9. SEI LA PRIMA

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ALLIE

"Poi voglio sapere tutto!" Esclama Cheryl.

"Per la millesima volta, non è un appuntamento, Cher." alzo gli occhi al cielo.

"Tecnicamente Aaron ti sta portando in giro per la città, voi due da soli, quindi è come se lo fosse." Riflette, puntando l'indice sul mento.

Quasi mi sto pentendo di aver accettato questa uscita con Aaron. Nella mia testa era una semplice passeggiata per la città, ora invece penso di aver sbagliato a prenderla così alla leggera.

Sbuffo sonoramente e non le rispondo. Ormai ho perso le speranze, non capirà mai che è solo un'innocua uscita. Non mi interessa Aaron in quel senso, poi le cose che mi ha detto Jay su di lui sembrano vere. Non voglio sicuramente essere presa in giro da un altro ragazzo, già è successo troppe volte.

Ricevo un messaggio da parte di Aaron che mi avverte di essere sotto il dormitorio, perciò esco dalla stanza e lo raggiungo, dopo aver salutato Cheryl che continua a sorridere come un'ebete ed a ripetere che è un appuntamento.

"Ciao Allie." Mi saluta Aaron con un occhiolino ed un sorrisetto stampato in faccia.

"Ciao." Rispondo subito, osservandolo.

In fin dei conti è un bel ragazzo, niente da dire, però le parole di Jay vorticano ancora nella mia testa e mi confondono completamente. Di solito ho sempre fatto tutto di testa mia, non mi sono mai fatta influenzare da nessuno prima di conoscere chi ho davanti. Non so davvero perché questa volta le sue parole mi abbiano colpita così tanto.

Con un cenno del capo mi invita a seguirlo. Arriviamo davanti alla sua macchina e mi apre addirittura la portiera. Sono colpita, devo ammetterlo, ma non posso non pensare che faccia così con tutte.

"Grazie." Dico con un sorriso, mentre entro nell'abitacolo.

Dopo qualche secondo mi raggiunge anche lui e passiamo il pomeriggio a visitare le attrazioni più importanti e famose della città, che mi piace davvero e mi colpisce più del dovuto. Ho scattato anche qualche foto da far vedere a Cheryl, che sicuramente adorerà.

Dopo quasi due ore di camminata, ho i piedi a pezzi e sono stanca morta, inoltre il caldo e l'afa che ci circondano non aiutano affatto.

Aaron deve accorgersene, perché mi chiede: "Vuoi andare in un bar? Così ti riposi un po'."

"Sì, volentieri." Rispondo, sorridendogli grata.

Dopo qualche minuto raggiungiamo un bar davvero carino. Non è molto grande, ma è abbastanza affollato.

"Questo è uno dei bar dove si riunisce buona parte del campus." Rivela, passandosi una mano fra i capelli.

L'avevo immaginato, visto che la maggior parte dei clienti presenti sono ragazzi della mia età ed anche più grandi.

"Lo vedo."

Lo seguo verso la porta d'ingresso del bar, che varchiamo un attimo dopo. C'è davvero il pienone, tanto che trovare un tavolo libero è quasi un'impresa. Alla fine prendiamo posto in uno dei pochi tavoli liberi ed i miei piedi mi ringraziano.
Finalmente sono seduta.

Per fortuna la cameriera viene subito a prendere i nostri ordini, nonostante il casino che c'è qui. Ordino un tè freddo, visto che sto morendo di sete.

Mentre aspettiamo l'arrivo dei nostri ordini, osservo curiosa il locale. È davvero grazioso e le tonalità celesti delle pareti sono molto rilassanti.

Vago ancora con lo sguardo, sentendo degli occhi puntati addosso, e poi lo trovo lì. È Jay, che mi sta fissando dalla parte opposta del locale: ha la mascella contratta e le mani strette in due pugni. I suoi occhi penetranti mi colpiscono all'istante, fino a farmi distogliere lo sguardo imbarazzata. Non l'ho capito il perché del suo sguardo, dei suoi pugni stretti. Non ci ho capito niente.

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