"Perché la tua amica ha il mio video?" si pone davanti a me e, data la differenza di circa venti centimetri tra di noi, mi sento più piccola del normale, quasi intimorita dai suoi occhi stralunati. Opto per la via del sorriso smorzato per addolcirlo un poco e, osservando ogni mobile fuorché lui, sussurro:"Beh, potrei averglielo inviato..."
"Avevamo un patto!" batte il piede contro il parquet e io ne approfitto per riprendermi ciò che mio.
"Oh, non farne una tragedia." sbotto, avendo recuperato sicurezza con l'aggeggio in mio possesso.
"Eliminalo definitivamente e ordinalo anche alla tua amica!" esige e immagino che questo fatto gli premi parecchio, vista la sua reazione alla mia furbata.
"E se non ubbidissi, mi sculacceresti, papino?" lo stuzzico, portandolo ad allontanarsi.
"Metti a prova le mie capacità di autocontrollo."
"Frusta o mano? Preferirei la seconda opzione."
"Ma la finisci mai?" sbotta, "E se avessi io un video di te e fossi nuda?"
"Mi assicurerei che la qualità sia ottima." gli strizzo un occhio e quando realizzo di esserci riuscita con successo, senza assumere smorfie ambigue e senza sembrare una pazza con un tic nervoso, esulto, dirigendomi allo specchio appeso alla parete vicino al comò da sei cassetti. Riprovo più e più volte, ma solo due vengono bene.
"Dammi il cellulare, Sofia." pretende ancora alle mie spalle e, sapendo che é fedele quanto un cane nei confronti di Alexandra, seppur l'abbia piantato in asso, dico:"Ad una condizione."
"Quale stavolta?"
"Un bacio, non sulla fronte, non sulla guancia, ma sulle mie labbra." sono compiaciuta di me stessa e lui, con esitazione, mi stupisce accettando la mia condizione. Prima che possa aggiungere altro, mi strappa dalle mani l'oggetto che brama tanto e poi elimina il video davanti a me. Vabbé, me lo sarei fatta rinviare da Cheche non appena avremmo chiarito...
Attendo che rispetti la sua parte del nuovo patto, ma mi invita a seguirlo e ciò mi rende perplessa. Andiamo vicino al frigorifero, lo apre e tira fuori un cioccolatino Bacio Perugina per poi schiacciarmelo sulla bocca. Il punto é che me lo tiene così per più di un minuto."Stai scherzando, vero?" lo respingo imbronciata. Ero assai eccitata per il suo sì e lui invece si comporta come un bastardo, esattamente come agirei io...
"Lo preferisci al cioccolato bianco?" scherza e, anche se sono contenta del fatto che stia accantonando la sua rigidità man mano che trascorre del tempo con me, la sensazione di rifiuto mai provata finora prevale, pertanto lo insulto.
"Chi la fa, l'aspetti." replica, acciuffando la sua giacca e le chiavi.
"Dove vai?"
"Ti accompagno a casa." afferma e io mi obietto, scongiurandolo di darmi il permesso di restare qui, nell'appartamento.
"Mi conosci appena, potrei essere uno stupratore!"
Scoppio a ridere e lo schernisco:"Sì, certo, di bambole gonfiabili."
"Ti ho giá detto che non uso certe cose!" ribadisce annoiato, abbassando la maniglia della porta per poi spalancarla.
"Quindi ti masturbi con la mano? Mi stupisco che tu non sia ancora cieco." non sono in grado di frenare la mia lingua, difatti le mie parole lo stanno convincendo a fare il contrario di quel che gli sto chiedendo.
"Ti riporto a casa."
"No no!" esclamo, "Io ospito tua sorella, che per la cronaca potresti fare benissimo tu, quindi il minimo per ricambiare é permettermi di dormire qui per una sola notte."
Soppesa ciò che ho detto e dopo sette minuti esatti cede:"Eh, va bene, ma dormi sul divano."
"Non vuoi condividere il letto?" domando maliziosa, ma il suo no secco, mi ammonisce. Lo seguo mentre si indirizza a prendere delle coperte per me e anche un paio di cuscini, e al contempo precisa cosa non devo dare sotto il suo tetto.
"Se ti masturbi, se fai casino, se guardi porno, se entri in camera mia, se mi rubi qualcosa, io ti rispedisco da tua madre." minaccia, buttando bruscamente il tutto sul divano, "Buonanotte!"
"Quanto sei amorevole, davvero. E stai tranquillo, non metterò piede nella tua stanza dei giochi." lo rassicuro e lui fa per andarsene, ma lo fermo.
"Un bacio?"
"É nel frigo se hai fame." sorride e io velocemente gliene stampo uno sulla guancia, ringraziandolo. É intontito dal mio atto e deduco immediatamente che la sua adolescenza non prevedeva cento ragazze attorno.
Non commenta e si rinchiude nella propria stanza.L'orologio segna le cinque del mattino e io non sono ancora riuscita a chiudere occhio. Fumo una sigaretta ricordandomi che questo non é incluso nella lista stilata dal mio amico. Già so che mi ammazzerà per l'odore, ma non mi interessa.
Terminato il mozzicone, a passo felino faccio un giro con l'intento di trovare qualcosa di appuntito per potermi introdurre nel letto di Dean, il quale astutamente ha bloccato la serratura della porta con la chiave. Amo le sfide, motivo per cui non mi arrendo fino a quando non ottengo quel che voglio.Dopo mezzora, finalmente riesco a sbloccare la serratura, ma all'aprire la porta, Dean biascica assonnato:"Non pensarci nemmeno."
"Il divano é scomodo, dai." insisto e allora mi lascia un po' di spazio, senza smettere di darmi la spalle. Mi aggrego a lui sotto le coperte, felice.
"Hai una bella stanza e anche un letto comodo." mi complimento volendo instaurare un nuovo dialogo.
"Se non dormi, ti faccio ingerire un sonnifero a forza."
"Meglio un bacio, ma okay, ho recepito il messaggio." puntualizzo, "Buonanotte, Dean-osauro."
"Buonanotte, Sofia."
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Eighteen
Teen Fiction"Hey, modello di Abercrombie and Fitch! Mi sto annoiando, parliamo o pomiciamo?" chiedo al poliziotto di guardia, il quale subito dopo rotea gli occhi al soffitto. Beh, io ci ho provato. É SOLO PER FARE RIDERE, NON FATEVI IDEE AFFRETTATE SU DI ME...