Dopo essermi lavata e dopo aver guardato Dean pulire tutto lo sporco in cucina, in corridoio e in bagno, ci siamo messi entrambi comodi sul letto a giocare a briscola. Ho già vinto sei partite su dieci e avrei tanto desiderato concordare una penitenza per il perdente.
L'orologio segna le cinque del pomeriggio e questo significa che tra due ore deve andare a lavorare. Di punto in bianco, il suo telefono si mette a squillare e lui con la lentezza pari a quella di un bradipo accetta la chiamata, che scopro essere successivamente da parte di sua madre. Mi chiede a gesti di dare da mangiare a Lola e dal momento che amo la sua cagnolina, nonostante il piscio condiviso, e dalla sua ospitalità, gli faccio questo favore. Mi fa ancora uno strano effetto vedere le nostre fotografie, scattate al compleanno di Zoe, incorniciate in bella mostra sul comò, e mi impongo di chiedergli una copia più tardi. Verso i croccantini e anche dell'acqua nelle ciotole del carlino, che si sveglia d'improvviso e si sfoga nel cibo.
Dean nel frattempo si è alterato e ha iniziato ad alzare il tono verso la madre. Tant'è che lo sento chiaro e tondo dalla cucina."Cosa? Ma come? E come faccio?" domanda, percorrendo il corridoio e spuntando da esso.
"Sì, sì, sì. Va bene. Okay. Ciao." riattacca ponendo fine a quella animata conversazione per poi lanciare il dispositivo sul divano, che però rimbalza e cade per terra.
"Adoro tua madre." dichiaro, appoggiando i gomiti sull'isola della cucina.
"Perché?"
"Perché ti fa incazzare e io adoro vederti in questo stato."
"Vaffanculo Sofia."
"Vedi? Azzecchi sempre il mio nome quando lo sei!" spiego contenta, mentre lui si siede sullo sgabello opposto a me.
"Puoi stare con me fino le nove? Ti riaccompagno a casa poi." domanda, calmandosi e rivolgendomi un sorriso. Ci rifletto un attimo, tanto per fargli credere di essere una ragazza con una quantità di cose da sbrigare, e dopo due minuti contati nego.
"Mia madre dà una festicciola con tutti i suoi amici e le sue amiche, per annunciare il matrimonio che si terrà tra due settimane e io non ne uscirò vivo se non sono con qualcuno." afferma, dicendo implicitamente di avere bisogno di me.
"Cosa? Con che velocità ha già organizzato tutto?" mostro stupore. Già il fatto che avesse programmato di fare la cerimonia il mese prossimo, mi pareva affrettato, ma tra due settimane? Quale strano e nascosto potere possiede quella donna?
"È mia madre, può fare tutto quello che vuole quando vuole."
"E io dovrei venire con te?" chiedo ed elenco i vantaggi dell'andarci, "Cibo gratis, tua madre che ti fa perdere il controllo, champagne..."
"Ti supplico."
"Accetto." cedo, anche se fare la preziosa mi stava divertendo. Gongola, ringraziandomi più e più volte, ma poi si azzittisce e mi sospira:"Avanti, dimmi le tue condizioni."
"Mi conosci ormai." constato commossa, "Baciami."
E lui, del tutto spiazzato da questa mia condizione che non riguarda né soldi né cibo, soddisfa la mia richiesta in un batter d'occhio, sporgendosi in avanti e catturando il mio viso tra le sue mani calde. Le nostre lingue si intrecciano come mai prima d'ora avevan fatto, e danzano per circa tre minuti interrotti da pause per riprendere fiato e da sorrisi.
"Okay, andiamo a casa che convinco mia sorella a prestarti un abito decente." dice e l'idea di dover abbandonare la sua comoda e larga maglietta e i suoi pantaloncini del medesimo stile, che mi fanno apparire una ragazza hip-hop di un distretto, mi rattrista. Chi cavolo ha voglia di indossare un abito attillato e i tacchi quando vai ad un evento solo per mangiare? La risposta: di certo non io.
"Non possiamo passare a casa mia?"
"No, altrimenti arriviamo in ritardo." mi informa, facendomi sbuffare.
