JAY
Dopo aver lasciato Allie nella stanza degli ospiti, mi dirigo nella mia.
Appena ci metto piede i ricordi mi assalgono ed il dolore si impossessa di nuovo di me, entra dentro di me come un vortice e risucchia tutto.La vista si appanna, mentre lo stomaco si chiude. Sono in un buco nero dal quale non posso uscire.
Serro i pugni lungo i fianchi, mentre la mia mascella si contrae senza che possa controllarla.
Ecco perché non voglio tornare in questa casa. Penso al passato, a tutto ciò che ho dovuto sopportare. Soprattutto in orfanotrofio.
Non posso accettare di essere stato abbandonato dai miei genitori.Sferro un pugno contro la parete e non sento dolore, non sento nulla.
Quello che ho dentro fa molto più male e non se ne andrà mai."Jay." Dice Allie in un sussurro.
Non l'ho neanche sentita entrare.Sussulto quando la sua mano si posa sulla mia spalla.
"Non toccarmi." Sputo.La sua mano si allontana immediatamente, mentre i suoi occhi sono pieno di preoccupazione.
Non capisce, non capisce la mia reazione."Che succede, Jay?" Incrocia le braccia al petto.
"Allie, ti prego. Lasciami solo!" Sbraito.
Corruccia la fronte. "Non voglio lasciarti solo, voglio aiutarti." Mormora.
"Và via!" Urlo. "Abbandonami come hanno fatto tutti. È così facile farlo con me."
"Ma cosa stai dicendo?" Chiede confusa. "Non voglio abbandonarti. Non lo farò."
"Perché?" Chiedo in un sussurro.
"Perché ci tengo a te." Mormora. "Non voglio lasciarti soffrire da solo." Si avvicina a me di qualche passo, e la sua mano si posa leggera sulla mia guancia. "Parla con me." Sussurra.
La tentazione di dirle tutto è tantissima, ma il coraggio mi manca.
Non voglio essere guardato da lei con occhi diversi. Non voglio."Io... io non..." balbetto. "Non posso, Allie."
Mi allontano da lei ed esco di casa, sbattendo la porta, senza degnarmi di rispondere alle urla di Mary.
Mi dispiace di aver lasciato Allie lì da sola, però devo uscire da questa casa, devo riprendermi.
Il mio telefono continua a squillare nella tasca, mentre cammino per le vie di San Francisco in cerca del mio bar.
Lo imposto su silenzioso e continuo la camminata.
Arrivo lì dopo qualche minuto, entro ed ordino da bere.
Devo bere.ALLIE
Jay è fuori da quasi due ore. Sua madre è preoccupatissima e sto cercando di confortarla.
"Pensavo avesse smesso." Afferma, scoppiando in un pianto disperato.
"Di fare cosa?" Chiedo confusa.
"Di... di..." Balbetta fra le lacrime. "Di bere per non soffrire."
Cosa? Jay è in giro a bere e noi siamo qui ad aspettarlo, invece di setacciare tutta San Francisco?
"Forse dovremmo andare a cercarlo." Propongo.
"La situazione peggiorerebbe solamente, vuole stare solo." Afferma Andrew.
"Ma potrebbe finire nei guai o peggio..." Sussurro.
La preoccupazione si è impossessata di me. Voglio trovarlo.Invio l'ennesimo messaggio al suo cellulare, sperando che a questo risponda.
"Sa cavarsela." Risponde freddo Andrew.
"Perché lo fa?" Chiedo sconvolta.
"Immaginavo che non te ne avesse parlato. Soffre nel raccontare ciò che ha passat-" si blocca quando la porta si spalanca con un tonfo.
Mi alzo in piedi e corro verso l'ingresso.
Jay cammina a stento, inciampa nei suoi stessi passi.
"Jay." Urlo preoccupata."Sto... bene." Biascica.
"Non mi sembra che tu stia bene, Jay." Dichiara Andrew. "Vieni, ti porto in camera."
"Non mi devi toccare!" Sbotta Jay.
"Lo porto io." Affermo sicura.
Prendo il braccio di Jay e lo poso sulle mie spalle, per permettergli di tenersi a me.Con un po' di difficoltà raggiungiamo il piano di sopra. Lo conduco nella sua stanza e lo poso lentamente sul letto.
"Non eri obbligata a farlo." Mormora.
"Volevo farlo."
"Grazie, Allie." Biascica.
Fisso i miei occhi nei suoi, voglio leggergli dentro. So farlo.
"Perché lo fai, Jay?"I suoi occhi si scuriscono in un attimo, capisco che qualcosa lo sta logorando dentro.
Vorrei tanto sapere cosa. Vorrei aiutarlo."Se te lo dicessi, tu non mi guarderesti mai più allo stesso modo." Dice in un sussurro. "Proveresti pena per me, lo so. Ed io non voglio pietà."
"Come fai ad esserne certo?" Chiedo frustata.
"Succede sempre così." Afferma, passando una mano fra i suoi capelli. "Lasciami un po' da solo, ti prego." Mormora, mentre rotola dall'altro lato del letto, dandomi così le spalle.
Mi arrendo.
"Ti chiamo per la cena."Esco da quella stanza e prendo un respiro profondo. Mi sembrava di trattenere il respiro lì dentro.
Vorrei sapere cosa lo tormenta, vorrei aiutarlo, ma a quanto pare lui non vuole essere aiutato.Decido di andare in cucina per dare una mano a Mary con la cena.
Appena faccio il mio ingresso, la donna mi rivolge un sorriso triste."Allie." sussurra.
"Sono venuta a dare una mano." Rispondo, avvicinandomi a lei di qualche passo.
"Grazie, ne avevo proprio bisogno."
Le sorrido e la aiuto a pelare le patate."Sei la prima ragazza che porta qui a casa, sai." Mormora. "Devi essere speciale." Dice, voltandosi verso di me con un sorriso stampato sul volto.
"Oh, no. Non ho nulla di speciale." Sussurro, abbassando lo sguardo.
"Secondo me sì. Tu puoi aiutarlo." Una lacrima solitaria scende sulla sua guancia.
"Jay non vuole farsi aiutare." Borbotto, scuotendo il capo.
"Ti sbagli." Mi contraddice. "Ha solo paura."
Mi volto di scatto verso di lei. "Paura?" Chiedo confusa.
"Sì, paura di soffrire ancora. Paura di essere abbandonato un'altra volta." Sussurra. "Ha paura dei sentimenti che prova per te. Ti guarda come se fossi la cosa più preziosa di questo mondo."
Le mie guance prendono fuoco.
Non ho notato quello che dice lei.
"Non... non..." Balbetto."Sei così cieca, Allie." Ridacchia.
SPAZIO AUTRICE 🍭
Innanzitutto volevo ringraziarvi perché grazie a voi la storia è:
#99 nella classifica dei romanzi rosa.
Grazie grazie grazie 😍Jay è tormentato, è un uragano in piena crisi.
Riuscirà a rivelare cosa lo tormenta ad Allie?
Oppure continuerà a soffrire da solo?
Cosa ne pensate di questo capitolo mooolto triste?
Votate e commentate 🌟🌟🌟
Baci 😘😘😘
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Tra miliardi di persone
ChickLit[COMPLETA - IN REVISIONE] Allie Cooper è una ragazza forse troppo buona per il mondo che la circonda. I suoi genitori la amano e la trattano come se fosse la cosa più preziosa di questo mondo. Nonostante la sua non sia una famiglia benestante, All...