33. TUTTO NERO

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JAY

È passata una settimana. Una fottuta settimana da quando Allie è andata via. Pensavo sarebbe tornata, pensavo che la sua rabbia si sarebbe attenuata e invece mi sbagliavo. Non ha intenzione di parlarmi, di vedermi, di respirare la mia stessa aria.

Peccato che io voglia perdermi nel tuo respiro, nei tuoi baci, nei tuoi occhi.
Voglio i tuoi capelli sparpagliati sul mio cuscino.
Voglio fare l'amore con te fino al mattino.
Ti voglio nella mia vita.
Ti voglio ora.
E mi manchi. Mi manchi da impazzire.

Ed io pazzo lo sono diventato davvero, appena è andata via.
Ho litigato con Cheryl perché non ha voluto dirmi dov'è Allie e con Brett per lo stesso motivo.
So che lui sa qualcosa, lo conosco, ma so anche che non accetterà mai quello che ho fatto. Odia queste cose e odia Roxy, quindi me la farà pagare con il suo silenzio.

Il suo silenzio, però mi uccide.
Mi uccide perché non posso fare niente, perché non posso rimediare ai miei errori.
Posso solo restare a guardare.
Posso solo aspettare che Allie torni qui. Posso solo sperare.
E io nella speranza ci credo poco.

Sono ad una stupida festa, ma i miei pensieri sono tutti rivolti a lei, alla ragazza che mi stregato, che mi ha fatto perdere la ragione.
Sono stato così stupido da farla scappare da me, ed ora sto sorseggiando la seconda bottiglia di gin e quasi non ne sento più il sapore. Anzi non sento proprio niente.

Sono giorni che vado avanti così e so che è sbagliato, che non è il modo giusto per risolvere i problemi, ma conosco solo questo.

Ogni volta che i miei pensieri tornano a lei, bevo qualche sorso, così da sgomberare la mente e questa sera sta quasi funzionando.

"Che cazzo fai?" Sbraita Brett, con gli occhi scuri dalla rabbia.

"Niente."

"E queste cosa sono?"
Prende in mano le due bottiglie vuote di gin e me le mostra, non mi sono neanche accorto di aver finito la seconda.

"Due bottiglie... vuote." Ridacchio, mentre stappo la terza.

"Non fare cazzate." Sputa acido. "Ci rischi la pelle così."

Bevo un grande sorso di gin dalla bottiglia e con molta difficoltà la butto giù.
"Va tutto bene."

Mi strappa la bottiglia dalle mani in un gesto fulmineo.
"Basta!" Sbotta.

In quell'istante capisco che forse Brett ha ragione, che forse stavolta ho davvero esagerato. Ci rischio davvero la pelle.

Cerco di alzarmi dal divanetto, ma non sento le gambe, non sento nulla.
La vista è annebbiata, il cuore mi scoppia nel petto.

Non so neanche se sono in piedi o seduto, non so dove sono.

Tutto è nero. Tutto.

ALLIE

Sono a casa da una settimana e non sto meglio, non è cambiato nulla.
Mi manca, non posso negarlo.
Mi manca come l'aria che respiro.
Mi manca tutto di lui, perfino i suoi casini, i nostri litigi.

Ho dovuto bloccare il suo numero per non chiamarlo, altrimenti lo avrei perdonato subito, senza neanche pensarci. Già il giorno dopo essere tornata a casa, volevo vederlo, volevo parlarci, ma non era giusto per me. Non mi sarei rispettata abbastanza.
Così ho cercato di resistere.

Ho cercato di passare la maggior parte del tempo con i miei genitori, in giro per il mio paesino. In quei momenti avevo un po' di pace, poi però appena ero da sola, Jay tornava ad occupare ogni parte della mia mente. Era perfino nei miei sogni. Era sempre qui a tormentarmi, a ricordarmi quanto sento la sua mancanza.

Ho immaginato le sue labbra sulle mie così tante volte che ho perso il conto.
Ho immaginato di ritrovarmelo qui, a casa mia.
Poi, però, ricordavo il motivo della mia rabbia, del mio dolore ed a tormentarmi era questo.

Sono in salotto con i miei genitori, stiamo guardando un film insieme e Jay è nella mia testa anche ora.
Una brutta sensazione si annida fin dentro le ossa, mi stringe lo stomaco in una morsa, mi distrugge.

In quel preciso momento il mio cellulare prende a squillare, il mio corpo ha un sussulto incontrollato.
È Cheryl.

"Pronto?" Rispondo immediatamente.

"Allie..."
La voce di Cheryl è rotta dalle lacrime e capisco che qualcosa è successo, che la mia brutta sensazione aveva un perché.

"Che è successo?" Chiedo allarmata, mentre i miei genitori mi rivolgono sguardi preoccupati.

Loro non sanno di Jay, non sanno nulla. Non ho avuto il coraggio di dirglielo, non ne ho avuta la forza.

"Jay... è in ospedale." Lo dice così, in un sussurro quasi impercettibile, mentre posso sentire il mio cuore che si spezza ancora.

"Che significa?" Grido, con le lacrime che rigano già le mie guance.

"Torna subito, Allie." Dice tutto d'un fiato. "Ti prego, ha bisogno di te."

Chiudo la chiamata.
Torno subito, te lo giuro che torno subito.

Prendo le prime cose che trovo, le butto in valigia senza neanche piegarle.
Mia madre mi guarda preoccupata, non capisce, non può capire.

"Devo tornare." Dico solo, sperando che capisca.

"Non so cos'è successo, non so chi è lui, ma fai quello che devi fare."

L'abbraccio, è quello che mi serve.
"Lo amo, mamma." Dico tra le lacrime. "Non voglio perderlo."

"Non succederà, tesoro." Afferma sicura, rassicurandomi appena.

Salgo sul primo aereo che trovo, devo tornare lì. Devo andare da lui.

Sto arrivando, Jay.
Non ti lascio solo.
È una promessa.
Andrà tutto bene.

Deve andare tutto bene, deve per forza, perché io non ci riesco a vedermi senza di lui.
Ho bisogno di lui per vivere, come lui ha bisogno di me.

Sto arrivando.
Aspettami.

SPAZIO AUTRICE 🍭
Lo so, è corto! Perdonatemi 😭

Un capitolo pieno zeppo di tristezza, aiuto!

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Bacii😘😘😘

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