28. FORSE

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ALLIE

Ho letteralmente passato la notte in bianco, non riuscivo a smettere di pensare che oggi incontreremo Greg. Dovrò cercare di calmare la mia irrefrenabile ira nei suoi confronti, altrimenti peggiorerò le cose, ma l'unica cosa a cui riesco a pensare è che se dovesse vincere quell'essere, Jay sarà costretto a lasciare il college e di conseguenza lo vedrò di rado. Inoltre rovinerà completamente la sua carriera sportiva e Jay non lo merita, è troppo dotato per essere buttato via come un calzino vecchio.

Un bacio bollente solletica la mia spalla e mi distoglie dai miei pensieri.
"Buongiorno." Sussurra Jay, contro la mia schiena.

Mi volto verso di lui, per permettere ai nostri occhi di incontrarsi, come solo loro sanno fare.

"Buongiorno."

"Hai il viso stanco." Mormora, accarezzando la mia guancia con le nocche.

"Non ho chiuso occhio." Ammetto, posando la testa sul suo petto possente.

"Nemmeno io." Borbotta a voce bassa.

"Dimmi che andrà tutto bene." Dico, mentre il mio corpo prende a tremare dalla paura.
Non voglio che succeda qualcosa di brutto, non voglio.

"Vorrei poterne essere sicuro, Allie." Ammette con voce tremante, mentre con la mano mi accarezza i capelli.

Una lacrime sfugge dal mio controllo, accarezza la mia guancia ed atterra sul suo petto.

"Non piangere." Afferma autoritario.

Non posso controllarmi, Jay.
Non posso evitarlo, io sono così.
Se soffro, piango.
Se sono felice, sorrido.
Lo so che ti fa male vedermi così, spero mi perdonerai.

"Dovevo ascoltare Brett quel giorno, ma Greg ha detto... quelle cose." Sputa con rabbia.

"Cosa ha detto?" Chiedo, sperando che questa volta mi risponda.
Dimmelo, Jay.

"Lui... ha detto delle cose su di te." Dice in un sussurro quasi impercettibile.

Quelle semplici parole mi stringono lo stomaco in un morsa, mentre il mio cuore perde un battito.

"Q-quali cose?" Biascico.

Jay mi afferra il mento con le dita e alza il mio viso verso il suo.
"Delle cose che non doveva dire." Mormora a denti stretti. "Non deve parlare di te."

I miei occhi si chiudono all'istante alla visione di Jay, ridotto in quello stato. La voce è un fascio di nervi e la mascella è completamente serrata.

"Scusami." Sussurra ad un passo dalle mie labbra. "È che parlare di lui... mi fa diventare matto."

Apro lentamente gli occhi, che senza esitazione entrano in collisione con i suoi. Non servono parole per fargli capire che lo capisco, per dimostrargli che la sua reazione è lecita, nonostante i sensi di colpa mi stiano attanagliando.
So che non sono stata io in prima persona a metterlo nei guai, però è stata colpa mia se è scoppiato.
Mia soltanto.

"Allie, a cosa stai pensando?"

Vorrei dirtelo Jay, ma so che non servirebbe a nulla. Peggiorerebbe solamente le cose. Me lo prendo io un po' del tuo senso di colpa, un po' della tua preoccupazione.

Non rispondo, abbozzo un sorriso e premo le mie labbra sulle sue in un dolce bacio. Ci rassicuriamo a vicenda con questo bacio, ci sussurriamo che andrà tutto bene.

*

Siamo nell'ufficio dell'avvocato di Greg da quasi mezz'ora, e di lui e suo padre non c'è traccia.

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