci impiega un po' a realizzare in che situazione si trovi, ma quando ci arriva dilata gli occhi in una maniera allucinante.

"SOFIAAAAA!" esclama e in testa mi parte la canzoncina di Alvaro Soler.

N/A
Ho ripubblicato recentemente la collaborazione di Gennaio! Passate a dare un'occhiata, se vi va.

N/AHo ripubblicato recentemente la collaborazione di Gennaio! Passate a dare un'occhiata, se vi va

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p.s. è una storia trash, quindi non aspettatevi granché ahaha

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