44 | prank wars

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Mancano ancora due mesi alla fine di questo anno scolastico e dubito di venire promossa al primo colpo, avendo circa tre materie sotto la sufficienza. Pertanto, mi iscrivo al cosiddetto « sportello help » dell'istituto, che metterà nelle mani di un bravo liceale il mio futuro - sì, amo essere teatrale. Tra un mese inoltre ho l'alternanza scuola-lavoro, cosa che onestamente non mi dispiace.

"Okay, Sofia... il tuo tutor sarà Naìm Butler di quarta DL." mi consegna il fogliettino l'addetta alla segreteria e non riesco a non sbuffare a quella notizia. Bene, la mia bocciatura è assicurata.
Salgo nell'auto di Cheche, che nell'attesa si era messa ad ascoltare la musica a volume alto e a saltellare come se il sedile scottasse. Al mio arrivo però, l'abbassa e con ossequio domanda:"Dove ti accompagno, mademoiselle? A cavalcar il tuo Dean-osauro?"

"Ma smettila!"

"Io ti accompagno da lui, perché devo scappare: mi vedo con Theo."

"Chi è?"

"È l'amico di Dean, stupida bibbi (prayforary per te)."

"No, ti prego. Non cominciare a citare la DPG." la supplico e tanto per rodermi il fegato imposta la playlist di questo gruppetto musicale. Canta a squarciagola sino al condominio del nostro amico, dove la saluto e mi indirizzo al piano esatto di questo. Sblocco la serratura e ci entro senza troppi problemi, sapendo che all'interno non ci sia nessuno, fuorché Lola, la quale infatti mi accoglie saltando come un canguro e cadendo come la mia media di matematica... a capofitto. Rammento che Dean mi aveva avvertita del suo turno diurno, ma per assicurarmene perlustro l'intero appartamento. Ad un certo punto, mi accorgo delle cornici che adesso sono piene di foto che ritraggono me e Dean alla festa: in una sorridiamo, in un'altra balliamo e in un'altra ancora ci guardiamo intensamente diritti negli occhi.

"Come sei entrata?" chiede una voce alle mie spalle spaventandomi, ma poi constato che si tratta di Dean, il quale è appena entrato e ha appena appoggiato la giacca, le chiavi, la pistola e il distintivo sul comò lì vicino. Non credevo tornasse così presto, ma a scombussolarmi di più sono le foto di prima. Non fraintendetemi, tutto ciò è dolce, ma sono una frana quando una mia amicizia diviene qualcosa di serio, tendo a rovinare ogni cosa.
Da sottolineare anche il trucco effetto naturale che ricopre il suo volto; chi diavolo glielo ha fatto?

"Hey!" lo saluto allungando un po' troppo la e, e solo ora mi accorgo della busta che tenta di nascondere dietro di sé con scarsi risultati.

"Cosa stai nascondendo?" chiedo, assottigliando gli occhi in due fessure e avvicinandomi a lui, il quale tuttavia con un braccio mi allontana. Lo irrito ipotizzando che la busta contenga una nuova bambola gonfiabile, dei sex toys e robe del genere, e lui senza negare nessuna delle mie ipotesi mi ordina di attenderlo in camera da letto e, dal momento che pare un invito a fare porcherie, ubbidisco rapidamente.

"Ti avverto: sono più brava con i lavoretti di bocca che di mano." grido cercando una posizione sensuale sul materasso. Se mi sdraio di lato poi si vede facilmente la ciccia della mia pancia, quindi opto per la posizione supina da cadavere – aspetto che oltretutto mi si addice visto il mio pallore.

"Non sono interessato ai preliminari." dichiara irrompendo nella stanza a mani vuote.

"Bugiardo." lo accuso additandolo come una vecchietta che rimprovera il proprio nipotino che ha rifiutato di mangiare la pasta che ha cucinato e che potrebbe sfamare un'intera popolazione. Abbandono il letto e mi guardo in giro, sebbene ormai conosca ogni singolo ancora della stanza.

"Senti io devo fare delle commissioni, potresti tornare a casa tua?" pone guardando l'orologio che ha al polso e il timore che sia di nuovo adirato con me per chissà quale motivo si fa spazio nella mia testolina.

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