Scendiamo giù per partecipare alla festa, in quanto sia giunta l'ora del soffio delle candeline di mia sorella. Non riesco ancora a rendermi conto del passo avanti compiuto con Sofia, ma soprattutto non riesco ancora a rendermi conto del fatto che mi piaccia davvero. In seguito alle nostre dichiarazioni amorose, abbiamo proseguito con lunghi e appassionati baci sino ad arrivare qui, dinanzi a Zoe, come tutto il resto degli invitati, in attesa dell'ingresso della torta. Non so se afferrare la mano di Sofia o circondarle le spalle con un braccio; non vorrei correre troppo, dato che sto cercando di eliminare totalmente dalla mia vita la mia ex e dato che lei mi ha detto più e più volte che non è il tipo da relazioni serie.
"Dean, ti sta chiamando!" mi scuote e io cado letteralmente dalle nuvole. Raggiungo mia sorella che vuole prima farsi scattare una foto con me e la sua torta enorme, dal fotografo assunto per stasera.
"Hai un po' di rossetto sulle labbra." mi bisbiglia all'orecchio e io arrossisco, togliendomelo all'istante con il dorso della mano. Poi sorridiamo e la foto è fatta! Incominciano tutti a cantare, io incluso, e quando spegne le candeline, mi avvolge una malinconia incredibile: non posso credere che la mia sorellina abbia già diciannove anni.
Molti vanno ad abbracciarla, ma, schizzinosa com'è, altri si limitano a farle gli auguri a debita distanza. Ridacchio e riporto la mia totale attenzione sulla nana per cui provo dei sentimenti. La ritrovo a ballare sul cubo con una bottiglia di tequila e vorrei prendermi a schiaffi, dal momento che me lo aspettavo. Dannazione, avrei dovuto baciarla alla fine della serata!
Vado da lei, la quale alla mia vista gongola e mi dà la bottiglia che ha svuotato in quei sette minuti in cui mi ero distratto."Ti sentirai male!" le grido dietro, ma al momento non vuole ascoltarmi. Sono dunque costretto a salire a mia volta sul cubo con l'intento di portarla giù assieme a me, ma poi inizia a ballare, a guardarmi, a sorridermi e io perdo di vista il mio obiettivo. La bacio e lei si ritira, lasciandomi perplesso. Mi fa cenno di seguirla, ma "strada facendo", l'alcol comincia a fare il suo effetto. Mi attira ad un tavolo, dove sono presenti quattro ragazzi e due ragazze che sembrano conoscerla, e ci inseriamo nel loro gruppo.
"Allora... Io adesso bevo insieme al mio amico e voi andate via!"
"Sei ubriaca?" domanda uno dai capelli rossi divertito, ma non obietta nessuno e ubbidiscono.
"Un giorno dovrai spiegarmi come fai ad ottenere sempre quel che desideri."
"Devi avere queste." indica le sue tette, "E questo." e mi sventola davanti al viso il suo fondoschiena, assumendo una posizione alquanto scomoda.
"Okay, siediti, ubriacona." rido lievemente nel vederla così goffa nel rimettersi a posto. Appoggia poi la fronte alla mia, senza smettere di guardarmi e mi domanda:"Sai che sei davvero bello?"
"Anche tu sei bella, Sofia."
"Lo so." fa spallucce e io provo a formulare un'altra frase per complimentarmi con lei, frase che però non sta né in cielo né in terra, dato che le adulazioni non le fanno alcun effetto. Infine, mi arrendo e opto per portarle un bicchiere d'acqua,
in modo tale che non la perda totalmente."No, resta qui. Non ne ho bisogno, non sono ubriaca."
"Sì, certo."
"Un po' brilla, ma ci sono con la testa." afferma ed è convincente, lo ammetto.
"Perfetto."
"Ecco perché adesso voglio ubriacarmi a merda con te." sventola per aria la mano e uno dei ragazzi di prima torna con tre bottiglie di alcolici e con una di Coca Cola e una di Sprite. Lei versa un po' di Coca Cola e aggiunge il Rum per me, mentre per sé prepara qualcosa di più forte.
"Bevi il tuo Cola e Rum. Ti faccio partire da uno leggero, non sia mai che tu ti senta male." mi prende in giro e io la fisso torva. Se solo sapesse com'ero alle feste del college!
"Mi stai sfidando, Serafina?"
"Tu che dici?" piega le labbra in un sorriso quasi diabolico e decido allora di svagarmi come un tempo.
"Andiamo in cucina che preparo per entrambi un Adios Motherfucker."
E da quel momento in poi abbiamo bevuto e bevuto fino a rincoglionirci completamente.
____
Come iniziare la giornata nel peggiore dei modi? Con i sintomi del post-sbronza. Apro gli occhi con estrema difficoltà e realizzo di trovarmi nel mio garage. Non rammento granché e questa cosa mi spaventa da morire. Il mal di testa inoltre non mi dà una mano! E... Dove diamine è Sofia?
Rientro nella villa a piedi scalzi e rimango senza parole davanti alla confusione che presenta; confusione che a mia madre sicuramente non piacerà. Decido di occuparmene dopo, avendo come priorità quella di trovare la diciottenne. Perlustro tutte le stanze e le sale del piano terra, ma quando entro in un bagno, passando davanti allo specchio, vedo che sulla mia fronte c'è scritto gigolò con l'indelebile nero. Prendo un respiro profondo per non perdere la calma e continuo con la mia ricerca, che termina quando scovo la persona in questione sul letto della mia vecchia stanza."Heilà, gigolò." mi saluta con voce impastata, ma quando si volta dandomi una migliore visuale del suo faccino, non riesco a non ridere: le hanno disegnato un pene enorme! I presupposti testicoli sono stati fatti attorno agli occhi e poi la cappella sul mento.
"Buongiorno! A me prude la fronte, a te invece il viso?" la schernisco e lei non capendo si alza per guardarsi allo specchio, ma quando si tira in piedi, mettendo da parte la coperta, sposto la mia attenzione altrove, poiché è priva di qualsiasi indumento.
"Nooooo! Che cazzo è? Ma con l'indelebile? Oddio!" grida incredula mentre io mi impegno a non fissarla nella sua nudità.
"Sofia."
"Che c'è?!" sbotta strofinandosi il polpastrello dell'indice sulla fronte dopo averlo leccato.
"Sei nuda."
"Merda!" esclama abbrancando il lenzuolo e dandomi il via libera.
"Dean, non posso tornare a casa così!"
"Calmati! Innanzitutto, trova i tuoi vestiti." le suggerisco e, mentre rovista tra le cose sparse, la odo bofonchiare e domandarsi preoccupata per quale assurdo motivo fosse nuda. Spero soltanto che non abbia scopato con qualcuno!
"Trovati!" comunica vittoriosa, sventolando la biancheria intima, che indossa, dopo averla controllata bene, sotto la coperta, seguita poi dal top e dai pantaloncini.
"Okay, andiamo nel mio appartamento." contesto, ma quando ritorno nel mio garage noto solo adesso che le moto non sono presenti. Impreco e optiamo per le auto di mia sorella, ma non riusciamo ad entrarci, dato che la porta è bloccata dall'interno.
"E adesso?"
"E adesso ci tocca girare in città così."
STAI LEGGENDO
Eighteen
Teen Fiction"Hey, modello di Abercrombie and Fitch! Mi sto annoiando, parliamo o pomiciamo?" chiedo al poliziotto di guardia, il quale subito dopo rotea gli occhi al soffitto. Beh, io ci ho provato. É SOLO PER FARE RIDERE, NON FATEVI IDEE AFFRETTATE SU DI ME...