JAY
Oggi è il fatidico giorno dell'inizio delle lezioni e non ero psicologicamente pronto a tutto questo. Sono appena uscito da una noiosissima lezione di economia ed il sonno mi sta divorando. Ho rischiato di addormentarmi in aula per ben tre volte.
Il corridoio brulica di studenti, che mi rendono il passaggio difficoltoso. Non so come facciano a ridere e scherzare in mezzo a tutto questo casino, mentre io sto già diventando matto. Devo dare spallate a destra e manca per uscire da questa calca.
Quando finalmente sono nel giardino dal campus, tiro un sospiro di sollievo e riprendo a respirare regolarmente. L'aria di settembre mi colpisce immediatamente la pelle scoperta delle braccia ed è piuttosto piacevole.
Sto quasi per riprendere a camminare quando sento qualcuno strattonarmi la spalla, fino a farmi voltare verso di lui.
"Ehi Jay!" Esclama Brett allegro.
La mattina non è mai così felice e allegro, quindi la situazione è più grave del previsto e la giornata sta per peggiorare a vista d'occhio, perché quando il mio migliore amico si comporta così deve sicuramente dirmi qualcosa e probabilmente quel qualcosa non mi piacerà affatto.
"Che hai fatto Brett?" Chiedo sconsolato, passandomi una mano fra i capelli, che oggi sono davvero ingestibili.
Posa una braccio sulle mie spalle sorridendo, mentre io lo fulmino con lo sguardo.
"Stasera non prendere impegni."
"Perché Brett?" Riduco gli occhi in due fessure.
"Portiamo Cheryl ed Allie a conoscere la movida della città."
Ha un sorriso a trentadue denti stampato in faccia, come se quella per lui fosse la giornata migliore della sua vita. Deve piacergli davvero Cheryl.
Sbuffo sonoramente. "Quindi sono stato incluso in tutto ciò a mia insaputa?"
"Esatto, perché sei il mio migliore amico."
Alzo gli occhi al cielo "Non potevi invitare solo Cheryl?"
"Allie era lì, cosa dovevo fare?" Chiede, mentre si lega i ricci in una coda.
"Sei sempre il solito!" mormoro scocciato, prima di allontanarmi da lui senza degnarlo di uno sguardo.
"Andiamo anche a cena, Jay." Mi urla dietro, facendomi sbuffare ancora una volta. Prima o poi mi vendicherò.
Decido di pranzare al solito bar, dove vado sempre con la squadra e dove Aaron ha portato Allie. Sono un po' invidioso che sia stato lui il primo a portarcela, avrei voluto essere io il primo, ma ormai non posso farci più nulla.
Scuoto il capo, cercando di togliermi Allie dalla testa, anche se in questi giorni sembra un'impresa impossibile. Quell'abbraccio è stato strano e mi si è conficcato addosso, tanto che non riesco a smettere di pensarci.
Entro nel bar, saluto il proprietario che ormai mi conosce benissimo, ed ordino il solito panino.
Non ho neanche il tempo di sedermi al tavolo che il mio telefono inizia a vibrare nella tasca dei jeans. Lo afferro e riconosco subito il numero: è Mary.
Sono indeciso se rispondere o no, ma alla fine premo su quel tastino verde ed accetto la chiamata. Non posso evitarli per sempre e so quanto stanno soffrendo per colpa mia.
"Mary."
"Jay, tutto bene?" Chiede con la voce già rotta dal pianto.
Alzo gli occhi al cielo, mentre mi passo una mano sul viso. "Tutto bene, voi?"
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Tra miliardi di persone
Romanzi rosa / ChickLit[COMPLETA - IN REVISIONE] Allie Cooper è una ragazza forse troppo buona per il mondo che la circonda. I suoi genitori la amano e la trattano come se fosse la cosa più preziosa di questo mondo. Nonostante la sua non sia una famiglia benestante, All...