4. UNA TIPA TOSTA

47.1K 1.6K 437
                                    

JAY

Ho dormito praticamente tutto il pomeriggio, per cercare di smaltire la sbornia ed è quasi ora di cena. Passo una mano fra i capelli, notando che somigliano ad un groviglio di nodi. Sbuffo, alzandomi a sedere sul lato del letto. Lo stomaco fa degli strani rumori, dovuti al fatto che ho nettamente esagerato con l'alcol. Dovrei mangiare, ma basta il solo pensiero di ingurgitare qualcos'altro che sento già i conati salirmi in gola.

Devo smettere di pensare al mio stomaco, all'alcol e al cibo, devo distrarmi. Potrei andare da Roxy a divertirmi un po' in realtà. Sì, credo proprio che lo farò. È proprio quello che mi serve.

Dopo aver fatto una doccia rilassante ed essermi cambiato i vestiti, mi dirigo in camera sua nel dormitorio delle ragazze. Si trova proprio di fronte a quello maschile, quindi la strada da percorrere non è molta.

Attraverso il campus con ampie falcate ed in poco tempo sono davanti la porta della sua camera. La numero tredici.

Busso alla porta energicamente, per farle capire che sono io, ed attendo che mi apra. Sono già in trepidante attesa.

Ad aprirmi però non è la chioma arancione di Roxy, bensì una chioma bionda, che riconosco subito. È lei. È la ragazza bionda che ho visto fuori dal campus poche ore fa. Sarà destino.

Passo i miei occhi curiosi su tutta la sua figura, dalla testa ai piedi, ed ancora una volta devo ammettere che sia davvero bella.

"Hai sbagliato stanza." Afferma subito, cercando immediatamente di chiudere la porta. Quasi me la sbatte in faccia, ma per sua fortuna riesco a fermarla prontamente con il piede.

"In realtà no." Sorrido sornione. "Roxy non c'è?" Chiedo, squadrando ancora il corpo perfetto della ragazza davanti a me.

"No, è uscita per cena." Risponde, passandosi una mano fra i capelli biondi.

"Tu sei?" Chiedo, poggiandomi allo stipite della porta con la spalla.

"La nuova coinquilina di Roxy." sorride appena, puntando i suoi occhi azzurri nei miei. Si sta divertendo parecchio, vedo.

"Sei simpatica, però." Ridacchio. "Come ti chiami?"
Voglio sapere il suo nome a tutti i costi e so che alla fine di questa conversazione lo saprò.

"Perché vuoi saperlo?" Chiede, incrociando le braccia al petto.
Sembra una ragazza parecchio tosta, una di quelle che non si fanno mettere i piedi in testa da quelli come me, ma potrebbe rivelarsi una piacevole guerra la nostra.

"Sei tosta, eh?" ridacchio. "Io sono Jay, piacere."
La mia tattica consiste nel mostrarmi clemente e flessibile, quindi è toccato a me fare questo primo passo. Sono convinto che lei non lo avrebbe mai fatto altrimenti, ed io non avrei saputo il suo nome oggi.

"Sì, lo sono." Risponde sicura di sé, e mi piacerebbe far crollare questo suo muro possente. "Allie." 

Finalmente mi rivela il suo nome, e quasi non mi sembra vero che sia stato così semplice ottenere ciò che volevo. È bastato mostrarmi più sensibile del solito.

Allie. Beh, presto ti conquisterò Allie, e di questo ne sono convinto. Tutte cadono ai miei piedi, e lei non può evitarlo. Io, invece, non mi inginocchio mai, non crollo mai e non cado ai piedi di nessuna. Mai.

La voce gracchiante di Roxy interrompe la mia conversazione con Allie. Ed è strano che mi senta infastidito dal fatto che ci abbia interrotti.
"Jay, che ci fai qua?"

"Sono venuto a trovarti, Roxy. Pensavo fossi sola." Rispondo con una smorfia maliziosa, tornando subito ad essere il menefreghista di sempre.

Appena pronuncio questa frase Allie rientra in stanza, senza degnarmi di un saluto o di uno sguardo, ma in questo momento non mi importa molto.

"Oggi no." Cosa?
Anche Roxy mi sta rifiutando oggi?

