58 | secrets, shrek and slips

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Rincasata da scuola, tiro fuori dalla borsa tutto il materiale scolastico e al suo posto inserisco i documenti che ho trovato l'altro giorno riguardo l'attività illegale di mio padre e il resto dei relativi documenti

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Rincasata da scuola, tiro fuori dalla borsa tutto il materiale scolastico e al suo posto inserisco i documenti che ho trovato l'altro giorno riguardo l'attività illegale di mio padre e il resto dei relativi documenti. Grazie ad essi so dove lavorano e, sebbene il mio piano di intrufolarmici sia alquanto azzardato, non posso abbandonare il mio eroe. Ho revisionato più e più volte il mio disegno di farlo scappare, ma per pagare il suo biglietto aereo ho bisogno innanzitutto di denaro e per ricavarlo ho preso l'amara decisione di derubare l'altro uomo della mia vita, il che ha il novantanove per cento di possibilità di rovinare la mia relazione appena ricostruita. Ma ciò che non sa, non può ferirlo.
Mi dirigo all'appartamento di quest'ultimo e nell'esatto istante in cui mi appoggio sulle mie ginocchia pronta per sbloccare la serratura, la porta di spalanca, rivelando la figura del padrone di casa. È da precisare però, che data la mia posizione io abbia visto prima il mio Dean-osauro coperto da un paio di pantaloni jeans e dopo il suo viso, al contrario di lui che preso da una telefonata, non si accorge della mia presenza e avanza facendomi scontrare sfortunatamente contro il suo pacco.

"Ma che ca-... Matthew ti richiamo tra poco" termina la chiamata e porgendomi una mano per farmi alzare mi domanda curioso cosa ci faccia lì e cosa voglia fare, con tanto di ghigno sul viso.

"Non dovevi andare a fare compere?"

"Sì, ma volevo farti una sorpresa..." improvviso gesticolando con le dita, "Sorpresa!"

"Ah, ehm, grazie, ma io mi sono già messo d'accordo con Matthew per uscire per una questione di lavoro. Non penso tu voglia venire" dice, spronandomi ad indirizzarmi con lui verso l'ascensore.

"No, hai ragione" e l'obiettivo di infiltrarmi nel suo appartamento si sfuma lentamente in un pensiero lontano, difficile da raggiungere.

"Perché sei così nervosa?" ridacchia e non esito neanche un secondo a sviare l'argomento.

"Perché prima mi hai baciata davanti a tutti? Mi hai messa in una situazione scomoda. Continuavano a rompermi con la domanda è il tuo moroso? oppure da quanto state insieme?"

"Tu che hai risposto?"

"Che siamo sposati, che scopiamo tre volte al giorno e che abbiamo tre figli, due dei quali sono gemelli" maschero la mia ansia con il mio solito e ormai noioso sarcasmo.

"Sofia Hill, suona bene, no?"

"Grazie al cazzo, è quasi identico al mio cognome di battesimo" rovino quella atmosfera quasi dolce che lui invano ha cercato di creare e dopo aver ruotato gli occhi verso l'alto, parla d'altro.

"Ricordati di cercare l'abito per il matrimonio di domani."

"Sì. Vuoi che sia facile da levare o ami le sfide? Potrei mettere un corsetto, un reggiseno con il quale ho difficoltà pure io, quattro mutande della nonna" elenco cosa sia disposta a fare e involontariamente scoppia in una risata, che mi è mancata parecchio, quasi più del suo Dean-osauro. Prima o poi finirò di sparare cazzate, tranquilli!

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