JAY
"Ci risiamo, Jay?" Mi volto verso quella voce famigliare, ed il mio migliore amico fa capolino davanti ai miei occhi. E' in piedi di fronte a me, con la fronte corrucciata e gli occhi ridotti a due fessure. "Sono solo le quattro del pomeriggio."
"Fottiti, Brett." Ho la voce impastata mentre rispondo, mi strofino gli occhi con le mani e cerco di riprendermi.
Sono seduto sul divanetto del Rock Bar, il mio bar preferito, e sto sorseggiando il millesimo bicchiere di whiskey. Non proprio il millesimo, ma diciamo che ho perso il conto.
"Non puoi risolvere ogni volta i tuoi problemi così, Jay." Passa una mano fra i suoi capelli lunghi, sconsolato. "Cosa è successo questa volta?" Chiede puntandomi addosso i suoi occhi indagatori. E quello sguardo di rimprovero mi fa male ogni volta, ma non posso evitare di ridurmi in questo stato.
"Le solite cose. Mary mi ha chiamato piangendo, chiedendomi di tornare a casa per il pranzo della domenica." Con una mano mi gratto l'accenno si barba sul mento. "Puoi immaginare cosa le ho risposto." Concludo.
"Andrew e Mary ti amano e ti trattano come se fossi la cosa più preziosa di questo mondo." Abbandona la braccia lungo il corpo. "Non puoi provare almeno a trattarli come meritano? Sei tutto per loro, Jay."
"Non sono i miei genitori, Brett. Mettitelo in testa" Sputo acido, riducendo gli occhi a due fessure. "Per me possono andare a farsi fottere entrambi."
Brett sbuffa, stanco di sentirsi dire sempre le stesse cose da me. "Non si meritano questo e tu lo sai."
Si avvicina a me e mi prende di peso per farmi alzare. "Ti porto al campus." Afferma, mentre mi trascina fuori dal Rock Bar.
Cerco di camminare in modo normale, senza inciampare nei miei stessi piedi, ma è alquanto difficile. Rischio di cadere per ben tre volte, mentre ci dirigiamo verso la sua macchina. La sbronza mi fa girare la testa come se fossi sulle montagne russe, infatti non so come sono entrato o come sono arrivato all'auto di Brett.
"Sai come funziona." Afferma il mio amico, mentre accende la macchina.
"Se mi viene da vomitare, lo faccio fuori dal finestrino." Rispondo cantilenando. Ormai l'ho imparato a memoria, me lo ripete ogni volta che questa situazione si ripete, cioè ogni volta che Andrew o Mary mi chiamano per pregarmi di tornare a casa.
In poco tempo siamo al campus della Stanford University, che frequento già da un anno. Sono riuscito a non vomitare, per fortuna, altrimenti Brett mi avrebbe ucciso.
Tra pochi giorni inizieranno le lezioni e dovrò impegnarmi parecchio, lo scorso anno ho perso qualche colpo e quest'anno la cosa non deve ripetersi.
Non ho fatto molti sforzi per entrare qui, Andrew e Mary pagano tutto senza farsi troppi problemi. È inutile negarlo, hanno moltissimi soldi e quando mi laureerò in Economia, probabilmente Andrew mi farà entrare nella sua azienda. Non sprizzo felicità da tutti i pori nell'avere già un lavoro pronto ad aspettarmi, perché lavorare con Andrew sarà complicato. Provo un forte astio verso di lui, come anche verso Mary. Non riesco ad accettarli, ma non posso rinunciare ad un lavoro del genere, anche se il mio vero sogno è quello di giocare a Basket. Non per vantarmi, ma sono il migliore qui al college.
Brett mi sta letteralmente trascinando verso la nostra stanza, visto che non mi sento più le gambe.
"Di nuovo, Jay?" Una voce fastidiosa mi fracassa i timpani. Chi poteva essere se non Roxy.
Alzo gli occhi al cielo, fermandomi di fronte a lei, nel giardino del campus. "Fatti i cazzi tuoi, Roxy." Sputo acido.
"Sei un idiota." Risponde scuotendo il capo.
"Però questo idiota ieri sera ti faceva impazzire." Ho un sorriso malizioso piantato in faccia. "Vuoi fare un altro giro sulla giostra Jay?" Domando indicando la patta dei pantaloni.
"Ripeto: sei un idiota, Jay." Risponde con una smorfia schifata stampata in faccia. In un secondo sparisce dalla mia vista e la ringrazio mentalmente per questo.
"Dovevi per forza?" Chiede il mio amico, con un'espressione perplessa.
"Sì, dovevo." Rispondo soddisfatto e con un sorriso stampato in faccia.
"Non dovresti trattare così le donne." Continua imperterrito il mio migliore amico. Brett è il mio opposto, tratta le donne come se potessero spezzarsi da un momento all'altro, come se fossero delle pietre preziose o dei fiori appena sbocciati. Infatti di solito è lui a rimanere fregato. Non riesce a trovare quella giusta ed ha avuto moltissime delusioni. Questo è uno dei motivi per cui mi comporto così: non voglio fare la fine del mio amico e soffrire per amore. L'amore è una cazzata.
"Brett, lo sai come la penso." Faccio una pausa. "Io le uso per i miei bisogni, come loro usano me, e poi non le chiamo più. Semplice."
"Peccato che le tue conquiste poi vengano a piangere da me." Sbuffa scuotendo il capo. "Roxy continui a chiamarla però."
"Solo perché lei ha capito come sono fatto e lo accetta." Affermo con un sorriso. "Niente relazioni, niente amore, solo sesso."
Riprendiamo a camminare e passiamo accanto a due ragazze, con le valigie più grandi di loro. Sono sicuramente nuove, delle matricole.
Buon per me, penso.Faccio l'occhiolino alla ragazza bionda, che mi sta osservando curiosa. Devo dire che è davvero bella, con i suoi lunghi capelli biondi, gli occhi azzurri come il cielo limpido e quel fisico perfetto.
Sono quasi ipnotizzato da lei e dai suoi occhi, però io non sono un tipo che crede nell'amore e nelle favole. Io da lei voglio solo una cosa e sicuramente la otterrò.
"L'hai puntata?" Domanda Brett, anche se già conosce la risposta.
Mi conosce alla perfezione e la nostra amicizia va avanti da più di sette anni. È il mio migliore amico, l'unico che mi sia rimasto accanto nonostante tutto, nonostante tutte le mie cazzate."Forse." Rispondo con un sorriso sghembo, mentre il mio amico alza gli occhi al cielo e aumenta il passo verso il campus.
Lo seguo a ruota, mentre continuo a pensare a quella ragazza.
Sarà mia.
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Tra miliardi di persone
ChickLit[COMPLETA - IN REVISIONE] Allie Cooper è una ragazza forse troppo buona per il mondo che la circonda. I suoi genitori la amano e la trattano come se fosse la cosa più preziosa di questo mondo. Nonostante la sua non sia una famiglia benestante, All...