Ci mettiamo le scarpe e lui anche un completo elegante che lo rende più attraente di quanto non lo sia già. Guida fino alla villa di famiglia e lì attendiamo Zoe nel garage con il vestito per la sottoscritta. Ci impiega un po' ad arrivare, ma quando lo fa, al suo fianco c'è il mio migliore amico – devo annotarmi di chiedergli cosa ci sia tra loro due. Ci salutiamo con un cenno del capo e in seguito i ragazzi escono per darmi la possibilità di cambiarmi."Capisco che tu sia povera, ma ci sono dei vestiti anche al mercato dell'usato."
"Sei sempre così dolce, Zoe." affermo ironica, mentre cerco di alzare la zip dell'abito antracite con i brillantini.
"Lascia fare a me, stronzetta." mi dà una mano e penso automaticamente quindi sei umana anche tu.
"Senti, che dovevi dirmi ieri?" riporto l'argomento di ieri in questo discorso che non c'entra niente.
"Niente, dimenticalo."
"Un po' difficile farlo."
"Provaci."
"E riguardo il matrimonio di tua madre?"
"Ho già un piano. Tranquilla, stronzetta." mi fa l'occhiolino e non appena indosso i tacchi, raggiungiamo gli altri due.
"Wow." esclamano sia Naìm che Dean a bocca aperta e la velocità con cui la ragazza dai capelli corvini come i miei molla uno schiaffo ad entrambi per farli riprendere, mi fa scoppiare in una fragorosa risata.
Entrati nella villa, differenti persone altezzose snob ci lanciano uno sguardo, ma a bruciare di più è quello di Celeste.
"Ciao Naìm!" saluta allegra, "Sono felice che tu sia venuto."
"Zoe." pronuncia, facendo sparire in contemporanea il sorriso smagliante che aveva occupato pochi secondi fa il suo viso perfetto.
"Mamma."
Bel modo di accogliere la propria figlia.
Passa lo sguardo su di me e fissa malamente l'altro figlio."Andiamo Dean! Hai portato la tua sgualdrinella?"
"Mi scusi?" chiedo, sperando di aver assimilato scorrettamente.
"Mamma, ti prego. È la mia fidanzata." dichiara stringendomi stretta a sé e, sebbene sotto sotto io sappia al cento per cento che lo stia dicendo solo per far tacere sua madre, il mio cuore comincia a battere così celermente che ho il timore che possa uscire dalla gabbia toracica.
"Oh, mi dispiace." si scusa, poggiando le mani sul petto con fare teatrale. E quando sto per ribattere che la perdono, aggiunge:"Per te, figliolo."
"Brutta mil-..." l'assalgo o per lo meno ci provo. Naìm me lo ha impedito tappandomi la bocca.
Mi avvicino a Zoe che ha assistito alla scena esilarata e le sussurro che ho cambiato idea, che sono a sua completa disposizione per rovinare il matrimonio.
"Tu porta via mio fratello e al resto ci penso io." bisbiglia al mio orecchio e io so alla perfezione come assolvere il compito che mi ha appena affidato. Avviso Dean che sarei andata in bagno, ma data la sua insistenza ad accompagnarmi, gli rifilo un'altra bugia.
"Ho bisogno del rossetto che ho nella borsa... nella tua auto." mento e lui assente accompagnandomici.
Afferro il lassativo e il rossetto, nascondendo il primo nel reggiseno e poi torniamo alla festa formale, dove prendo due bicchieri di champagne.Ne correggo uno con il lassativo per porgerlo al mio cosiddetto fidanzato, il quale beve tutto in un sorso.
E ora devo solo aspettare che gli faccia effetto.
N/A
Ringraziate Mbappé, Griezmann e Pavard💙C'È STATA LA CADUTA DEGLI DÈI, RAGAZZI!😱
Okay, la smetto.
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Eighteen
Teen Fiction"Hey, modello di Abercrombie and Fitch! Mi sto annoiando, parliamo o pomiciamo?" chiedo al poliziotto di guardia, il quale subito dopo rotea gli occhi al soffitto. Beh, io ci ho provato. É SOLO PER FARE RIDERE, NON FATEVI IDEE AFFRETTATE SU DI ME...