"Hol, posso entrare?" qualcuno bussa alla porta e mi alzo controvoglia aprendo il battente a mio fratello, per poi tornare sul mio morbido letto
"Hai le chiave, perché non usi quella?" sospiro
"Deve essere difettosa" scrolla le spalle per poi prendere dal suo armadio una felpa "Andiamo tutti insieme in spiaggia per una passeggiata" spiega poi
"Sto dormendo" scuoto il capo facendogli capire che non ho voglia di fare niente con loro
"Ma sei sveglia" ridacchia
"Jay, ti prego" supplico e lui annuisce con un sospiro, per poi tornare dagli altriSfoglio un po' i canali alla tv, ma sono tutti in castigliano e non ci capisco niente. Dopo una mezz'ora circa, afferro il cellulare, una felpa a caso dall'armadio per poi fare un giro nei dintorni. Quando arriva l'ascensore premo il pulsante per raggiungere il piano terra, ma una mano blocca le porte e Dylan entra con nonchalance stretto in una felpa nera che gli risalta le spalle muscolose.
"Perché non sei con gli altri in spiaggia?" domando curiosa
"Sono un gentiluomo, non avrei mai potuto lasciare una ragazza depressa da sola" ghigna dandomi i nervi
"Io non sono depressa" preciso "e poi preferisco stare da sola" metto in chiaro.
Dylan mi guarda, sento i suoi occhi bruciarmi la pelle, poi pigia il pulsante per bloccare l'ascensore, e io ho come un dejavù.
"Dylan, Che fai? Non ho voglia di gioca-"
"Mi sei mancata" ammette, e il mio cuore si ferma. Fisso i suoi capelli in disordine, i tatuaggi sotto la maglietta, le sue labbra che tanto mi mancano.
"Davvero?" lo provoco "a me non sei mancato per niente" mento, e lui lo sa bene quando si avvicina di più, restando a un soffio da me
"Sicura?" soffia sulle mie labbra, per poi avvicinarsi al mio collo, dove inizia a lasciare una scia di baci bagnati, leccandomi e mordendomi in vari punti, mentre io tremo sotto di lui "Il tuo corpo non è dello stesso parere" ghigna
Respiro in modo irregolare, il cuore si ferma e il corpo trema di piacere, di desiderio, sperando che lui non si fermi, sperando che mi baci in questo ascensore.
Porta una mano intorno al mio collo, e io apro leggermente la bocca, mentre infila la sua lingua in essa, lasciandomi senza fiato. Mi bacia velocemente, assaporando ogni centimetro della mia bocca, costringendomi a stringere le gambe dall'eccitazione, e ad aggrapparmi a lui, alle sue spalle massicce.
Fa scivolare la mano sotto la mia felpa, accarezzandomi la pancia, per poi stringere il mio seno facendomi gemere.
"Non fermarti" supplico e lui non se lo fa ripetere ghignando sulle mie labbra
"Non ti sono mancato, eh?" mi provoca, ma io torno a baciarlo come se farlo fosse di vitale importanza, e per me lo è
Scende con la mano accarezzandomi la pelle d'oca, sbottona il mio pantalone senza abbassarlo, ma infilandosi poi la mano dentro, premendo sulla mia intimità da sopra la stoffa delle mutandine
"Cazzo" mugolo di piacere
"Cristo, sei già bagnata per me" sussurra con il respiro irregolare, maledettamente eccitato quanto me, e lo capisco dal rigonfiamento nel suo pantalone
Mentre mi bacia il collo, alzo lo sguardo, e mi accorgo delle telecamere nell'ascensore, e torno alla realtà. Mi stacco premendo subito il pulsante per farla ripartire, sotto lo sguardo sofferente di Dylan, che non riesce più a trattenere la sua erezione nei pantaloni
"Ma che-?" sbotta confuso, e io gli faccio l'occhiolino sistemandomi al volo, per poi superarlo e uscire una volta arrivati
"Io vado, se riesci a risolvere il tuo problemino raggiungimi" gli indico i pantaloni ridendo divertita, per poi voltarmi e lasciarlo lì, insoddisfatto e doloranteFaccio un giro nei dintorni e mi beo il sole caldo di Ibiza, il mare vicino a noi è calmo, il sole batte ovunque, ed è piacevole. Mi godo il leggero venticello e mi stringo nella felpa, non mi manca il freddo gelido di New York, questo è sicuramente un posto nella quale vorrò tornare in estate per godermi il caldo dell'isola.
Passeggio e sorrido quando mi ricordo che non ho dolori, mi sento benissimo e sono piena di energie. Il mio corpo fino a poco fa non ha reagito bene alle fiale, ora però sembro stare molto meglio, piena di vita.
Il telefono vibra nella mia tasca e lo afferro rispondendo alla videochiamata di quel rompipalle di Eric
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In Another Life
Fanfiction"Moriremo tutti prima o poi, indipendentemente dalla malattia" La mia poteva sembrare una semplice scusa. Ma la verità era che non ero pronta per dirlo al mondo intero, non ero pronta e di sicuro non lo sarei mai stata. Mi piaceva guardarmi allo...