Mi avvicino a lei e utilizzo uno dei miei metodi infallibili per convincere le ragazze.
"Avanti, Roxy." Sussurro al suo orecchio, mentre le accarezzo i fianchi con le dita.

La sento che rabbrividisce e sorrido trionfante, ormai sicuro di aver vinto questa battaglia.

"Ho detto di no, Jay." Risponde invece, spingendomi via per le spalle. "Se ti fossi risparmiato quelle cose oggi, magari ora ci staremo divertendo insieme." Conclude incrociando le braccia al petto.

"Ero ubriaco." Infilo le mani nelle tasche dei jeans. "Non avrei mai detto quelle cose, se fossi stato sobrio." Mento.

"Smettila." Gracchia, alzando gli occhi al cielo. Entra nella sua stanza e mi sbatte la porta in faccia.

È la seconda volta in una sola giornata che mi viene sbattuta una porta in faccia, in questo caso è anche la stessa. La mia autostima potrebbe risentirne, ma sono troppo sicuro di me per essere toccato da una cosa del genere. Non mi importa di nessuno, infatti sicuramente troverò qualcun'altra disposta a passare la sua serata con me, divertendoci assieme.

* * *

Ho appena finito di spassarmela con una ragazza dai capelli rossi del campus, una di quelle che mi ronza intorno da un po'. Non l'avevo mai calcolata fino ad ora, ma questa sera è andata così. Avevo detto che sarebbe stato facile.

Siamo nella mia stanza perché Brett ha passato la serata con la sua famiglia, che vive poco lontano da qui. Insomma, la stanza era libera ed era tutta per me. Il mio amico, però, dovrebbe tornare a momenti, quindi devo preoccuparmi di mandar via la rossa qui vicino a me.

"Posso restare a dormire?" Chiede, facendomi storcere il naso.

È una delle domande che odio di più, ed odio ancora di più il fatto che continuino a chiedermelo.

"Io non dormo con nessuna." Rispondo, mentre le lancio il suo vestito striminzito. "Vai nella tua stanza." Sputo acido.

Non ho mai dormito con una ragazza e mai succederà una cosa del genere, soprattutto non con lei. Non sono il tipo da relazioni, da cuori e fiori, e amore.

La sua espressione è furiosa, infatti si rimette il vestito in tutta fretta ed esce dalla mia stanza senza salutarmi e sbattendosi la porta alle spalle.

Resto sdraiato a letto, soddisfatto. Mentre sono perso nei miei pensieri, nella mente mi balena l'immagine di Allie. È davvero una bella ragazza ed i suoi occhi sono qualcosa di pazzesco. E il fatto che io stia pensando ai suoi occhi e non al suo sedere, mi preoccupa. Sarà sicuramente perché non l'ho ancora visto, penso.

Da una parte mi irrita, mentre dall'altra mi attira il fatto che non sia già caduta ai miei piedi e che sia una tipa così tosta.

Ad interrompere i miei pensieri contorti è Brett che fa il suo ingresso nella stanza.
"Jay, ho visto una rossa molto arrabbiata uscire dal dormitorio." Fa un pausa, giusto il tempo di poggiare lo zaino a terra. "Per caso è merito tuo?"

"Diciamo di sì, però questa volta non è colpa mia." Passo una mano fra i capelli. "Mi ha chiesto di dormire qui e tu sai ch-"

"Che non dormi con nessuna, si, si." Conclude lui per me. Ormai mi conosce alla perfezione, conosce ogni mia sfaccettatura, ogni mio difetto, tutto.

"La bionda di oggi pomeriggio si chiama Allie." Gli riferisco subito.

"Come lo sai?" Chiede, mentre si toglie le scarpe. "L'hai già conquistata?"

"Non proprio. È la nuova coinquilina di Roxy, sono andato lì per divertirmi un po' con lei e mi ha aperto Allie la porta."

"Non posso crederci." Ridacchia il mio amico.

"Già. È davvero un osso duro quella ragazza." Continuo imperterrito. "Stava per sbattermi la porta in faccia."

"È proprio quello che ti serve." Mi guarda dritto in faccia. "Una ragazza che ti tenga testa e che non ti cada ai piedi. E perché no, che ti dia anche un porta in faccia."

Mi addormento così, con quelle parole che vorticano nella mia mente.
È proprio quello che ti serve. 

Tra miliardi di personeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora