Olivia Parker, una delle ragazze più strane che abbia mai conosciuto. Se ne sta seduta alla fermata del pullman ignorandomi completamente.
"Non fare la preziosa con me" la provoco appoggiandomi al manubrio della moto, non avrei demorso
"Evapora stupido giocatore di Basket" ridacchio per il nomignolo e la indico ovvio
"Anche tu sei una giocatrice di Basket" le faccio presente "Facciamo così, tu ora vieni con me, e prometto che se ti annoi ti riporto a casa tua e ti lascio stare" propongo e ricevo uno sguardo incerto ma quasi convinto
"Mi lascerai stare se vengo con te? Per sempre?" Domanda
"Hai la mia parola che non mi rivedrai più" prometto e sorrido vittorioso quando si alza venendo verso di meAmmetto che è un gioco per me, io e Cody abbiamo scommesso che me la sarei fatta prima della fine della gita in montagna, ma mi ha incuriosito un sacco quando oggi l'ho vista in quella palestra, avvertivo una curiosità assurda nei suoi confronti, volevo sapere ogni cosa.
Ho in mente di fare le cose per bene con lei, voglio proprio vedere fino a che punto mi resiste. Parcheggio davanti Coco's e le chiedo di aspettarmi solo qualche minuti, e quando torno con dei sacchetti di carta pieni di cibo la vedo sbarrare la bocca come una bambina emozionata. Dopo averli sistemati nelle cartelle ripartiamo e ci impieghiamo circa una ventina di minuti per arrivare sulla collina, era un posto tranquillo immerso dalla natura, semplice ma con una vista mozzafiato. C'erano molti alberi, qualche panchina e una distesa di prato e fiori enorme, era il posto ideale per starsene tranquilli a chiacchierare.
"Che posto è?" Si lascia sfuggire un sorriso
E' la prima volta che la vedo sorridere. E' davvero bella.
"Sapevo ti sarebbe piaciuto" scrollo le spalle "Avrai fame, dopotutto non hai pranzato"
"E tu cosa ne sai?" si acciglia
"Non eri a mensa" scrollo le spalle
Fa spallucce e si siede sotto un albero, a diretto contatto con il prato, e mi viene da sorridere se ripenso che qualunque ragazza io conosca, al posto suo, avrebbe fatto tremila storie per non doversi sedere sull'erba bagnata. Lei invece sembra perfettamente a suo agio, si strofina le mani per togliere i residui di terriccio e si sistema la felpa abbassandosi il cappuccio. Ora che ci faccio caso, lo aveva sempre alzato, anche a scuola lo portava così."Ci sono troppe persone per i miei gusti, preferisco mangiare per fatti mie nell'aula di matematica, non c'è mai nessuno a ora di pranzo, il professore sparisce spesso con la professoressa di letteratura" commenta con disinvoltura
Mi siedo al suo fianco e afferro lo zaino per poi passarle una lattina di Cola che avevo preso prima da Coco's
"Parlami un po' di te, tu sai un sacco di cose di me, io praticamente nulla" ammetto
"Sai che sono seduta due file avanti a te a lezione" mi ricorda e ridacchio alzando gli occhi al cielo
"Mi prenderai di nuovo a schiaffi se ti chiedo cosa c'è tra te e mio fratello?" domando retorico e lei mi guarda senza dire nulla inizialmente, come se fosse pentita per l'azione di prima
"Siamo amici" scrolla le spalle assaggiando una delle ciambelle glassate al cioccolato "Odio come viene trattato dai tuoi amici" aggiunge
"Mio fratello dovrebbe imparare a cavarsela da solo" ammetto sorseggiando la mia cola
"E nel mentre che impara lo lasci da solo contro tutti, no?" domanda retorica, odio il suo modo di fare, è sempre accusatorio. Ma dopotutto lei non conosce la storia tra me e Lucas, dubito mio fratello gliene abbia parlato.Faccio per parlare ma mi blocco di colpo, cazzo...
Mi sono totalmente dimenticato il suo nome.
"Mi ripeti come ti chiami..." sussurro sperando che non faccia una scenata da ragazzina isterica
"Mi chiamo Olivia, ma tutti mi chiamano Holly" scrolla le spalle
"Hai origine italiane?" mi incuriosisco e lei annuisce
"Io invece mi chiamo Dylan" sorrido porgendole la mano, che ovviamente guarda sconcertata senza stringere
Non ci siamo mai presentati come si deve dopotutto, voglio fare le cose per bene io.
"So tutto su di te Johnson, non c'è bisogno che ti presenti"
"Sai solo i pettegolezzi, il che non corrisponde alla realtà" la canzono e lei sposta il suo sguardo nel mio
STAI LEGGENDO
In Another Life
Fanfiction"Moriremo tutti prima o poi, indipendentemente dalla malattia" La mia poteva sembrare una semplice scusa. Ma la verità era che non ero pronta per dirlo al mondo intero, non ero pronta e di sicuro non lo sarei mai stata. Mi piaceva guardarmi allo...