13. MEGLIO TARDI CHE MAI

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ALLIE

"Jay non mi ha più rivolto la parola, tranne per dirmi che partiamo oggi pomeriggio." Sbuffo. "È furioso con me e non ne capisco il motivo." Mormoro, mentre finisco di mettere le ultime cose nel borsone.

Jay dovrebbe arrivare a momenti e non mi ha più calcolata, né mi ha rivolto la parola.

"Te lo chiedi anche?" Chiede retoricamente Cheryl. "È ovvio, Allie. Gli hai detto, testuali parole, siamo ancora amici? E lui, ovviamente, non vuole essere solo tuo amico." Cerca di imitare la mia voce nel pronunciare quella domanda.

"Anche Brett mi ha detto che non lo ha mai visto comportarsi così con una ragazza." Continua imperterrita.

La fisso stupita, non capendo quale sia la conclusione di questo suo monologo.

"Cavolo, Allie!" Sbotta, alzandosi dal suo letto. "È cotto, lo capisci?"

"Ti sbagli. Vuole solo entrare nelle mie mutande, li conosco quelli come lui." La contraddico.
Jay mi prenderebbe solo in giro e lei non vuole capirlo.
Preferisco averlo come amico.

"Sei cieca o cosa?" Chiede sconvolta. "Si vede lontano un miglio che gli piaci e che non vuole solo entrare nelle tue mutande." Sbuffa sonoramente.

Alzo gli occhi al cielo, mentre chiudo il mio borsone.
"Sono solo realista." Affermo sicura. "Jay non è il tipo da... relazione." ,

"Ci rinuncio!" Passa una mano fra i suoi capelli, frustata. "Sei impossibile."

L'avviso di un messaggio, mi distrae da questa assurda conversazione.
È Jay.

Sono sotto, cita il messaggio.

Prendo il borsone, saluto Cheryl e mi dirigo fuori dal dormitorio.

Jay è parcheggiato lì davanti, con la sua auto e dalla sua espressione non sembra per niente allegro.
Si prospetta un lungo viaggio.

Salgo in macchina e poso il borsone nei sedili posteriori.
"Ciao." Dico in un sussurro.

"Ciao Allie." Risponde, senza neanche degnarmi di un sorriso o di uno sguardo.

Parte subito senza dire nient'altro ed accende lo stereo a tutto volume.
Evidentemente non vuole parlare.

Appoggio la testa al finestrino e cerco di dormire, così da passare il viaggio senza pensieri.

Sento scuotermi per la spalla.
"Allie, siamo arrivati." Mormora Jay.

Apro gli occhi e cerco di darmi una svegliata. Gli occhi di Jay sono fissi nei miei e vedo un sorriso affiorare sulle sue labbra.

"Sei buffa." Ridacchia.

Lo guardo truce. "Che gentile, Jay." Dico, alzando gli occhi al cielo.

"Non era un'offesa." Sorride. "Dai, andiamo."

Così apre lo sportello ed esce dalla macchina, dopo aver preso il mio borsone ed il suo.

Scendo anch'io dalla macchina.
"Posso portarlo io." Affermo.

"Ci penso io." Risponde, senza neanche fermarsi.

Alzo lo sguardo e resto sconvolta da ciò che vedono i miei occhi.
Wow.

La villa è immensa, completamente bianca, con delle colonne sul davanti.
Le finestre sono enormi, per non parlare del giardino che si trova proprio all'ingresso.
Non voglio neanche immaginare quanto sia grande il giardino sul resto.
Scommetto che hanno anche la piscina.

Raggiungo subito Jay, che si trova già davanti la porta d'ingresso.
"Non mi avevi detto di vivere in una villa."

"Non era così importante."

Invece lo era, soprattutto perché sono vestita come una scappata di casa e questa villa è così sofisticata.
Mio dio.

"Ehi, non farti problemi." Afferma sicuro. "Non sono quel tipo di persone che pensi tu."

"N-non pensavo a niente." Abbasso lo sguardo sulle mie converse rovinate.
"Solo che... io..."

Posa due dita sotto il mie mento e alza il mio viso, così che possa guardarlo negli occhi.
"Sei perfetta così come sei." Sussurra.

La mie guance prendono fuoco all'improvviso e sono sconvolta dalla sua rivelazione.
Mai nessuno mi ha detto una cosa simile, tranne i miei genitori.

Subito dopo si volta e suona il campanello.
Qualche secondo e la porta si spalanca, rivelando la figura di una donna di mezza età, molto affascinante.
I capelli biondi le ricadono lungo le spalle, contornando il suo viso di una carnagione chiarissima. I suoi occhi azzurri spiccano sul suo viso pallido, assieme al rossetto rosso ciliegia sulle labbra.
È l'opposto di Jay.

"Jay." Sussurra la donna, stringendolo in un abbraccio, mentre le lacrime le rigano il volto.
Mi chiedo il perché delle sue lacrime.

"Mary." Risponde Jay, separandosi quasi subito dal suo abbraccio.
Perché l'ha chiamata per nome?

La donna si volta verso di me e mi rivolge un sorriso gioioso.
"Tu devi essere l'amica di Jay!" Esclama. "Io sono Mary, sua... madre."

Jay contrae immediatamente la mascella, dopo che Mary pronuncia queste due parole.

"Allie, piacere." Rispondo con un sorriso e le porgo la mano. Lei però si avvicina e mi stringe in un abbraccio, all'inizio resto stupita, poi ricambio il suo abbraccio.
Capisco che ne ha bisogno.

Ci separiamo e Mary ci invita ad entrare in casa.
"Andrew sono arrivati!" Esclama Mary verso le scale.

La casa è enorme, davanti all'ingresso ci sono le scale che portano al piano di sopra.
A destra penso ci sia il salotto e da quello che posso notare è veramente grande e ben arredato.
I mobili sono tutti moderni e stupendi, soprattutto di colore bianco, mentre altri sono in legno.

Un signore, anche lui di mezza età, fa il suo ingresso dalle scale.
Anche lui di bell'aspetto. La cosa che mi stupisce però è che gli occhi dell'uomo sono azzurri ed i capelli sono di un castano molto chiaro, quasi biondo.
Praticamente l'opposto di Jay anche lui.

Sono abbastanza confusa, ma cerco di mascherare la mia confusione con un sorriso, rivolto all'uomo che ora sta salutando suo figlio. Non si danno neanche un abbraccio, solo una stretta di mano.

"Andrew." Dice rivolto a me, porgendomi la mano.

"Allie." Rispondo, stringendo la sua mano.

"Jay, mostra la stanza degli ospiti ad Allie." Afferma Mary.

Jay annuisce e con un cenno del capo mi invita di seguirlo.
Saliamo la lunga scalinata e giungiamo al piano di sopra.
Il corridoio è immenso e ci sono tantissime porte. Ho quasi paura di perdermi qui dentro.

Jay ridacchia. Mi volto verso di lui e fisso i miei occhi nei suoi con aria confusa.
"Ti piace qui?" Chiede poi.

"È stupendo." Rispondo con aria sognante.

Sorride. "Dove ti eri nascosta fino ad ora?" Domanda scuotendo il capo.

"In un paesino sperduto." Rispondo, ridacchiando.

"Avrei voluto conoscerti prima." Mormora, guardandomi negli occhi.
Il mio cuore perde un battito.

"Meglio tardi che mai."

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