39 | predictable

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Mi sono svegliata prima di Dean stamani e, avendo un urgente bisogno di parlare con la mia migliore amica, sono andata via senza avvisarlo. Non abbiamo mai fatto nulla di speciale: abbiamo sempre e solo trascorso un po' di tempo assieme a prenderci in giro, a consolarci e ad abbracciarci. Ciononostante, non riesco a non negare che mi piaccia come persona e mi spaventa questa cosa, mi spaventa la possibilità che possa trasformarsi in un sentimento più intenso.
Suono insistentemente al campanello del palazzo di Cheche, indolente dell'orario e di interrompere il suo sonno. Come previsto, la sua voce assonnata e incazzata, mi apre dicendo al citofono:"Che cazzo vuoi, Sof? Sali, battona."

Mi scuso con i suoi per il disturbo e mi rinchiudo nella stanza con l'altra, che mi si butta a peso morto e a pancia in giù sul letto.

"Ti ascolto." afferma e io mi confido, non sapendo più che fare.

"Ho dormito da Dean." faccio piccoli passi avanti e indietro in quella stretta stanza.

"Che novità!" dice sarcastica, "È da un mese ormai che dormite insieme senza però andare oltre."

"Mi sento strana con lui, Cheche."

"Sei solo arrapata, nulla di nuovo. Come biasimarti poi? Passi le giornate e le notti da uno sbirro-spogliarellista altamente scopabile!"

"Ho paura."

"Di cosa? Della grandezza del suo membro? Ma falla finita!"

"E se finisse con una me rincoglionita innamorata?" domando più a me stessa che a lei, la quale scatta su in piedi, non certa di aver udito bene.

"Tu? Innamorata di qualcuno? L'apocalisse."

"Non mi aiuti. Mi sento strana con lui, ma non so descriverti nulla."

"No no no, frena, zia. Hai cambiato spacciatore?" appoggia le mani sulle mie spalle e mi guarda dritta negli occhi, come per assicurarsi che non stia mentendo o che non stia sotto effetti di stupefacenti.

"Karrueche, cazzo, sono seria." sbotto, scrollandomela di dosso e andandomi a sedere sul materasso, seguita poi da lei.

"Okay okay." si arrende e riflette, "Un altro bacio, a parer mio, ti dovrebbe schiarire le idee."

"E se l'esito non è quel che mi aspetto?"

"Lo accetti. Come dice il nostro spacciatore di fiducia: è sempre bello provare cose nuove!"

____

Ho passato l'intero pomeriggio a cercare nel mio armadio, l'outfit richiesto per la festa, ovvero un top e un paio di pantaloncini, ed è stata un'impresa che mi ha fatto capire che è giunta l'ora di mettere in ordine. Cheche dovrebbe essere sotto casa mia tra cinque minuti, ma naturalmente ci impiego un tantino di più ad uscire di casa a causa dei miei.

"Un'altra festa?" pone mia madre a braccia conserte.

"Sì, posso andare?"

"Conciata così?" continua e io quasi mi commuovo nel vederli preoccupati per me, tanto da parere una famiglia normale, ma accantono subito il mio lato sentimentale, avendo una certa fretta.

"Se hai ancora il ciclo, puoi andarci. In caso contrario, no." si intromette mio padre, la cui logica non fa un piega.

"Ce l'ho ancora." mento, dato che le mie mestruazioni sono terminate due giorni fa. Si fanno da parte e io finalmente raggiungo Cheche per poi dirigerci insieme alla Villa Hill.
Lasciamo le chiavi all'uomo incaricato appositamente per parcheggiare le auto e le moto degli invitati. La musica viene riprodotta a volume altissimo e in ogni sala vi è un differente DJ con le medesime decorazioni, che però ti lasciano incantata. Sono praticamente quasi tutti nudi: i ragazzi sembrano indossare solo i boxer e le ragazze un top-reggiseno e dei pantaloncini da cui fuoriescono metà chiappe. In più, presentano tutti sul corpo dei disegni e scritte neon. Devo ammetterlo: è sicuramente una delle più belle feste di Zoe.
Perdo di vista Cheche e vengo fermata da un uomo attrezzato di pennarelli e robe varie fluorescenti.

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